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La morte dell'ex deputato era una morte annunciata a causa dei suoi vincoli con il narcotraffico e dimostra la forte presenza del narcostato in Paraguay

L'avvocato e dottore in criminologia Juan Martens, ospite del programma La Lupa trasmesso dal canale Tele Futuro di Asunción, si è espresso sull’assassinio dell'ex deputato del Partito Colorado di Amambay, Carlos Rubén Sánchez, alias "Chícharo", spiegando i motivi che starebbero dietro l'orrendo crimine.
Ha esordito dicendo che la morte di Carlos Sánchez era una morte annunciata. Agli inizi del 2019, l'ex deputato Chícharo aveva avuto una lite con il gruppo con il quale era in affari per la spedizione di merce da e per la Bolivia: il pagamento di 100.000 dollari era stato fatto con dollari falsi. In seguito due cugini, che erano i piloti, sparirono in Bolivia, ha raccontato.
Questo fatto portò alla rottura della sua alleanza con l'organizzazione criminale che a quel tempo operava in quella zona di Capitán Bado.
Martens ha aggiunto che questi fatti "fecero sì che Chícharo Sánchez si rendesse conto della sua vulnerabilità e che erano ormai compromessi i rapporti con i gruppi che gestivano il territorio. Decise quindi di lasciare Capitán Bado per rifugiarsi a Pedro Juan Caballero”.
C’erano quindi gli elementi sufficienti perché la massima autorità nella persona di Pedro Juan Caballero, il Primo Comando Capitale, desse l'autorizzazione per l'attentato: "È il PCC a controllare la piazza lungo tutta la frontiera, e nessuna morte, ancora di più di questa natura, può avvenire nel territorio controllato dal PCC senza la sua autorizzazione", ha detto.
La morte di Chicharo non era solo annunciata, ma autorizzata da chi controlla il territorio del narcotraffico ed altre attività illecite a Capitán Bado e Pedro Juan Caballero, che è il PCC. Tutto è giustificato dal crimine organizzato.
L'avvocato Juan Martens ha sottolineato anche che "in Paraguay abbiamo avanzato di un passo, è probabile che il Paraguay si trasformi in un narcostato". Perché quello che non possiamo ignorare è la relazione diretta di Carlos Rubén Sánchez con i clan politici della zona e ha messo in guardia sul fatto che gli stessi leader di gruppi criminali possano entrare in politica.
"Prima finanziavano campagne politiche, ma dalle scorse elezioni sono entrati in politica, entrano nei consigli comunali, nell’intendenza arrivando fino ai governi nazionali; c'è quindi una relazione diretta e dobbiamo trovare strumenti istituzionali per frenare questo fenomeno", ha commentato.
Tra i fattori che agevolano questo stato di cose c’è "l'accettazione e la normalizzazione da parte dei cittadini e l'impunità con la quale operano nelle zone sotto il loro controllo. Una violenza molto elevata, con una percentuale di impunità assoluta, perché gli operatori di giustizia temono le conseguenze. Oltre alla naturalizzazione è paura, è sopravvivenza, perché non c'è protezione per le autorità.
Sin dal primo momento gli investigatori si sono chiesti come gli assassini abbiano potuto entrare nell’abitazione dato che la porta di ingresso è ermeticamente blindata e con tre guardie di sicurezza.
Bisogna ricordare che nel 2015 l'ex deputato supplente Carlos Rubén Sánchez fu coinvolto nel Narcotraffico come socio dei capi mafiosi Cabeza Blanca e Fernandino Beiramar, ma ciò non gli impedì essere eletto deputato supplente nella lista del Partito Colorado di Amambay.
Era stato anche in carcere con l'accusa di riciclaggio di denaro sporco, ma, uscito poco dopo, continuò ad impegnarsi tranquillamente affinché suo fratello Adilson divenisse l’attuale sindaco di Capitán Bado, e sostenendo diversi altri sindaci della regione.

