Avrebbe insabbiato alcuni abusi
"I preti pedofili saranno puniti". Così Papa Francesco lo scorso giugno interveniva rispondendo ad alcuni giornalisti che chiedevano un commento rispetto alle notizie sulle coperture che alcuni vescovi hanno concesso a sacerdoti colpevoli di aver commesso abusi sessuali su minori.
Detto, fatto. Il Pontefice ha rimosso il vescovo di Kalisz, in Polonia, monsignor Edward Janiak, proprio per aver coperto la pedofilia dei suoi preti. Il presule era finito sotto al centro della ribalta mediatica dopo il documentario "Hide and seek" (Giocare a nascondino), realizzato da due registi polacchi, i fratelli Marek e Thomasz Sekielski, in cui si raccontava la storia di padre Arkadiusz Hajdasz, della città di Pleszew (diocesi di Kalisz), accusato di aver abusato, venti anni fa, di diversi ragazzi nelle due parrocchie nelle quali ha svolto il suo ministero. Sempre nel documentario veniva denunciato come l’ormai ex vescovo di Kalisz, monsignor Janiak, almeno dal 2016, fosse "a conoscenza delle tendenze pedofile del sacerdote, perché era stato visitato dai genitori di una delle vittime”. Inoltre, non avrebbe “notificato le molestie alla Congregazione per la dottrina della fede”, come diversamente prevede la prassi canonica.
Sempre secondo i fratelli Sekielski, il prete venne trasferito di parrocchia in parrocchia proprio per nascondere quella che definiscono la sua “attività criminale”. Sarebbe questa, per i due registi, la prova dell'insabbiamento. Non il primo caso "trattato" da Janiak.
Un altro caso di pedofilia aveva riguardato Pawel Kania, condannato nel 2015 a sette anni di reclusione per aver molestato dei chierichetti. E poi ancora il vescovo avrebbe coperto il caso di padre Edward, condannato a un anno e mezzo di carcere per avere molestato due ragazzi nel 2002.
Dopo l’uscita del documentario la Chiesa polacca aprì un’indagine e il Papa intervenne commissariando subito la diocesi nominando amministratore apostolico sede plena della diocesi di Kalisz monsignor Grzegorz Ryś, arcivescovo metropolita di Lodz. Ora, dopo aver accertato la colpevolezza di monsignor Janiak, Francesco ha nominato monsignor Ryś amministratore apostolico sede vacante di Kalisz in attesa di scegliere un nuovo vescovo.
Nel frattempo le denunce degli scandali della pedofilia in Polonia non si placano. Tra gli ultimi accusati vi è l’ex segretario del Papa Giovanni Paolo II, il cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia.
Ad accusarlo è Janusz Szymik, per molti anni vittima degli abusi di padre Jan Wodniak. In particolare ha raccontato di aver scritto più volte al porporato, nel 2012, per denunciare le violenze sessuali subite tra il 1984 e il 1989. Su questo nuovo caso indagano i fratelli Sekielski, che hanno annunciato anche un nuovo documentario che avrà come tema il ruolo di Wojtyla nella gestione dei “crimini sessuali commessi da chierici durante il suo pontificato”.
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