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Profilo di un neonazista cileno strettamente legato al "Uribismo" della Colombia

Dal Cile. Per quanto riguarda i fatti accaduti in Colombia, dove si è assistito ad un'impressionante rivolta popolare contro il regime del presidente Iván Duque, che si ispira all'ex presidente Álvaro Uribe, abbiamo visto una repressione che ha sconvolto il mondo, con decine di omicidi ogni giorno, di una brutalità estrema. In questo scenario si è diffuso sui socials, grazie ad Álvaro Uribe, il termine  "rivoluzione molecolare dissipata", termine coniato da un attivista fascista di nazionalità cilena, Alexis López Mura, protagonista di molte tappe del divenire colombiano, attraverso conversazioni di indottrinamento e l’intrattenimento  di  apparenti buone relazioni  con l’ "Uribismo" negli ultimi due decenni. 

Alexis López Mura è entomologo ed investigatore scientifico e storico, con trattati di giornalismo, elettronica, informatica e lingue classiche. Come analista politologico, ha studiato il processo insurrezionale cileno sin dal 2000, pubblicando numerosi scritti, editi fino ad oggi. Sui suoi canali social, come Twitter, appare una breve frase sul suo profilo: "Patria o caos". In YouTube spiega che i suoi video sono "orientati a mettere in discussione  e sfidare il discorso egemonico della sinistra nei mezzi di comunicazione, sotto la bandiera di #Resistenza (RST)". 

La cosa certa è che in Cile è conosciuto per molto di più. In un’intervista col quotidiano colombiano Il Tempo, il 17 aprile del 2000, López si definì come l'organizzatore di Incontro Ideologico Internazionale di Nazionalità e Socialismo, una sorta di gruppo neonazista facente capo al gruppo politico di estrema destra che ha dato vita al Movimento Patria Nuova Società. Attraverso servizi di informazione, formazione politològica, tavoli di discussione, analisi e discussione politica, cultura, storia, scienza e tecnologia, esprime il suo orientamento a discutere e sfidare il discorso dell’egemonia della sinistra nei Mezzi di Comunicazione, sotto la bandiera di #Resistenza (RST). 

Tra le sue parole si è distinta ultimamente l'espressione 'rivoluzione molecolare dissipata', termine non ancora molto diffuso nel paese. Questo termine fu coniato dal filosofo francese Félix Guattari (1930-1992) con l’intento di indicare un sistema universale di lotta sociale ed emancipazione. In America Latina è stato adottato principalmente dal cileno Alexis López, che sostiene che la protesta sociale, sia pacifica o no, deve essere affrontata come una guerra, che libera la delinquenza contro le istituzioni per realizzare un colpo di stato e terminare con la democrazia. 

L'uomo che è stato tacciato per le sue posizioni politiche radicali, ha concesso un'intervista a ' W radio' nella quale si è pronunciato brevemente sui commenti a suo sfavore. 

In quell’occasione ha ricordato di essere stato il consigliere comunale più giovane del Cile, a 17 anni: “Ho lavorato molto per i temi municipali, inoltre sono il  fondatore di un movimento che è stato portato dinanzi al Tribunale Costituzionale del Cile e successivamente riconosciuto come legittimo, perché alla fine non è stato trovato nessun elemento di incostituzionalità, tutto era assolutamente legale." 

Sulla base di ciò gli è stato chiesto, in maniera diretta, se è nazista, e lui ha risposto: “Cil chiaro tentativo di screditare  la mia persona da parte del signore (Gustavo) Petro". Ricordiamo che il senatore pubblicò sul suo profilo Twitter che López è "un neonazista cileno, figlio ideologico di Pinochet." 

López viene associato al movimento neonazista perché partecipò ad un incontro di giovani che condividevano ideali conformi a quell'ideologia. Il quotidiano Il Tempo lo intervistò subito dopo quella riunione, avvenuta nel 2000. 

In quel caso rispose "Come posso essere d’accordo con i crimini commessi dai  nazisti? È qualcosa che non riesco a concepire. Ma sono anche in grado di trovare dei valori buoni nel nazismo e nel socialismo. Un vecchio professore gesuita mi insegnò che in ogni errore c'è una verità, ed in ogni verità c'è qualcosa di sbagliato. La nostra missione consiste nel trovare la verità nell'errore e l'errore nella verità." 

Inoltre spiegò che nel movimento "vogliamo dare un messaggio chiaro: può succedere che condividiamo alcuni principi che riguardano l'ordine sociale, ma finché altri continuano a gestire le chiavi  del razzismo, noi non abbiamo niente a che vedere con questi. E spero che sia questo il messaggio che scaturisce dal nostro incontro." 

