Lo scoop del Guardian che sta scandalizzando l'opinione pubblica
Alcuni dei killer del giornalista saudita Jamal Khashoggi vivrebbero nel lusso "in un hotel a sette stelle" che forma parte di un complesso di sicurezza del governo di Riad. A riportare la notizia è il quotidiano britannico The Guardian, che cita una fonte vicina ai vertici dell'intelligence saudita. Uno scoop che sta indignando l’opinione pubblica. I presunti killer del giornalista del Washington Post, i cui nomi furono fatti dalla Turchia che ne chiede tuttora l'estradizione poiché Khashoggi è stato ucciso nel consolato saudita di Istanbul, erano stati condannati all'ergastolo in un processo farsa, di cui la monarchia al potere in Arabia Saudita non ha mai fornito immagini ne' dettagli. Secondo il Guardian, "l'hotel a sette stelle" sarebbe la prigione dove scontare la pena e continuare a ricevere visite dei familiari.
Si tratterebbe solo dell'ennesima menzogna del principe Mohammed Bin Salman, ritenuto il vero mandante dell'omicidio, ultima pagina in ordine di tempo del caso Khashoggi, il cui corpo sparì nel nulla a inizio ottobre 2018, dopo essere entrato nel consolato a Istanbul. Il precedente giallo, con relativa coda di polemiche, riguarda l'uomo arrestato dalla polizia francese perché inserito nella lista dei ricercati da parte della Turchia, a inizio dicembre. I turchi, e non solo, sono convinti si tratti di uno della lista dei 15 uomini del commando della morte che Ankara chiede di processare in Turchia. Parigi ha giustificato la liberazione del sospetto con uno scambio di persona, ma la Turchia non è convinta della versione e accusa direttamente il governo francese. La liberazione è infatti avvenuta subito dopo la visita del presidente francese, Emmanuel Macron, in Arabia Saudita, durante la quale ha incontrato il principe erede al trono Mohammed Bin Salman; primo e unico leader occidentale dalla morte di Khashoggi a oggi.
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