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di Jorge Figueredo
I detenuti sono stati picchiati da agenti della marina nelle loro case e poi torturati  in una base militare

A riferirlo il quotidiano ABC Color di Asunción. Il fatto risale alla notte del 15 e l'alba del 16 Luglio, quando, tra le località di Ciudad del Este e Presidente Franco, è avvenuto un violento scontro tra militari e contrabbandieri. Sono state arrestate 35 persone e un agente, Marcos Agûero González, 22 anni, è deceduto in ospedale a causa di un colpo di arma da fuoco che lo ha colpito alla testa.
"Nel corso della giornata di ieri sono state diffuse diverse immagini e alcuni video che mostrano che diversi detenuti sono stati brutalmente picchiati, pertanto i militari e la procura hanno deciso di aprire un’indagine al riguardo”.
L’ammiraglio Carlos Velázquez, comandante delle Forze Armate Nazionali, rispondendo ad un giornalista di ABC Color sulla quantità di sigarette di contrabbando che continuano ad entrare in Brasile attraverso la frontiera del Paraguay, in gran parte prodotte da Tabesa SA, di proprietà di Horacio Cartes, ha risposto: “Non siamo la Marina degli Stati Uniti”.
Il quotidiano Última Hora della capitale paraguaiana ha riferito quanto segue: "Una sparatoria tra agenti della marina e delinquenti è avvenuta intorno a mezzanotte a Ciudad del Este, Dipartimento di Alto Paraná. L'evento si è verificato nel quartiere San Miguel di Ciudad del Este, nella zona del fiume Paraná. Alcuni agenti della marina in attività di pattugliamento hanno individuato degli oggetti nell’acqua e quando si sono avvicinati per verificare, sono stati attaccati da dei sconosciuti". È quanto ha dichiarato il capitano Walter Díaz, comandante dell'Area Navale dell'Alto Paraná”.
“Ne è scaturita una intensa sparatoria durata circa 15 minuti tra i delinquenti e i militari, in cui un giovane marinaio di 22 anni è stato gravemente ferito. Qui ci sono criminali molto pericolosi che si dedicano al narcotraffico e al contrabbando" ha aggiunto il comandante ai microfoni di radio Monumental 1080.
Oltre a ciò, gli abitanti hanno denunciato di essere stati praticamente aggrediti dai militari che li hanno derubati dei loro cellulari e del denaro.
"Un uomo è stato ricoverato a causa dei colpi inferti ai genitali. Gli altri presentano sulla schiena segni di percosse presumibilmente inferti con un manico di scopa. È stata presentata una denuncia per presunta violazione dei diritti umani presso l'Unità Penale 1, affidata al procuratore Hermenegilda Cubilla”.
I protagonisti hanno riferito ai media che quanto accaduto a Ciudad del Este è stato terribile: trattamento crudele e denigratorio, tortura ai danni di adulti, giovani, un anziano e persino una bambina di 2 anni che è stata colpita con il calcio di un'arma da fuoco che le ha fratturato la bocca.
Il giornalista di Última Hora, Edgar Medina, ha riferito che la denuncia riguarda i pestaggi che sarebbero avvenuti nelle loro case, alcuni nelle loro stanze di fronte ai figli e alle ulteriori torture a cui sono stati sottoposti nella sede militare, per avere delle informazioni su chi avesse sparato contro il militare della Marina. I detenuti hanno dichiarato che 35 persone, tra cui sei minorenni, sono stati picchiati selvaggiamente, praticamente flagellati dai militari della Prefettura Navale del Este.
Indipendentemente dal fatto che molti dei fermati fossero delinquenti o innocenti, che le perquisizioni compiute dai militari siano illegali o con l'autorizzazione dell'autorità giudiziaria, l'atto di violenza contro è completamente arbitrario.
La condotta violenta di questi agenti dello stato paraguaiano rappresenta un grave attacco ai diritti umani fondamentali, garantiti dalla nostra Costituzione. Una grave offesa alla dignità umana il cui rispetto è fondamentale per garantire la libertà, l'uguaglianza e la giustizia, affinché siano rispettati i principi della democrazia di una repubblica, partecipativa e pluralista. Senza rispetto per la dignità umana, non può esistere uno stato sociale di diritto, repubblica e tanto meno democrazia.
