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Nonostante le accuse il 1° giugno ha presentato la sua candidatura per guidare lo storico Partido Colorado paraguaiano

Il re del tabacco paraguaiano si è scoperto essere re di avvisi di garanzia. L'ex presidente Horacio Cartes, indicato numerose volte come leader del contrabbando di sigarette in Paraguay, ora si trova ad essere duramente incriminato dalla giustizia. Dopo una lunga ed attenta indagine la Segreteria per la Prevenzione del riciclaggio di denaro sporco o beni (Seprelad) ha consegnato alla Procura Generale della Nazione del Paraguay, in particolare al Procuratore Generale Sandra Quiñonez, un rapporto che stabilisce che il politico 'colorado' sarebbe a capo di una rete per il riciclaggio di denaro, traffico di sigarette, evasione fiscale e legami con narcotrafficanti, politici corrotti ed organizzazioni criminali fortemente presenti nella regione, ma anche in Europa e negli Stati Uniti. Il senatore paraguaiano Jorge Querey ha sottolineato che alcune società in affari con quelle di proprietà di Cartes erano già sotto indagine da parte della Procura del Brasile.

Interminabile è la lista di attività e illeciti per i quali l'ex presidente è stato ed è ancora oggi accusato dalla giustizia. Una giustizia che cauta, lenta, distratta o nel peggiore dei casi negligente, si giustifica fino all'ultimo pur di avere la vista corta e non imputare una figura tanto potente come Horacio Cartes.
È passato molto tempo da quando la procura ha ricevuto la denuncia ma solo alcuni giorni fa sono stati intrapresi provvedimenti. A giustificazione di tale omissione il procuratore Osmar Legal, specializzato in Reati Economici e Riciclaggio, ha dichiarato ai mezzi di comunicazione che ci sono stati problemi tecnici, che l'indagine era iniziata a febbraio e che il rapporto risponde ad una richiesta inoltrata dalla Procura.
Va ricordato che mesi addietro l'ex ministro dell'interno, Arnaldo Giuzzio, aveva denunciato l'ex mandatario di fronte alla Seprelad, occasione in cui ha collegato la sorella e socia del Gruppo Cartes, Sarah Cartes, ad operazioni finanziarie sospette che sarebbero state utilizzate per occultare il patrimonio ed il riciclaggio di denaro sporco da parte dell'imprenditore divenuto politico.

La questione che sta alla base è che le società del magnate paraguaiano sono servite come copertura per fare affari milionari con denaro sporco e che, grazie a queste e ai suoi legami con la politica, si è arricchito e ha tessuto una rete di riciclaggio di profitti internazionali, infestata da connessioni criminali e con criminali.
Le accuse della commissione antiriciclaggio stabiliscono che la complessa rete istituita da Cartes svolge azioni finalizzate al riciclaggio di denaro proveniente dal contrabbando di sigarette, così come il flusso di merci che beneficiano del transito mediante lo stesso corridoio logistico.
Tabacaleras del Este S.A. è la fabbrica di sigarette dell'ex candidato a presidente del Partido Colorado. Si tratta di una delle tante società che gestisce il Grupo Cartes ma è quella che, secondo la documentazione presentata dalla Seprelad, rappresenta la facciata più vistosa della complessa rete di riciclaggio che ha tessuto il politico insieme alla distributrice PALERMO S. A., anch'essa di proprietà di Cartes. TABESA (Tabacalera del Este), sita sul fiume Paranà, dista appena 25 chilometri dalla Triplice Frontiera, zona calda di contrabbando, narcotraffico, riciclaggio di denaro sporco e tratta di esseri umani.

Attraverso queste società Cartes risulterebbe legato a criminali e persone sottoposte ad indagini per gravi casi di corruzione, come risulta dalle operazioni Lava Jato, A Ultranza PY, Patrón e Nepsys (che investigano sul reato di contrabbando di sigarette in Brasile).
Il rapporto indica che più del 70% delle entrate di TABESA corrispondono all'acquisto diretto dei prodotti da parte della PALERMO S. A. e che, inoltre, la società ha raddoppiato i suoi guadagni durante il mandato di Horacio Cartes alla presidenza della Repubblica Paraguaiana, fatto che non era stato approfondito fino a questo momento.
I movimenti di denaro della società di tabacco a livello internazionale presentano, come destinazioni principali, il Brasile (paese al quale non vende legalmente sigarette ma che in un lasso di tempo di sette anni ha procurato entrate pari a 210 milioni di dollari), Messico e Isole Cayman, quest’ultimo famosissimo paradiso fiscale. Altre destinazioni segnalate come sospette dalla Seprelad sono le Bahamas, Bonaire, Curazao, Finlandia, Indonesia, Lussemburgo, Polonia, San Eustachio e Saba, Singapore e paesi caraibici.

