La Corea del Nord ha condotto esercitazioni di artiglieria sparando circa 250 colpi nella notte verso le zone cuscinetto con la Corea del Sud lungo il confine orientale e occidentale, più altri 100 questo pomeriggio nel mar Giallo, come "serio avvertimento" alle "scellerate provocazioni" di Seul.
Un'azione che accresce i timori, da parte di Seul, già alti dopo gli otto round di lanci di missili balistici dalla fine di agosto, per il test nucleare da parte di Pyongyang, possibile già nei prossimi giorni.
Le operazioni "della notte scorsa sono state una potente contromisura militare" alle operazioni sudcoreane che si chiuderanno il 28 ottobre, ha affermato un portavoce dell'esercito del Paese eremita, secondo un dispaccio dell'agenzia Kcna.
In una nota i militari di Seul hanno affermato che "sparare proiettili di artiglieria nelle zone cuscinetto orientale e occidentale è una chiara violazione dell’accordo militare del 19 settembre del 2018. Esortiamo con forza la Corea del Nord a interrompere immediatamente le sue azioni poiché le continue provocazioni sono atti che minano la pace e la stabilità della penisola coreana e della comunità internazionale”.
L'intelligence di Seul, secondo quanto è emerso in una recente audizione parlamentare, ha individuato un periodo "probabile" per il settimo test nucleare del Nord, che se fatto sarebbe il primo del suo genere dal 2017: dalla fine del XX Congresso nazionale del Partito comunista cinese - in corso a Pechino fino al 22 ottobre e che dovrebbe dare al presidente Xi Jinping un inedito terzo mandato alla guida del Pcc - e le elezioni di inizio novembre di midterm negli Usa, un passaggio molto delicato per il presidente americano Joe Biden.
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La Corea del Nord usa l'artiglieria. Seul lancia l'allarme
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