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Il padre di Julian Assange, John Shipton, è tornato a lanciare l’allarme per le sorti del figlio detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh (Londra) dove è in attesa del processo di estradizione negli USA (la sentenza è attesa per il prossimo 4 gennaio) dove rischia fino a 175 anni di carcere per spionaggio e altri reati connessi. Washington vuole riaverlo per "spezzarlo" e vendicarsi così per aver rivelato al mondo crimini di guerra, ha dichiarato Shipton in un'intervista all'Independent. "Julian ha la reputazione di dire la verità. E WikiLeaks ha rivelato crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Perseguitano Julian per distruggere la sua capacità di dire la verità su ciò che è accaduto negli ultimi 20 anni e sulla distruzione del Medio Oriente", ha sostenuto Shipton, padre biologico di Assange, andato via di casa prima che nascesse ma ritornato in contatto con lui dopo vent'anni. Il fondatore di Wikileaks è stato arrestato ad aprile 2019, dopo essersi rifugiato per 7 anni nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra, violando le condizioni di rilascio su cauzione per timore di venire estradato negli Usa. Il 4 gennaio verrà emessa una sentenza sulla richiesta americana di riportarlo negli Usa per processarlo, dopo quattro settimane di udienze a settembre presso la corte di Londra.

Fonte: AGI

Foto © Imagoeconomica

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