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Intervista al direttore di Antimafia Dos Mil, Georges Almendras

Le parole del direttore di Antimafia Dos Mil, Jean Georges Almendras, esprimono un sentimento di profonda empatia verso le cause dei popoli. La presa del Palazzo di La Moneda, sede del governo del Cile e dell’allora presidente Salvador Allende, fino a quando fu bombardato e Allende assassinato dalle Forze armate, ha segnato un prima e un dopo nella storia del paese. Uno "statista", "nei suoi discorsi, nei suoi interventi, nel suo agire come militante di sinistra è stato un uomo coerente con le sue idee, e le difese fino al punto estremo di offrire la sua vita", ha detto Almendras riguardo l’ex presidente socialista.
Su questo ed altri temi riguardanti la situazione cilena Georges Almendras è stato intervistato da Claudio Rojas e Cecilia Bartholin nel programma TV on line, “Verdadera Justicia”.
Secondo il giornalista, Allende "era un uomo che aveva compreso la storia del Cile e ciò lo portò ad avvicinarsi ad uomini come Eduardo Galeano (scrittore uruguaiano autore del saggio “Le vene aperte dell’America Latina, ndr.), amicizia che rifletteva la preoccupazione per una America Latina che si stava dissanguando”.
“Figure come Salvador Allende o Ernesto Che Guevara (…) sono uomini che sono stati segnati dal destino per essere dei capi, dei veri leader che nascono su un piano orizzontale, non dall’alto, nel concetto tradizionale della parola partigiano, ortodosso”. “Loro avevano quella particolarità, ma soprattutto quella sensibilità”.
"Oggi, praticamente 51 anni dopo, la figura di Salvador Allende, come quella del Che, di Víctor Jara, di Martín Luther King, nonostante ci siano oggi molti contemporanei come Marielle Franco, Berta Cáceres e molti altri, ed il suo ruolo istituzionale sono ancora circondati dall’affetto del popolo, e quando esiste quest'affettività si riesce a dare un messaggio che rimane nel tempo”.
Come l'ultimo discorso di Salvador Allende, pronunciato in mezzo alle mitragliatrici che lo circondavano, sempre memorabile quando lo ascoltiamo, una e mille volte. Come anche il discorso di Martín Luther King. Sono discorsi che rimarranno nel tempo come una lezione di storia vivente che farà tremare il tiranno, il fascista, il prepotente, il dittatore e darà forza a coloro che resistono, a chi si trova sul campo di battaglia; ai giovani”.
Il direttore della rivista online ha sottolineato che "i discorsi, i canti" e "le espressioni" di Víctor Jara, o di militari come René Schneider (comandante in Capo dell'Esercito cileno assassinato nel 1970 per giustificare un colpo militare istituzionale e fermare l’ascesa di Allende al potere), “erano le parole di un uomo che difendeva la Costituzione”, e così anche Salvador Allende. Tutti loro "sono le fondamenta dei giovani che affrontano oggi i Carabineros in diversi luoghi del Cile”.
"Tocca a queste generazioni risvegliarsi e impegnarsi", ha detto ancora, citando il Movimento Culturale Internazionale Our Voice, che ha affermato essere un braccio potente della gioventù, “perché ognuno dei ragazzi che ne fa parte possiede tutta una metodologia ed una forza filosofica. Ci sono anche altri giovani nel mondo che stanno portando avanti questa lotta”.
Il Cile ed il fascismo oggi.
La gente "nel 2019 è scesa in strada e ha detto basta, è finita. Il popolo cileno ha pagato con molte vite questa lotta negli ultimi tempi e adesso un’Assemblea Costituente sta elaborando una nuova Costituzione per cancellare quella marcia, la Costituzione cilena pinochetista, e creare una nuova realtà cilena”.
“Quello che accade a Santiago è un riflesso di quello che accade nel mondo. C'è una rinascita del fascismo. Il fantasma del fascismo aleggia nell’aria e la domanda è perché aleggia nell’aria? Perché sta trovando resistenza e quindi, sente il pericolo di essere soffocato e di sparire dagli stati e dal popolo”.
“Purtroppo anche i popoli hanno continuato a perdere la loro memoria, le comunità umane soffrono ancora amnesie temporanee e questo porta le persone a votare nell’ignoranza, ma spesso anche spinti dalla comodità di mantenere la loro qualità di vita. Il valore assoluto è il denaro, il Dio onnipotente che ci fa dimenticare che altre persone hanno versato il loro sangue per arrivare dove siamo arrivati. Dobbiamo uscire dalle nostre comodità”, ha detto il giornalista antimafia.
Sebastián Piñera è un erede di quel fascismo di cui stiamo parlando, erede di Pinochet nel senso ideologico”, aggiungendo che questi sono “personaggi che hanno portato avanti l'ideologia fascista, nazista, in questo caso in Cile, con tutte le conseguenze a livello economico su una popolazione che viene continuamente punita”. Georges ha aggiunto che studiare, andare all’università, implica avere molto denaro e quindi solamente certe classi sociali possono accedere ad un certo livello accademico.
“Piñera svolge una funzione e non prova vergogna, fosse anche per decoro istituzionale, per una questione di educazione e di rispetto verso i suoi seguaci, per i suoi impeti fascisti, autoritari, lontani da quello di cui popolo ha bisogno”. Piñera commette il reato di “abuso di autorità”.
“Il Sistema Criminale Integrato si è diffuso come un cancro. Quando il signore Piñera fa quello che fa si trasforma in elemento mafioso. Sono davvero criminali, più dei militari che si sono macchiati le mani di sangue ordinando assassinii”.
Almendras ha lamentato “l'ignoranza e la mancanza di informazione di cui si serve il fascismo come strumento per far sì che i nostri giovani crescano con poche risorse e minime possibilità di studiare". “Limitano le loro possibilità, li emarginano”, per indirizzarli “alla tossicodipendenza, all'alcolismo e a trasformare l'essere umano in un elemento utile per la distruzione di una società”.
Il fascismo non sarà forse frutto della perdita di potere degli Stati Uniti in Medio Oriente?
“Il mondo è protagonista di diverse situazioni, anche a livello sanitario, come questa pandemia che ha scatenato un rigurgito di idee estremiste di controllo delle masse, tipiche posizioni fasciste; vogliono che le società rimangano nell'ignoranza assoluta”.
“C'è un altro elemento che dobbiamo aggiungere a questo puzzle, a questo gioco, che è la criminalità organizzata, non più un elemento esogeno, ma endogeno”.
“La Gran Massoneria, i grandi banchieri" sono quelli che dominano il mondo, “hanno interessi che non sono nè di sinistra, nè di destra, e neanche di stampo fascista”. E ancora: "Oggi stiamo vivendo una terza guerra mondiale, un confronto non solo di idee ma bensì di interessi". "Molte persone che si sono dichiarate di sinistra sono state amministratori del capitalismo. Questo è avvenuto in America latina con una certa frequenza”.
Ha ricordato anche le comunità mapuche "che vivono da tempi ancestrali" in Cile e che hanno vissuto la segregazione per il colore della loro pelle e sono discriminati. Mi ricorda molto “i decaduti colonialismi, ma ci sono adesso colonialismi mascherati, ma comunque colonialismi, ed è questo che dobbiamo sradicare”.
“Dobbiamo imparare a resistere”, e “iniziare a lottare”.

Foto di copertina: openverde.com

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