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Domenica 29 agosto lo spettacolo “Come pesci in un barile” al teatro di Verdura di Palermo

Stiamo tentando di dare voce alla sensibilità diffusa in Sicilia e in modo particolare a Palermo rispetto alla sofferenza della popolazione della Striscia di Gaza”. A dirlo, intervistato in diretta ai microfoni di Radio In è Zaher Darwish, palestinese cittadino palermitano e presidente della Onlus “Voci nel silenzio”, presentando lo spettacolo “Come pesci in un barile”, titolo ispirato dall’espressione dell’ex frontman dei Pink Floyd, Roger Waters, che si terrà domenica 29 agosto al Teatro di Verdura di Palermo e vedrà la partecipazione di numerosi artisti di fama nazionale. Un’iniziativa di beneficienza che si prefigge l’obiettivo di raccogliere fondi da devolvere a associazioni di Khan Younes (città di Gaza gemellata con Palermo) che si occupano di minori e orfani. “Siamo sensibili particolarmente alla questione dei minori che vivono lì, perché sono coloro che sono maggiormente esposti da tutti i punti di vista e sono i meno tutelati viste le condizioni vissute nella Striscia dovute ai 12 anni di embargo totale esercitato da Israele”, ha affermato Darwhish. Il presidente dell’associazione “Voci nel silenzio” ha quindi illustrato la serata di domenica. “Lo spettacolo è scritto e diretto dall’artista iracheno Yousif Latif Jaralla che vive a Palermo da ormai 30 anni e ha trovato l’adesione e la partecipazione di molti artisti non solo della nostra città ma tanti altri. Questi artisti li rincontreremo sicuramente anche più avanti perché le esigenze sono enormi nella Striscia di Gaza e non basterebbe solo una serata”. “Noi - ha spiegato - intendiamo proseguire questo cammino considerata la disponibilità di vari soggetti ma anche nella cittadinanza palermitana che condivide e partecipa a questa iniziativa e vuole contribuire. L’iniziativa - ha concluso - intende rompere il silenzio diffuso su quanto avviene sulla Striscia di Gaza e nei territori occupati”. Insieme a lui è intervenuto in studio anche Karim El Sadi, membro dell’associazione de “Giovani Palestinesi d’Italia” e del movimento Our Voice, che ha parlato della situazione dei bambini di Gaza e in particolare dell’ultima offensiva israeliana di maggio scorso. Un’offensiva, ha ricordato El Sadi, “che ha provocato circa 270 vittime di cui 67 bambini”. “Questo significa - ha spiegato - che circa una vittima su quattro dei bombardamenti era un bambino o una bambina. Un dato drammatico, ma purtroppo non nuovo. Anche nelle invasioni precedenti del 2014, 2011 e 2008 si sono registrati numeri simili. Israele ha bombardato sistematicamente e incessantemente strutture civili, condomini, scuole, centri assistenza, centri comunitari. I bambini che si sono salvati - ha aggiunto - oggi vivono traumi indicibili per la perdita di loro cari stretti o per lo spavento dei missili che piovevano. Per questo sono fondamentali le associazioni umanitarie che operano nel campo e assistono i bambini, che sono il presente e il futuro della Palestina”.

Riguarda la puntata andato in onda dal minuto 00h35'47'': Clicca qui!

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