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Nel '96 disse che “ne valeva la pena” il pacchetto di sanzioni che portò a morire di fame 500mila bambini di pur di rovesciare Hussein

Se n’è andata a 84 anni, per colpa di un tumore, Madeleine Albright. Tutti i maggiori quotidiani la ricordano come la prima donna a rivestire l’importante carica di Segretario di stato degli Stati Uniti ma tacciono sulle ombre del suo passato politico. Nel 1996, dopo la prima “guerra del Golfo”, in un'intervista con Lesley Stahl, alla domanda della giornalista sulla morte di mezzo milione di bambini iracheni presumibilmente a causa delle sanzioni, lei giustificò queste misure coercitive con una frase celebre: “Ne valeva la pena" pur di rovesciare l’allora Presidente iracheno Saddam Hussein (tentativo riuscito qualche anno più tardi nella seconda “guerra del Golfo”). Tre anni dopo quella famosa intervista, l’ex segretario di stato, come ha scritto Alberto Fazolo, fu “l’ideatrice della trappola degli Accordi di Rambouillet, che servì da pretesto per scatenare i bombardamenti della NATO contro la Jugoslavia. Visceralmente anticomunista, non nasconde il proprio odio verso il popolo serbo”. Una guerra sanguinosa in Europa, come quella in corso in queste settimane in Ucraina, durante la quale i bombardamenti di città e villaggi uccisero 2.500 civili, tra i quali 89 bambini, 12.500 feriti. In queste cifre non sono comprese le morti di leucemia e di cancro causate dagli effetti delle radiazioni delle bombe ad uranio impoverito. Si calcolarono 2.300 attacchi aerei che hanno distrutto 148 edifici, 62 ponti, danneggiato 300 scuole, ospedali e istituzioni statali, così come 176 monumenti di interesse culturale e artistico. Caso ha voluto che la Albright morisse proprio a ridosso dell’anniversario della guerra in Jugoslavia di 29 anni fa. Ma non finisce qua. Le politiche belligeranti e dir poco democratiche della Albright la riguardano anche per quanto concerne il terribile genocidio in Ruanda, avvenuto tra il mese di aprile e il mese di luglio del 1994. In quel periodo la Albright venne duramente criticata per aver impedito ai caschi blu delle Nazioni Unite di intervenire nel genocidio, uno dei peggiori della storia che si stima provocò in pochi mesi circa 1 milione di morti. Per ultimo, più recentemente, nel 2016 provocò altre polemiche per aver affermato che esiste "un posto speciale all'inferno per le donne" che non avessero sostenuto l'allora candidata presidenziale Hillary Clinton. Sono fatti che in molti, anche ora che la Albright è scomparsa, non dimenticheranno.

Foto © Imagoeconomica

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