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di AMDuemila - Video
L'intervento della deputata in aula interrotto mentre difendeva i magistrati esposti

"Mattarella ieri ci ha ricordato che la Storia non si cancella, lui può fermare questa follia rifiutandosi di firmare i vostri decreti illegittimi. Qui ci vuole il coraggio di stare dalla parte giusta della storia. Dalla parte magari di magistrati come Nino Di Matteo e Giuseppe Lombardo che la scorsa settimana è stato lasciato solo ancora una volta dallo Stato il giorno della requisitoria più importante della storia politica del nostro Paese nel processo 'Ndrangheta stragista". A dirlo, davanti alla Camera dei Deputati, è stata la deputata Sara Cunial, ex M5S e oggi appartenente al Gruppo Misto. Le parole della Cunial, che in aula indossava una maglia "Siamo tutti Giuseppe Lombardo" come simbolo di sostegno al pm del processo 'Ndrangheta stragista, sono state pronunciate a margine del suo intervento circa il voto finale sul decreto Rilancio e comunicazioni del Ministro della Salute Roberto Speranza. "Siamo ancora qui oggi a discutere di proroga di uno stato di emergenza che non esiste e di possibili riaperture per gentile concessione del Governo più autoritario della storia della nostra Repubblica", ha affermato la Cunial. "Questo succede quando le democrazie vengono oltraggiate vilipese e le agende di governo come pedine del gioco del nuovo ordine mondiale sono dettati da vari filantropi mondiali. Popoli manipolati come rane bollite pronti ad accettare qualsiasi cosa, anche la più pericolosa come il vostro amato 5G. Poco importa se ormai la narrazione ufficiale ci dice che la carica virale è bassissima e il covid si è indebolito. Il Coronavirus - ha spiegato - viene usato ancora una volta per stare attaccati alla poltrona e colpire la nostra memoria, i nostri figli e il nostro sangue. Si usa il termine rilancio per giocare d'azzardo con il nostro paese e si chiama semplificazione un elenco incredibile di possibili favori alle mafie che sono le uniche ad avvantaggiarsi veramente delle emergenze eludendo le normative da sempre". La deputata non è riuscita a terminare il suo discorso in aula perché le è stato spento il microfono proprio mentre stava parlando in difesa dei magistrati antimafia esposti che portano avanti inchieste delicate.
(Prima pubblicazione: 14 luglio 2020)

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