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La Corte Suprema Federale (STF), la più alta corte del Brasile, ha accusato altre 200 persone per il tentato golpe dell'8 gennaio contro il governo di Luiz Inácio Lula da Silva. Gli estremisti che hanno assalito tre sedi istituzionali, erano accampati da più di due mesi alle porte delle caserme dell'esercito chiedendo un colpo di stato, in un atteggiamento che l'ex presidente Jair Bolsonaro, leader dell'estrema destra, non ha condannato e nemmeno approvato. Per quegli eventi sono state arrestate 2.151 persone, di cui circa 300 sono ancora in carcere, mentre gli altri sono stati rimessi in libertà, ma dovranno affrontare il processo. La Corte Suprema ha incluso Bolsonaro tra gli indagati per accertare se, anche mentre si trovava negli Stati Uniti, da dove è tornato il 30 marzo, abbia incitato il movimento o se abbia avuto un ruolo nella pianificazione del tentativo di colpo di stato.

Foto © Imagoeconomica

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