Il Pubblico Ministero Pablo Zorrilla, responsabile delle indagini
Antimafia Dos Mil ha incontrato il pm Pablo Zorrilla incaricato dellle indagini sull'assassinio dell'ex deputato colorato Carlos Rubén Sánchez.

- Chi ci sarebbe dietro l'assassinio di Carlos Rubén Sánchez, alias Chícharo?
“Al momento non abbiamo prove certe che ci dìano la possibilità di affermare chi starebbe dietro il suo assassinio. Perché perfino le telecamere di sicurezza dell'abitazione dove è avvenuto il crimine non funzionano e l'hard disk è stato colpito da uno dei proiettili, e ciò ha reso impossibile identificare i soggetti che sono entrati nella proprietà per mettere a segno il crimine. Stiamo verificando se nei dintorni della casa ci sono altre telecamere che abbiano filmato gli autori del fatto. Sono state interpellate diverse istituzioni per procedere all'investigazione. Le guardie di sicurezza di Carlos Rubén Sánchez saranno sentite come testimoni”.
"Sorprende il fatto se si considera che Chícharo, a detta di chi lo conosceva, aveva dato l’ordine tassativo di non aprire nessuna porta di casa sua senza che le guardie avessero identificato chi si presentava presso la sua abitazione. La moglie di Chícharo ha sentito suonare il campanello ed ha presupposto che fosse l'impiegata della casa, e ha commesso l'errore di aprire la porta senza controllare. È a quel punto che sono entrati senza problemi gli uomini armati che hanno messo fine alla vita di Carlos Rubén Sánchez. Ha cercato rifugio nella sua stanza, non ci sono tracce di sangue nel suo letto. È stato colpito da 51 colpi da arma da fuoco, lo hanno crivellato in un angolo, gli hanno distrutto le cosce, le braccia, l'ombelico, l'addome, il torace e la testa”.

- Qual’è l'ipotesi più fondata che state analizzando in merito all'uccisione di Carlos Rubén Sánchez?
"L’ipotesi più forte al vaglio degli inquirenti è che l'attentato è stato ideato dallo stesso gruppo criminale che aveva già attentato alla vita di Chícharo nel 2019, nella zona denominata Piray, a 30 chilometri della Città di Capitán Bado. In quella occasione il suo camioncino era stato colpito da 17 proiettili, di diversi calibri, ma miracolosamente era uscito illeso, con una lieve ferita nel braccio sinistro. Dopo l'assalto gli era stata assegnata una scorta poliziesca, ma sabato scorso gli agenti erano in licenza, e non si trovavano sul posto al momento dell’attentato. Il giorno dopo avrebbero dovuto accompagnare il politico verso la zona di Santa Rosa del Aguara, dove aveva la maggior parte delle sue attività. Dovendo viaggiare molto il capo della polizia aveva dato dei loro giorni liberi prima. Saranno chiamati a testimoniare nei prossimi giorni le guardie private, gli agenti di polizia, la cuoca e la compagna di Carlos Rubén Sánchez”.

Legami di Chícharo con politici legati al narcotraffico
Come l'ex sindaco di Ypejhu, il narcotrafficante Vilmar Neneco Acosta, condannato per l'assassinio del giornalista Pablo Medina, aveva una vasta rete di protezione per le sue attività illecite che comprendeva politici, poliziotti, giudici, ministri di Corte, ed alti funzionari dell'amministrazione pubblica, tanto che Carlos Rubén Chícharo Sánchez fu addirittura deputato supplente per il partito Colorado del legislatore Marcial Lezcano Paredes (periodo 2013-2018) - il cui fratello è l'ex poliziotto Águedo Ronaldo Lezcano Paredes, catturato in Capiatá mentre trasportava due litri di cocaina liquida che dovevano essere inviati dall'Aeroporto Silvio Petirossi verso l''Europa - ed avrebbe avuto anche una stretta protezione di politici ed alti funzionari, soprattutto del partito Colorado, ci sono state denunce di avere finanziato a politici della zona dell'Amambay.
Oltre a questo non bisogna dimenticare che nell'anno 2015 Carlos Rubén Sánchez, dopo che era stato spiccato un ordine di cattura nei suoi confronti per riciclaggio di denaro sporco e dopo essere entrato a Mburuvicha Roga - residenza ufficiale dei presidenti in Paraguay - per riunirsi con Basilio Núñez, ex assessore dell'allora presidente della Repubblica Horacio Manuel Cartes, fu catturato dalla Senad ad Asunción ed, insieme a lui, suo fratello.