La crudele repressione attuata contro diversi cittadini, la parte più debole e vulnerabile della nostra società, non costituisce un fatto isolato, poiché si sono verificati numerosi eventi gravi negli ultimi mesi nel nostro paese, come l'incriminazione di un numero considerevole di cittadini da parte della procura penale per aver violato la quarantena. Tuttavia le autorità anche giudiziarie hanno riservato un trattamento privilegiato ai politici, a persone potenti dell’economia, e perfino ad un ex presidente straniero venuto in Paraguay a passeggiare come se fosse a casa sua, stiamo parlando di Mauricio Macri. Nessuna autorità giudiziaria si è preoccupata del fatto, né tanto meno ha chiesto alle autorità competenti il perché di un trattamento privilegiato nei suoi confronti e dell'ex presidente Horacio Cartes, che è andato ad accoglierlo in aeroporto senza mascherina.
Un tale atteggiamento di fatto riconducibile a persone legate al potere, sulle quali pendono anche delle denunce per presunti fatti illeciti, come riferito dalla stampa, già all'epoca delle dittature argentino-paraguaiana (reati legati alla criminalità organizzata) non fa bene all'instituzionalità della Repubblica né alla legalità. Questi personaggi hanno agito con arroganza, come se non esistesse alcuna costituzione o legislazione da rispettare. Si sono presi gioco di tutto il paese. Ma ancora più vergognoso è stato il messaggio che le autorità giudiziarie hanno trasmesso alla cittadinanza, cioè che in Paraguay esistono persone di prima categoria e persone di quarta categoria.
Prova che il paese sta transitando verso una condizione che potrebbe essere ancora peggiore e più pericolosa - se non lo è già - della dittatura di Stroessner, perché i potenti, attraverso i loro mezzi di comunicazione, promuovono in modo subliminale la normalità e la naturalizzazione della violazione dei diritti umani, della mancanza di rispetto per un giusto processo e delle libertà individuali, come la libertà e la sicurezza delle persone, e della privazione illegittima della libertà.
Negli ultimi mesi e anni, gli articoli costituzionali più violati dai vari funzionari dello Stato sono stati il 46, sull'uguaglianza delle persone: "Tutti gli abitanti della Repubblica hanno pari in dignità e diritti. Non si ammettono discriminazioni”, e il 47, sulla garanzia dell'uguaglianza: "Lo Stato garantirà tutti gli abitanti della Repubblica”.
Gli ufficiali della Marina che sono andati oltre i limiti delle loro funzioni potrebbero essere accusati di lesioni gravi, privazione di libertà e tortura. Quest'ultimo reato prevede una pena minima di cinque anni.
Ci stiamo dirigendo velocemente verso uno Stato-mafia. Da una narcocrazia mascherata da falsa democrazia, quale siamo oggi, ci stiamo trasformando in uno Stato-Mafia, dove istituzionalmente l'esercito e la polizia proteggeranno gli interessi dei corruttori e dei corrotti, ma soprattutto di quell'alto livello di "uomini d'affari di successo" come l'ex presidente Wasmosy, della borghesia mafiosa, che ha trasformato la maggior parte degli abitanti di questo paese in stranieri nella propria terra, messi a tacere dalla paura di perdere il lavoro e la stabilità economica.
Per affrontare la grave situazione che stiamo vivendo dobbiamo unirci tutti i paraguaiani onesti, abbracciando un'unica bandiera: la bandiera della giustizia e della verità, contro la corruzione, contro l'illegalità e la dittatura mafiosa che ha preso il controllo delle nostre istituzioni e della maggior parte della nostra società.
Esiste una dittatura criminale e codarda che causa povertà e miseria in cui vive gran parte del nostro paese. C'è una maledetta droga che circola tra i nostri giovani e perfino i bambini. C'è una grande disuguaglianza economica e sociale che chiama in causa tutti. Una situazione spaventosa che, se riusciremo a superare, questo paese non avrà futuro.

Foto © Imagoeconomica

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