Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Le denuncia dell’Ue: “Giornata del disonore

E’ bagno di sangue in Birmania. Con oltre 100 manifestanti uccisi, ieri, sabato 27, è stato il giorno in cui la repressione delle proteste ha fatto registrare più morti dal golpe del 1° febbraio, in cui l'esercito ha destituito il governo democraticamente eletto e guidato da Aung San Suu Kyi (che è agli arresti da allora). Fra le vittime ci sono anche bambini, uno di 5 anni e una di 13, secondo i media locali. "Questa 76esima Giornata delle forze armate del Myanmar resterà scolpita come giornata di terrore e disonore", è la condanna della delegazione dell'Unione europea in Birmania. "Le uccisioni di civili disarmati, compresi bambini, sono atti indifendibili". Lo spargimento di sangue è giunto nella giornata annuale che celebra l'esercito della Birmania. In vista delle proteste, il venerdì sera la tv di Stato MRTV aveva lanciato una minaccia ai giovani, in prima linea nelle contestazioni, avvertendoli del rischio di ricevere spari alla testa o alla schiena, come già avvenuto a molti uccisi durante le manifestazioni. Il capo della giunta militare, il generale Min Aung Hlaing, parlando alla parata nella capitale Naypyitaw, non ha fatto riferimento diretto al movimento di protesta ma ha parlato di "terrorismo che può essere dannoso per la tranquillità dello Stato e la sicurezza sociale" e lo ha definito inaccettabile. Sul bilancio di oltre 100 morti sono concordi diverse fonti (finora il bilancio peggiore risaliva al 14 marzo, quando erano stati registrati 74 morti). Il sito d'informazione Myanmar Now riferisce di 114 morti. E parla di 107 morti in oltre 24 città un ricercatore indipendente a Yangon, che mantiene l'anonimato per la sua sicurezza: effettua un conteggio delle vittime della repressione delle proteste in tempo reale e il suo conteggio in genere coincide con quelli diffusi a fine giornata dall'Associazione di assistenza per i prigionieri politici, che documenta morti e arresti e viene considerata la fonte più autorevole. Fino a venerdì l'Associazione per i prigionieri politici aveva verificato un bilancio complessivo di 328 persone uccise dal golpe in poi. Negli ultimi giorni la giunta militare ha ritratto i manifestanti come i responsabili di violenze con l'uso di Molotov; le forze di sicurezza, però, da settimane usano proiettili veri contro manifestanti disarmati e non violenti. 

Foto d'archivio © Bdc

ARTICOLI CORRELATI

Myanmar, Onu: dal golpe almeno 54 manifestanti uccisi, 1700 gli arresti

Birmania: intensificate le repressioni, tre manifestanti uccisi a Dawei

Myanmar, l'Onu teme l'aumento delle violenze

Myanmar: Suu Kyi incriminata per aver violato legge su importazioni

Golpe Myanmar: forze armate nominano nuova commissione elettorale

Golpe in Myanmar, deposta Suu Kyi e proclamato stato d'emergenza

TAGS:

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos