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Il cartello Jalisco Nueva Generación (CJNG) ha minacciato direttamente il giornalismo messicano. All'alba di questo lunedì, sui social network, è iniziato a circolare un video in cui Nemesio Rubén Oseguera Cervantes - El Mencho, leader del gruppo di trafficanti di droga - ha minacciato diversi media appartenenti al Grupo Multimedios, tra cui anche Televisa, El Universal e Milenio. La loro colpa? Aver fatto informazione nello Stato di Michoacán. L'uomo incappucciato si era rivolto direttamente alla giornalista Azucena Uresti, minacciandola di morte se non smetterà di parlare delle attività del cartello.
"Azucena Uresti, dovunque tu sia, ti farò mangiare le tue parole, anche se mi accusano di femminicidio, perché non mi conoscono. Io sono Rubén Oseguera Cervantes, non sono un estorsore o un rapitore", ha detto l'uomo aggiungendo che "io sono un rappresentante del cartello Jalisco Nueva Generación e scrivo direttamente a Noticias Milenio. Non sono contro la libertà di espressione, ma sono contro chi mi spara direttamente". Inoltre l'uomo ha puntato il dito contro i gruppi di autodifesa, affermando che anch'essi sono trafficanti di droga e che stanno sfruttando la loro immagine per fini personali.
Il cartello Jalisco Nueva Generación è considerato dal governo degli Stati Uniti come una delle organizzazioni criminali transnazionali più pericolose al mondo. Il gruppo criminale, originario degli stati di Jalisco e Michoacán, ha conquistato lo spazio un tempo occupato dai Los Zetas e la loro capacità di forza è tale che hanno osato attaccare il capo del governo locale, Omar García-Harfuch.
Non è la prima volta che il cartello manda messaggi che mostrano il suo potere di sfida.
Il mese scorso, i narcotrafficanti guidati da Nemesio Oseguera ha tenuto una marcia in pieno giorno ad Aguililla, nel Michoacán, con veicoli da guerra pesanti e mimetiche militari. Dopo le minacce, l'amministrazione guidata da López Obrador ha assicurato che l'integrità dei giornalisti e dei media indicati sarà assicurata tuttavia non si possono ignorare i ripetuti fallimenti dell'attuale amministrazione in tema di sicurezza e lotta ai cartelli della droga. Dall'anno 2000 al luglio 2021; 141 giornalisti sono stati assassinati in Messico, mentre nei due anni e mezzo dell'attuale governo, guidato da Andrés Manuel López Obrador, i morti sono stati 21, piazzando lo Stato Messicano, secondo il 'Reporters sans frontières', al primo posto per il maggior numero di giornalisti uccisi. Nel 2018, nel solo Stato di Sonora, sono stati uccisi quattro giornalisti, mentre negli ultimi tre mesi sono stati assassinati Ricardo Domínguez López (24 luglio 2021), Benjamín Morales (3 maggio, Sonoyta, Sonora), Gustavo Sánchez (17 giugno, Tehuantepec, Oaxaca) e Saúl Tijerina (22 giugno, Ciudad Acuña, Coahuila). L'aspetto inquietante di questa mattanza è la totale impunità che vi gira attorno, causata, come molti operatori dell'informazione pensano, dalla collusione delle autorità municipali, statali e federali e dell'Esercito con gruppi paramilitari collegati ai cartelli della droga.

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