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Almeno 105 Palestinesi feriti negli scontri a Gerusalemme Est occupata, dopo la marcia degli Israeliani di estrema destra

Più di 100 Palestinesi e 20 poliziotti israeliani sono stati feriti in violenti scontri avvenuti durante la notte dopo che Israeliani di estrema destra hanno marciato nella Gerusalemme Est occupata cantando “morte agli Arabi”.
La Mezzaluna Rossa Palestinese ha detto di aver curato almeno 105 persone, di cui circa 20 sono state ricoverate in ospedale. La polizia israeliana ha detto che 20 agenti sono rimasti feriti, tre dei quali sono stati portati in ospedale.
La violenza è scoppiata fuori da uno degli ingressi della Città Vecchia fortificata dove gli Israeliani di estrema destra avevano concluso una marcia, durante la quale i partecipanti molestavano i Palestinesi e gridavano “morte agli Arabi” e agitavano striscioni con la scritta “Morte ai terroristi”.
Quando i Palestinesi hanno sentito le notizie sulla marcia israeliana organizzata da un gruppo di estrema destra, Lehava, si sono radunati a migliaia vicino alla Porta di Damasco, mentre le ambulanze correvano su e giù per le strade secondarie affollate con le loro sirene a tutto volume.
Centinaia di poliziotti israeliani in tenuta antisommossa hanno bloccato l’area per impedire alle folle israeliane e palestinesi di potersi incontrare, creando una terra di nessuno di 50 metri tra loro e il gruppo di giovani palestinesi.
La polizia a cavallo ha sparato acqua puzzolente contro gli Israeliani, spingendoli lontano dalla loro posizione presso la Porta Nuova della Città Vecchia - a soli 600 metri dai Palestinesi riuniti alla Porta di Damasco - e verso la centrale Jaffa Road di Gerusalemme.
Ci sono stati disordini notturni nell’area fin dall’inizio del Ramadan il 13 aprile, con i Palestinesi che si lamentavano del fatto che la polizia stava bloccando l’accesso alla passeggiata intorno alle mura, un popolare luogo di ritrovo per i Palestinesi dopo la fine del digiuno diurno del Ramadan.
“I Palestinesi amano rilassarsi in questa zona dopo le preghiere serali alla moschea di Al-Aqsa, ma all’Occupazione [Israele] non piace. È una questione di sovranità”, ha detto Mohammad Abu al-Homus, residente a Gerusalemme, indicando le barricate metalliche alzate nella zona dalla polizia nelle ultime settimane.

Le tensioni aumentano
Ma la polizia afferma che il provvedimento fa parte dei suoi sforzi per garantire che decine di migliaia di fedeli musulmani abbiano un accesso sicuro al principale luogo di preghiera islamico nella Città Vecchia, noto come il Nobile Santuario.
La tensione è aumentata negli ultimi giorni a Gerusalemme, che è stata a lungo un punto critico nel conflitto israelo-palestinese, e ospita luoghi sacri per Musulmani, Cristiani ed Ebrei.
L’ufficio del presidente palestinese ha condannato “il crescente incitamento da parte di gruppi di coloni israeliani estremisti di estrema destra” e ha esortato “la comunità internazionale a proteggere il popolo palestinese dagli attacchi in corso da parte dei coloni”.
“Gerusalemme Est è l’eterna capitale della Palestina ed è una linea rossa”, ha detto giovedì la presidenza in una dichiarazione alla stampa.
Anche Hamas, che governa Gaza, ha condannato la violenza e l’ha definita “un complotto israeliano contro la moschea di Al-Aqsa, uno dei siti più venerati dell’Islam”.
In una dichiarazione in inglese, ebraico e arabo, l’ambasciata americana ha affermato di essere “profondamente preoccupata” per la violenza.
“Ci auguriamo che tutte le voci responsabili promuovano la fine dell’incitamento, il ritorno alla calma e il rispetto per la sicurezza e la dignità di tutti a Gerusalemme”, ha affermato.

Protesta anti-palestinese
Negli ultimi giorni, i gruppi israeliani di estrema destra sono scesi in strada facendo atti di prepotenza contro gli Arabi in scontri notturni.
La dimostrazione di forza è arrivata dopo che un video diffuso su TikTok sembra che mostrasse un Palestinese che schiaffeggiava un uomo ebreo ultraortodosso sulla metropolitana leggera di Gerusalemme. Altri video realizzati in risposta avrebbero mostrato Israeliani che attaccavano gli Arabi.
La polizia ha usato barricate metalliche per fermare i manifestanti di estrema destra a poche centinaia di metri dalla Porta di Damasco. Successivamente, hanno usato cannoni ad acqua, granate stordenti e polizia a cavallo per respingerli verso la Gerusalemme occidentale per lo più ebraica.
I Palestinesi hanno trascinato bidoni della spazzatura, alcuni dei quali in fiamme, nelle strade dei loro quartieri per disturbare la polizia e impedirne l’accesso. Alcuni hanno lanciato piccoli fuochi d’artificio verso la polizia.
Israele si impadronì di Gerusalemme Est nella guerra del 1967 e la annesse con una mossa non riconosciuta dalla maggior parte della comunità internazionale.
I Palestinesi vogliono che Gerusalemme Est sia la capitale del loro futuro Stato. Il suo destino è stato una delle questioni più controverse nel processo di pace, che si è interrotto più di 10 anni fa.
Ci si aspettava che migliaia di Palestinesi partecipassero venerdì sera alle preghiere settimanali nel complesso della moschea di Al-Aqsa nella Città Vecchia di Gerusalemme. Il sito è il terzo più sacro dell’Islam e il più sacro per gli Ebrei, che lo chiamano il Monte del Tempio.
Il vasto sito sacro in cima a una collina è stato teatro di scontri in diverse occasioni nel corso degli anni ed è stato l’epicentro della prima Intifada [rivolta] nel 2000.

Fonte: aljazeera.com

Traduzione di Donato Cioli - AssopacePalestina

Tratto da: assopacepalestina.org

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