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Il ministro del Petrolio venezuelano Tareck El Aissami si è dimesso dopo che nel fine settimana è stata aperta una nuova indagine sulla corruzione che coinvolge diversi funzionari della compagnia petrolifera statale Pdvsa. "In virtù delle indagini che sono state avviate su gravi atti di corruzione in Pdvsa - ha reso noto El Aissami via Twitter -, ho preso la decisione di presentare le mie dimissioni da ministro del Petrolio con lo scopo di appoggiare, accompagnare e sostenere pienamente questo processo avviato dal presidente Nicolás Maduro". In un successivo tweet, El Aissami ha affermato: nella qualità di "militante rivoluzionario, mi metto a disposizione della dirigenza del partito di governo Psuv per sostenere questa crociata che il capo dello Stato ha intrapreso contro i valori negativi che siamo obbligati a combattere, anche con la nostra vita". Le dimissioni di El Aissami arrivano pochi giorni dopo che l'ufficio del procuratore generale e il governo venezuelano hanno annunciato che ci sarebbero stati procedimenti legali per arrestare e indagare un numero imprecisato di funzionari presumibilmente coinvolti in atti di corruzione. Tra le persone arrestate dalla polizia Nazionale anticorruzione vi sono Joselit Ramírez, ex capo della Soprintendenza nazionale dei criptoattivi (Sunacrip); due giudici e un sindaco del Psuv, accusati di essere coinvolti in presunti atti di corruzione amministrativa, come confermato dalla televisione di stato Vtv. El Aissami è stato inserito, insieme a Maduro, in una lista di "ricercati" dal governo degli Stati Uniti, che tre anni fa ha offerto una ricompensa di 10 milioni di dollari per la sua cattura, con l'accusa di essere legato al narcotraffico e ad altri reati.

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