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Il procedimento per corruzione contro la politica dell’opposizione peruviana Keiko Fujimori (in foto) è iniziato con un’udienza preliminare ieri, martedì 31 agosto, davanti al giudice Victor Zuniga, poche settimane dopo che la figlia dell'ex presidente Alberto è stata sconfitta nella sua terza corsa presidenziale.
Fujimori infatti ha perso il ballottaggio del 6 giugno contro il candidato di sinistra, Pedro Castillo, ottenendo il 49,87% dei voti contro il 50,12% del nuovo presidente. La vittoria avrebbe significato per l'ex candidata presidenziale l’immunità penale per tutta la durata del suo mandato.
La donna è stata accusata di aver preso denaro illecito dal colosso edilizio brasiliano Odebrecht pari a circa 1,2 milioni di dollari per finanziare le sue campagne presidenziali fallite, prima nel 2011 e poi 2016. Il padre, Alberto Fujimori, ex presidente, è già in carcere per una serie di reati, tra cui violazione dei diritti umani, corruzione e uso di fondi pubblici a fini illeciti.
Keiko Fujimori, di 46 anni, ha negato le accuse ma i pubblici ministeri hanno chiesto per Keiko una pena detentiva di 30 anni e 10 mesi con l’accusa di riciclaggio di denaro, criminalità organizzata, ostruzione alla giustizia e false dichiarazioni. Oltre a Keiko sono implicati altri quattro ex presidenti, tra questi Alan Garcia suicidato nel 2019 quando la polizia stava andando a casa sua per arrestarlo. Con la fase preparatoria del processo si prevede un’analisi dell’atto di accusa contro Fujimori a altri 39 coimputati. Dopo di che, il giudice dovrà approvare in tutto o in parte l’atto d’accusa redatto dal pubblico ministero, Jose Domingo Perez. Tra gli accusati, ci sono il marito di Fujimori, Mark Vito Villanella e altri che erano membri, molti di spicco, del Partito della Forza Popolare, a lungo dominante nella politica peruviana, ma ora il secondo più grande in Parlamento dopo il movimento Perù Libero di Castillo.
La figlia dell’ex presidente aveva potuto concorrere alle presidenziali grazie alla libertà condizionale ottenuta grazie ad un decreto motivato dai rischi del coronavirus in carcere, ma nell'ordinanza c'era scritto anche che la donna non poteva lasciare Lima senza un permesso speciale né avere contatti con i testimoni del caso. Il pm Pérez sostiene però che Keiko abbia comunicato con il testimone Miguel Torres Morales. In particolare Fujimori sarebbe apparsa l’8 giugno in una conferenza stampa a Lima per chiedere alla giuria elettorale nazionale (JNE) di annullare 802 schede elettorali, circa 200.000 voti, accompagnata da Torres Morales, in qualità di consigliere.

Foto © Congreso de la República del Perú

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