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Talebani: violati principi internazionali e accordo di Doha. Biden: “Giustizia fatta”

Dopo una lunga caccia, il leader di Al-Qaeda, Ayman Al-Zawahiri, è rimasto ucciso da un drone Usa in Afghanistan, 11 anni dopo la morte di Osama bin Laden di cui era il medico e braccio destro. La sua uccisione riporta alle origini stesse di Al-Qaeda e alla sua travagliata storia a livello regionale e mondiale essendo una delle menti degli attacchi dell’11 settembre e aveva assunto le redini dell’organizzazione terroristica nel 2011 dopo l’uccisione di Osama bin Laden, di cui è stato per anni il braccio destro.
L'uccisione del leader di Ayman Al-Zawahiri dimostra la determinazione degli Stati Uniti a colpire i leader terroristici. "Giustizia è stata fatta. Non importa quanto tempo serve, o dove vi nascondete, se siete una minaccia gli Stati Uniti vi troveranno", ha detto Biden confermando il successo dell’operazione. "Quando ho messo fine alla missione militare americane in Afghanistan quasi un annoi fa, ho deciso che gli Stati Uniti non avevano più bisogno di avere uomini in Afghanistan. In quel momento ho promesso agli americani che avremmo continuato a condurre efficaci operazioni antiterrorismo in Afghanistan. Lo abbiamo fatto”.
Dato per morto già due anni fa, al-Zawahiri è stato eliminato nella notte fra sabato 30 luglio e domenica 31 luglio italiana nel corso di un’operazione condotta dalla Cia con un drone da cui sono stati lanciati due missili Hellfire. Era sul balcone di una casa nel centro di Kabul quando è stato colpito e ucciso. La sua famiglia era nell’abitazione ma in altre aree ed è rimasta illesa. Stando alle fonti dell’amministrazione, il raid non ha causato nessuna vittima civile. Alcuni membri della rete di Sirajuddin Haqqani, figura di spicco dell’omonima rete di miliziani jihadisti nonché leader dei talebani, si sono affrettati a prendere il controllo dell’abitazione dopo il raid per cercare di nascondere le prove della presenza di al-Zawahiri. Per i talebani l’operazione rappresenta una “chiara violazione dei principi internazionali e dell’accordo di Doha. Queste azioni sono contro gli interessi degli Stati Uniti, dell’Afghanistan e della regione”.
L’operazione è frutto di mesi di attività ed esercitazioni. Un progetto che di recente ha subito un’accelerazione, con la svolta l’1 luglio. Fonti americane fanno sapere che nel  di una riunione il direttore della Cia William Burns e il direttore servizi segreti americani Avril Haines hanno illustrato nel dettaglio l’operazione a Joe Biden, il quale il 25 luglio confermò l’operazione. “Non importa quanto tempo serve, o dove vi nascondete, se siete una minaccia gli Stati Uniti vi troveranno”, ha detto il presidente americano, assicurando che gli Stati Uniti resteranno “sempre vigili” e faranno “sempre il necessario per mantenere al sicuro gli americani in casa e fuori. Non molleremo mai”.

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