In Argentina si chiude con la marcia il Forum mondiale diritti umani. Nel comizio finale l’intervento del premio Nobel
"I diritti umani non hanno frontiere" e garantirli è "fondamentale" per la costruzione democratica. Lo ha affermato il premio Nobel per la Pace, Adolfo Perez Esquivel, nel comizio di chiusura del Forum mondiale dei diritti umani che ha preso il via a Buenos Aires il 20 marzo e che culmina oggi con la marcia della Memoria, Verità e Giustizia nel 47mo anniversario del golpe militare del 1976. L'iniziativa, organizzata dalla Segreteria per i Diritti Umani dell'Argentina in collaborazione con il Centro internazionale per i Diritti Umani dell'Unesco (Cipdh), ha contato la partecipazione di rappresentanti di oltre 80 paesi. Sede dell'evento è stata l'emblematico Spazio della Memoria ricavato nell'ex centro di detenzione clandestino dell'ESMA, la famigerata Escuela Mecanica de la Armada dove si stima siano passati almeno 5000 detenuti dei quali solo 500 sono sopravvissuti. Al termine di tre giorni di dibattiti, nella giornata di chiusura il Forum ha approvato una dichiarazione a sostegno del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, e contro una sua eventuale estradizione negli Stati Uniti. "L'estradizione di Assange rappresenterebbe un pericoloso precedente per la libertà di stampa e una minaccia per tutti i giornalisti che lottano per la verità", afferma il documento. Tra le personalità che hanno partecipato al fitto programma di eventi del Forum figurano lo stesso presidente argentino, Alberto Fernandez; la vice presidente Cristina Kirchner; e gli ex presidenti di Bolivia, Colombia, Ecuador e Uruguay, rispettivamente Evo Morales, Ernesto Samper, Rafael Correa e José Mujica. Il Forum culmina oggi con la storica marcia del 24 marzo che quest'anno ricorda non solo il golpe militare che scalzò il governo di Isabel Peròn, ma che celebra anche i 40 anni ininterrotti di democrazia dalla fine della dittatura più feroce della storia del Paese.