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Un'unità d'élite dell'esercito ha annunciato di avere preso il potere in Guinea, dopo avere deposto il presidente Alpha Condé (in foto), e imposto un coprifuoco indefinito con un apparente colpo di Stato militare. Dopo pesanti colpi d'arma da fuoco vicino al palazzo presidenziale nella capitale, Conakry, ieri mattina, i soldati hanno annunciato che la leadership del paese era stata deposta nell'ultimo sconvolgimento politico che ha colpito questa nazione ricca di minerali, ma profondamente impoverita. Il colonnello Mamadi Doumbouya, capo dell'unità e leader dell'apparente colpo di stato, ha pronunciato un breve discorso sull'emittente nazionale, Radio Television Guinea, ed ha affermato che il Parlamento e la Costituzione del paese sono stati sospesi. I confini sono stati chiusi. "Stiamo prendendo il nostro destino nelle nostre mani", ha detto, criticando la gestione del Paese da parte di Condé. "La personalizzazione della vita politica è finita. Non affideremo più la politica a un uomo, la affideremo al popolo", ha aggiunto il colonnello, secondo quanto si legge sul Guardian.
Poco dopo, i soldati hanno annunciato un coprifuoco nazionale "fino a nuovo avviso" e convocato una riunione dei ministri del gabinetto di Condé alle 11 di oggi, ora locale. "Qualsiasi rifiuto di partecipare sarà considerato una ribellione", è stato spiegato in una nota. I governatori del paese e altri alti amministratori saranno sostituiti dai militari, si legge nel comunicato dell'esercito. Doumbouya ha affermato che le élite politiche del paese hanno maltrattato la Guinea e che ci sarebbe stato un periodo di transizione di 18 mesi. Nei video pubblicati sui social media, i sostenitori civili del golpe sono stati visti acclamare i soldati nella capitale Conakry, gridando "libertà". Il presidente Condé è stato mostrato, in jeans e camicia semi-aperta, seduto su un divano, circondato dai militari. Al momento non si hanno notizie certe sulle sue condizioni di salute.

Foto © World Economic Forum

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