Il governo cinese ha respinto la dichiarazione congiunta Usa-Giappone che definisce la Cina "la più grande minaccia strategica nella regione indo-pacifica e oltre". Nella conferenza stampa odierna del ministero degli Esteri di Pechino il portavoce Wang Wenbin ha affermato che la dichiarazione - emessa a Washington in occasione della riunione dei ministri degli Esteri e della Difesa statunitensi e giapponesi - riflette "una mentalità da Guerra fredda" e "contiene diffamazioni e attacchi infondati".
"Gli Stati Uniti e il Giappone affermano di promuovere la pace e la sicurezza regionali, ma ciò che fanno è trovare pretesti per il potenziamento militare e l'uso intenzionale della forza. Affermano di difendere una regione indo-pacifica libera e aperta, ma ciò che fanno e' costruire vari blocchi di esclusione per creare divisione e scontro. Affermano di difendere l'ordine internazionale basato sulle regole, ma ciò che fanno è calpestare il diritto internazionale e le norme fondamentali che regolano le relazioni internazionali e interferire grossolanamente negli affari interni di altri Paesi. Ciò che hanno fatto rappresenta una vera sfida per la pace, la sicurezza e la stabilita' regionali", ha accusato il portavoce.
Secondo il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino l'Asia-Pacifico non deve essere un terreno di competizione geopolitica e i Paesi della regione sono contrari all'egemonismo e aspirano al multilateralismo e alla cooperazione. "Esortiamo gli Stati Uniti e il Giappone ad abbandonare la mentalità della Guerra fredda e il pregiudizio ideologico, a smettere di creare nemici immaginari e a smettere di cercare di gettare i semi di una nuova Guerra Fredda nell'Asia-Pacifico, e a non diventare perturbatori di una stabile Asia-Pacifico", ha concluso Wang.
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