
E i morti 'ufficiali' nel 2021 sono già più di seicento
Sara Prestianni, di EuroMed Rights, denuncia: "Tunisia e Libia stanno usando i corpi dei migranti per far pressione sull'Ue". Riccardo Gatti (Open Arms): "Con le navi delle ong ferme nessun soccorso in mare".
Come accade ogni primavera, la rotta del Mediterraneo centrale sta vedendo ormai da giorni migliaia di persone in viaggio verso l’Itali dalla Libia e dalla Tunisia. A Lampedusa sono arrivate circa tremila persone nelle ultime due settimane. Contemporaneamente le navi delle ONG continuano a essere ferme in porto, bloccate da fermi amministrativi.
Sara Prestianni, da anni si occupa di rotte migratorie e in questo momento vive a Bruxelles, dove si sta discutendo il nuovo Patto delle migrazioni europeo. “La solidarietà prevista in questo nuovo patto è solo tra gli Stati e non tra le persone” ci dice, mettendo l’accento sulla politica dei rimpatri che i governi potranno mettere in campo più liberamente se dovesse essere approvato. Libia e Tunisia “stanno applicando il modello Erdogan: spingono sulle partenze per avere più potere in sede di trattativa”.
Riccardo Gatti è comandante e capo missione della Open Arms e in questo momento si trova a Pozzallo, a bordo della nave ferma proprio per un cavillo amministrativo: “Nel corso degli anni” spiega, “la situazione è peggiorata e con le navi ferme in porto nessuno fa soccorsi in mare”. Ma, attenzione: “Le partenze non sono ripartite, ci sono sempre state”.
Foto © Valerio Nicolosi
Tratto da: micromega.it