Per quanto riguarda invece la rotta del contrabbando di tabacco figurano paesi come Uruguay, Aruba, Curazao, Belice, Surinam, el Caribe e da lì veniva inviato a paesi come Colombia, Ecuador, Messico e Venezuela.
Gli affari bancari di TABESA a livello straniero vengono gestiti mediante la Banca Basa e passano per la Banca Nazione Argentina, che funziona da intermediario con altre banche come la City Bank di America, la Banca di New York, Standard Chartered Bank, Wills Fargo Bank NA e la Banca del Brasile, dove l'accusato ha conti bancari.
Un dato importante del rapporto che è nelle mani del Pubblico Ministero del Paraguay, è che molte delle destinazioni del denaro rientrano nella rotta del contrabbando di sigarette, che inizia anche dalla Triplice Frontiera dove, dicono i giornali locali, è più importante in quantità del traffico di droga come cocaína e marijuana. E come è stato ampiamente provato la rotta del traffico di tabacco è la stessa utilizzata per il traffico di droga.

Alla base del rapporto delle attività finanziarie di Cartes, la Sottosegreteria di Stato per i Tributi (SET), la Seprelad, ha iniziato un'indagine su persone e società contribuenti segnalate per legami sospetti con il mega imprenditore per determinare se hanno evaso le imposte. Tra gli indagati figurano 60 società del politico.
Bisogna aggiungere che degli individui che figurano nel rapporto, diversi appartengono alla realtà politica vicina a Cartes.
Nel frattempo Honor Colorado, il partito appannaggio del suo azionista principale Horacio Cartes, parla di persecuzione politica, di manipolazione e strumentalizzazione ed esprimono la loro piena fiducia e solidarietà al candidato alla presidenza dello storico partito di cui fa parte, quello che ha saputo presiedere e che lo ha portato a vincere le elezioni nazionali nel 2013.

Il Senatore Salyn del PLRA ha detto chiaramente che “le istituzioni del Paraguay sono totalmente corrotte”.
E ancora. “Il sistema finanziario degli Stati Uniti si troverebbe nella lista di paesi inseriti nella rete di riciclaggio, per cui il senatore Enrique Salyn Buzarquis, attraverso il PLRA, ha segnalato, questo venerdì, che avrebbe portato il procedimento dinanzi alle autorità di Washington ed in seguito degli Stati Uniti. Esistono elementi per portare il procedimento dinanzi al Mercosur e alla Unione Europea”, ha sottolineato.
Inoltre, Salyn Buzarquis, ha espresso la sua totale sfiducia verso la giustizia Paraguaiana ed in particolare verso il procuratore generale del Paraguay, Sandra Quiñonez, che considera impiegata del gruppo Cartes e quindi afferma che la giustizia locale non farà nulla per adempiere la sua funzione investigativa come richiede una denuncia di tale importanza.
“Le istituzioni sono totalmente corrotte. Questo gruppo ha soggiogato giudici, procuratori, senatori, deputati, il Senato, la Seprelad, mezzi di comunicazione, lo sport, la chiesa, e le cooperative”, ha assicurato.

Non solo TABES
In base agli informi delle autorità, i media locali hanno riferito che tra il 2017 ed il 2022 sono state presentate alla Procura del Paraguay più di una decina di informative che segnalavano le società di Cartes come responsabili di riciclaggio di denaro sporco e di contrabbando di sigarette. Tutta la documentazione, però, è rimasta nei cassetti degli uffici del Pubblico Ministero paraguaiano.
Non è la prima volta che il boss paraguaiano è accusato di aver commesso reati finanziari. Nel 2019 è stato emesso un ordine di cattura contro il leader di Honor Colorado. In quell’occasione, la giustizia lo aveva collegato al suo amico Dario Messer, il principale accusato nella rete di corruzione di Lava Jato. Nonostante la condanna sia stata sospesa da parte di un giudice, nel gennaio del 2020, è stato nuovamente accusato per aver aiutato Messer a scappare, come emerso nell’ operazione “Patrón”.

Già nel 1985 Cartes era stato condannato per una truffa di 34 milioni di dollari ai danni della Banca Centrale del Paraguay ma è riuscito a sfuggire alle autorità e a rimanere latitante per 4 anni. Nel 2008 è stato poi assolto.
Persino WikiLeaks aveva pubblicato un trafiletto in cui segnalava che la DEA degli Stati Uniti lo aveva sottoposto ad indagini per riciclaggio di denaro sporco.
Nel 2017, inoltre, aveva tentato di rimanere al potere promuovendo un emendamento costituzionale che gli avrebbe permesso di candidarsi per una rielezione come presidente del Paraguay. Questione che ha generato una crisi politica e sociale se si considera che Cartes ha tentato di violare la Costituzione ma Cartes si era dovuto poi scontrare con le manifestazioni della popolazione che ne impedirono la rielezione.

Si dovrebbe fare una relazione apposita per parlare dei precedenti di Horacio Cartes, un uomo che presenta una carriera delittuosa più ampia, più lunga e più abbondante della carriera politica che ha intrapreso, con l'obiettivo di servirsene per continuare la scalata imprenditoriale e, ovviamente, per moltiplicare esponenzialmente la sua fortuna, con un'avidità criminale ed una sfacciata  impunità che gli hanno permesso  di arrivare fino ad oggi nonostante una fedina penale tanto assurda quanto ingiustificabile, da qualsiasi parte la si guardi.

Foto © Imagoeconomica

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