Il Partito Colorado paraguaiano è formato da politici legati al crimine organizzato
Tra i politici - non tutti - apparentemente legati al narcotraffico, alcuni sono stati segnalati dalla Senad (Segreteria Nazionale Antidroga) e denunciati in suo momento dal Senato alla Procura, persone che godevano di un patrimonio miliardario. Abbiamo il deputato ‘colorado’ Freddy D' Ecclesiis, coinvolto nel narcotraffico della zona di San Pedro, e sebbene la denuncia non abbia avuto un seguito, non si può dire lo stesso della situazione economica di questo politico, che fa parte del gruppo di Añetete, guidato dall’attuale presidente Mario Abdo Benítez. Bisogna ricordare anche che a maggio di questo anno, un tribunale ha ratificato la custodia cautelare nel carcere femminile del Buen Pastor a carico dell'accusata per narcotraffico Juana Carolina Vera González, cognata del deputato Freddy D' Ecclessis.
L'ex deputato ‘colorado’ di Concepción, Bernardo Villalba, è un altro dei segnalati dalla Senad per legami con il narcotraffico e faceva parte dell'elenco denunciato dal Senato alla Procura nel 2014. Ma neanche questo ex legislatore cartista è stato toccato dalla denuncia, ma, anzi, ha avuto una gran prosperità economica, come risulta dalla sua dichiarazione giurata presentata nell'anno 2013, quando ha assunto la carica di deputato.
Nell’elenco dei denunciati dal Senato figura l'ex deputato ‘colorado’ Marcial Lezcano ed il suo sostituto Carlos Rubén Sánchez Garcete, alias Chícharo, il cui gemello Denilso è l’attuale sindaco di Capitán Bado. Sebbene la deputata ‘colorada’ Perla di Vázquez non figurava nella lista, un membro del suo gruppo sarebbe stato fermato con 5 tonnellate di marijuana in Bolivia.
*Cynthia Tarragó: occupò la carica di deputata per il partito Colorado. Attualmente è stata condannata e detenuta negli Stati Uniti.
*Cristina Villalba: attuale deputata per il partito Colorado, fa parte del Movimento politico Honor Colorado, guidato dall'ex presidente Horacio Cartes. È sospettata di essere coinvolta nel Narcotraffico tanto da essere nota come la madrina del narcotraffico. È stata denunciata per aver protetto il narco-politico e mandante dell'assassinio del giornalista Pablo Medina, Vilmar Neneco Acosta. È sorella del presunto ex capo mafioso del dipartimento di Canindeyú, l'ex sindaco di La Paloma, Carlos Villalba - ormai deceduto. Questo era stato chiamato in causa dall’ex deputato Julio Colman non solo per essere legato al narcotraffico, ma anche perché molto potente e con la possibilità di contare su di un'estesa rete protettiva legata alla alla mafia, il tutto mentre gli ex presidenti Nicanor Duarte Frutos e Horacio Cartes erano al corrente del coinvolgimento dei Villalba nelle attività illecite a Canindeyú.
*Infine Alfonso Noria: ex governatore del Dipartimento di Canindeyú per il partito Colorado, amico di Vilmar Neneco Acosta e protetto dalla ‘madrina’ Cristina Villalba. In poco tempo è riuscito ad accumulare una gran fortuna, rimanendo un semplice professore di educazione fisica. Ci sono sospetti che le sue fonti finanziarie siano legate a importanti attività illecite.

Foto di copertina: abccolor.com

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