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Il ruolo della donna in tempo di dittatura in America Latina è stata fondamentale per affrontare la situazione gravissima in cui versava l’intero continente a causa dei numerosi colpi di stato che hanno instillato il terrore in coloro che non facevano parte delle schiere militari o in coloro che disponevano di un alto potere di acquisto. La sociologa, storica e rappresentante femminista Dora Barrancos ha fatto un quadro di alcune associazioni di donne argentine che hanno avuto un ruolo chiave nella battaglia contro il terrorismo di Stato e contro le sue conseguenze. Il testo fa parte del libro "Non ci hanno sconfitto", di Luis Zarranz. Barrancos nel suo elaborato fa notare che i movimenti femministi hanno fatto la loro prima apparizione come militanti a partire dal 1978, proprio pochi anni dopo l’inizio della dittatura in Argentina. In questo stesso periodo hanno infatti cominciato a consolidarsi sempre più associazioni di lesbiche ed omosessuali in nome della lotta per la libertà sessuale, del rispetto della diversità e per la denuncia del problema del patriarcato insito nelle origini del sistema sociale capitalista. Inoltre hanno rappresentato una parte importantissima all’interno dei movimenti di resistenza alla imposizione militare e autoritaria dei colpi di Stato. In Argentina, in particolare, movimenti come il Fronte di Liberazione Omosessuale (FLH), l’Unione Femminista Argentina (UFA) ed il movimento di Liberazione Femminile (MLF) hanno unito le loro forze per fare resistenza. In Cile il movimento femminista ha avuto una vera e propria rinascita ed una grande fortificazione durante la dittatura di Pinochet, come anche in Brasile dove il Movimento Femminile per la Amnistia ha fronteggiato il caos causato dai militari nel paese; in Perù le resistenze femministe hanno invece operato nei confronti della Università Cattolica di Lima. Ma uno degli esempi più forti ed emblematici tra i gruppi di donne è quello delle Nonne di Piazza di Maggio, assicura Barrancos. Queste donne hanno messo in atto l’impensabile: affrontare il terrorismo di Stato. Affrontarlo faccia a faccia: "Siamo Madri, limpide. Nessuno può dire nulla, non siamo contaminate dalla politica" hanno affermato al loro esordio. Ciò che le ha spinte ad unirsi è stata proprio la caratteristica comune di essere Madri e Nonne; ovvero essere le protettrici che non abbasseranno le braccia finchè non reincontreranno la persona amata, fino alla morte. Madri che affrontano tutto con una potenza degna di esempio per tante altre donne che hanno sofferto la perdita di persone amate e che non erano e nè sono disposte a mollare la lotta. Donne che hanno vinto il potere del patriarcato. Donne che hanno oltrepassato le barriere imposte dalla loro epoca, epoca che le relegava al focolare domestico per prendersi cura dei famigliari ed essere eterne massaie e casalinghe. Donne che sono uscite in strada prendendone possesso, perchè non gli era permesso avere una vita pubblica Perchè la forza ed il martirio dei loro figli lo richiedeva. Perchè hanno affrontato i loro mariti e la morale imposta dalla società, ed hanno vinto. Hanno vinto, nel vero senso della parola.

Foto @ willposh is lincensed under CC BY-NC-ND 2.0

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