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Così semplice: provenivano dalla Colombia i 340 chili di cocaina purissima sequestrati, negli ultimi giorni,  sulla rotta nazionale del dipartimento di Tacuarembó, in Uruguay. Così ha riferito il Ministero degli Interni, parlando dell’importante operazione  che ha portato all'arresto di 4 persone.
In base alla versione ufficiale, la provenienza della cocaina risulterebbe essere un elemento nuovo per l’Uruguay, nonostante, dal punto di vista degli investigatori a livello mondiale - con i quali la nostra redazione concorda - questo aspetto è prevedibile se si considera che queste spedizioni rientrano in uno schema di traffico a livello internazionale che di fatto, non è da escludere (nonostante  in Uruguay le autorità non lo abbiano affermato), che avrebbe come protagonista principale l'organizzazione criminale italiana Ndrangheta, in collaborazione con i gruppi mafiosi di altri paesi ma sempre all'interno di uno schema controllato dall'Italia, dalla mafia della Calabria, oggi leader nel mondo in questo tipo di operazioni.
Lasciando da parte questo aspetto, almeno per adesso, possiamo approfondire le informazioni ufficiali da fonti ministeriali che hanno segnalato che i 340 chili di cocaina "sono di altissima purezza rispetto agli altri carichi intercettati negli ultimi tempi e provenienti sempre dalla Bolivia, paese fornitore".
In più occasioni noi, come giornalisti che si occupano di questa tematica ed in base alle informazioni provenienti dagli investigatori italiani, che tengono d'occhio l'America Latina (per quanto riguarda i movimenti della ‘Ndrangheta  intesa come organizzazione che opera esclusivamente con carichi considerevoli  dalla Colombia e dalla Bolivia, con destinazione principale Europa) dalla nostra redazione - oltre a riconoscere ed appoggiare il lavoro della polizia in Uruguay nel combattere il narcotraffico internazionale e locale - abbiamo messo in guardia e sottolineato più volte che già dal momento stesso che un mafioso del calibro di Rocco Morabito si trovava ad operare in Uruguay, da 15 anni ormai, le reti per il traffico dalla Colombia, per esempio, e dalle regioni circostanti, erano già state delineate in precedenza e non  da adesso.
Dalle informazioni del Ministero degli Interni circa l'operazione effettuata a Tacuarembó si evince che si tratta di un duro colpo al narcotraffico. Da sottolineare che sono 4 le persone accusate, ovvero: il conducente del camion utilizzato per trasportare i 340 chili di cocaina (accusato di agevolazione del narcotraffico, agli arresti domiciliari come misura cautelare); un minorenne condannato a due anni di libertà condizionata sempre per il crimine di agevolazione del narcotraffico, a seguito di un accordo con il procuratore di Tacuarembó Dr. Ignacio Montedeocar; un terzo, maggiorenne, condannato ad un anno di arresti domiciliari ed una quarta persona condannata a cinque anni e sei mesi di carcere per il reato di traffico di stupefacenti.
Le indagini della polizia continuano e non si esclude che nel corso dei prossimi giorni arrivino delle novità intorno a questo caso.
(12 Gennaio 2022)

Foto di copertina: Ministerio del Interior/UNICOM

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