In un'intervista col canale di YouTube, Cultura Spazzatura, ha dichiarato di non aver mai parlato con Uribe, e sostiene che probabilmente l'ex presidente “ha letto parte del materiale che ho avuto modo di studiare". Ha inoltre dichiarato che egli non ha coniato la teoria, ma l'ha semplicemente studiata,  cercando di condividere le sue scoperte nel contesto latinoamericano. 

"Quello che ho fatto, e questo me lo attribuisco completamente, è aver strutturato una spiegazione che sia la più semplice possibile affinché la gente, che non ha nessuna conoscenza in merito, possa almeno capirne la struttura", ha sostenuto. 

Secondo 'La Sedia Vuota' López è stato invitato in due occasioni all'Università Militare Nuova Granada, a Bogotà. Gli inviti sono stati inviati direttamente dal rettore, il generale Luis Fernando Puentes. 

In una delle sue conversazioni, poi eliminata da Facebook, López assicura che il termine da lui conicato significa "realizzare un nuovo modello di azione rivoluzionaria orizzontale che normalizza, in maniera graduale e quotidiana, disposizioni e condotte finalizzate ad alterare lo stato di normalità sociale del sistema dominante, con l'obiettivo di abrogarlo e sostituirlo". In conclusione, secondo López, si tratta di una teoria che, a grandi linee, colloca gruppi oppositori in un determinato governo come "possibili cellule rivoluzionarie difficili da controllare e che agiscono in funzione del caos generato dalle  manifestazioni." 

In altre sue conversazioni, il teorico, ed auto dichiarato membro neonazista, parla continuamente della "decostruzione": un concetto filosofico francese, utilizzato dai partiti di estrema destra per descrivere il supposto indottrinamento dei giovani perpetrato nelle aule delle scuole e delle università, sottolineando che l'informazione che trovano in internet cerca continuamente di avvicinarli al comunismo. 

Nega categoricamente di essere un sostenitore della supremazia della razza bianca o un razzista: "Può essere che condividiamo alcuni criteri relativi all'ordine sociale con i partiti neonazisti europei, ma finché loro continuano a maneggiare le chiavi del razzismo, non abbiamo niente a che vedere con questi. Nel 1998 ho pubblicato  un libro proprio per spiegare ai nazisti tradizionali perché sono in errore”. 

Nel 1999 la Corte suprema di Rinnovazione Nazionale, partito di destra, decise di espellere, dalle file del partito, il militante Alexis López Mura, poichè sembrava fosse collegato al movimento nazita che aveva organizzato un congresso mondiale in Cile. 

I mezzi di comunicazione cileni non si sono ancora decisi sulla definizione di questo personaggio: alcuni lo considerano un intellettuale ed un nazionalista, icona dei circoli di pensiero che ruotavano intorno al defunto dittatore Augusto Pinochet. Altri lo raffigurano, in maniera categorica, come un fondamentalista, abbandonato ad 8 anni dal padre chi gli regalò il libro "Mein Kampf", (La mia lotta), scritto da Adolf Hitler. 

Qualcosa di simile succede anche nella stampa colombiana. Il canale internazionale NTN 24, di proprietà della RCN Televisión, lo ha presentato come un "investigatore storico" ed invitato in varie occasioni a partecipare con le sue opinioni in trasmissioni incentrate sulle proteste in Cile del 2019. 

L'emittente W Radio è stata più critica e nell'intervista effettuata il  4  maggio del 2020 ha insistito affinchè  López rispondesse sul suo passato neonazista. López ha abilmente evaso la risposta sulla sua filiazione diretta col nazismo e ha dichiarato che la sua interpretazione del nazionalsocialismo è diversa. "Condivido il nazionalismo, che è il concetto fondamentale di tutti i movimenti nazionali nati in tutto il mondo tra 1920 e 1946, compreso in Cile. Condivido la nozione della difesa dei valori patri, della famiglia, della vita, perchè sono criteri fondamentali", ha spiegato confusamente. 

Senza considerare l'immagine che l'opinione pubblica latinoamericana si è fatta di Alexis López negli ultimi 25 anni, la cosa certa è che l'Università Militare Nuova Granada lo ha inviato a dettare il conversatorio "La rivoluzione molecolare dissipata e come affrontarla", lo scorso 19 di febbraio.

Foto tratto da: piensachile.com

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