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Il ministro degli Esteri russo: “Crisi alimentare? È Kiev a bloccare il grano nei porti”. La Finlandia sempre più vicina alla NATO

La Russia non vuole la guerra in Europa, ma sono i Paesi occidentali che affermano costantemente che Mosca "deve essere sconfitta". A dichiararlo è stato il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov (in foto), dopo i colloqui di oggi con l'omologo dell'Oman, Sayyid Badr Albusaidi, a Muscat. “Vorrei attirare la vostra attenzione sul fatto che è l’Occidente che continua a parlare con insistenza di infliggere una sconfitta alla Russia. Sta a voi trarre le conclusioni”, ha aggiunto.
Il ministro Lavrov ha poi mosso diverse critiche alle Nazioni Unite e si è detto “rammaricato” perché, a suo avviso, avrebbero potuto fare molto più rispetto al solo aiuto umanitario. Si è poi rivolto al Segretario delle Nazioni Unite, compreso quello generale Antonio Guterres che in queste settimane ha svolto diversi incontri diplomatici con la Russia, dicendo che “ha perso l’occasione di raggiungere una soluzione politica della crisi ucraina ignorando il mancato rispetto degli accordi di Minsk da parte di Kiev”. Durante la conferenza con i giornalisti, il ministro ha auspicato che la fine della loro operazione militare e il raggiungimento dei loro obiettivi “contribuiscano a fermare i tentativi dell’Occidente di minare il diritto internazionale e di ignorare e violare i principi della Carta delle Nazioni Unite, compreso il principio dell’uguaglianza sovrana degli Stati”. Infine, ha criticato “l’ordine mondiale unipolare dominato dagli Stati Uniti e dai suoi alleati” spinto, a suo avviso, dall’Occidente.

Questione materie prime
Lavrov in conferenza stampa ha parlato anche delle attuali forniture di cereali e gas.
Abbiamo abbastanza acquirenti per i nostri idrocarburi, lavoreremo con loro e lasceremo che l’Occidente paghi molto di più di quanto ha pagato la Federazione Russa e spiegheremo alla sua popolazione perché sarà più povera”, ha annunciato il ministro degli esteri russo. In merito alla questione di grano e cereali, Lavrov ha detto che l’Ucraina avrebbe piazzato delle mine nei porti in cui ci sono le navi con il grano in modo tale da impedirgli di partire. Lavrov ha aggiunto che il paese di Zelensky “rifiuta la cooperazione che faciliterebbe la partenza delle navi cariche di grano e cereali attualmente bloccate nei porti”.

Finlandia vicina alla Nato
Nel frattempo, l’adesione della Finlandia alla Nato è sempre più vicina: la commissione Affari esteri del Parlamento di Helsinki ha infatti dato il suo ok all'ingresso del Paese nell'Alleanza nordatlantica, e già questo giovedì il governo guidato da Sanna Marin dovrebbe formalizzare la richiesta. A quel punto, spetterà agli alleati decidere se accogliere o meno un nuovo membro. Sulla carta, la Finlandia rispetta tutti i criteri necessari per l'adesione. E questo, unito alla situazione geopolitica determinata dalla guerra in Ucraina; dovrebbe accelerare il via libera della Nato. Un'eventualità che a Washington viene letta come un ulteriore schiaffo a Vladimir Putin ma che potrebbe portare il conflitto ad allargarsi in quanto Mosca aveva già messo in guardia Helsinki da una possibile entrata nell’Alleanza Atlantica. Anche la Svezia era stata minacciata dal Cremlino e il passo in avanti della Finlandia, potrebbe vincere le ultime resistenze interne in Svezia, l'altro Stato scandinavo finora rimasto neutrale, ma pronto adesso a raggiungere la Nato. Il ministro svedese della Difesa, il socialdemocratico Peter Hultqvist, un tempo contrario all'ingresso del suo Paese nell'Alleanza, ha detto che le cose sono cambiate: "Se Svezia e Finlandia entreranno nella Nato, ciò rafforzerà la difesa di tutta la regione dell'Europa del Nord", ha detto, aggiungendo che "c''è un prima il 24 febbraio e c'è un dopo", riferendosi all'invasione russa dell'Ucraina.

Foto: it.depositphotos.com

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