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di Jean Georges Almendras e Giorgio Bongiovanni
"Il Senato, riunito in sessione virtuale, ha approvato la proposta di risoluzione che assegna il nome del giornalista Pablo Medina alla nuova sala delle conferenze stampa del Senato" è quanto riferito qualche giorno fa dai quotidiani di Asuncion, Paraguay. Una novità che oggi si rivela più una provocazione che un encomio parlamentare o un giusto riconoscimento nei confronti del giornalista Pablo Medina, nostro redattore, nostro amico e nostro martire. Una novità che sa di grande ipocrisia. Una notizia che ci induce ad esprimerci pubblicamente in termini di indignazione e di critica, perché la risoluzione è per noi un insulto alla memoria di Pablo Medina, alla sua famiglia, al giornalismo libero e a tutti coloro che sanno perfettamente che la sua morte, e quella della sua assistente Antonia Almada - il 16 ottobre del 2014, a Villa Igatimí - fu il risultato di un'azione mafiosa, orchestrata da un criminale chiamato Vilmar "Neneco" Acosta che ora si trova dietro le sbarre a scontare una lunga condanna.
Quali turpi pensieri hanno indotto il legislatore della Camera Alta, Blas Llano, (PLRA) cartista, a proporre questa iniziativa? Quale senso morale lo ha condotto a questa scelta quando il crimine fu commesso durante il governo del suo leader Horacio Cartes? Forse un tentativo di rimediare all’irrimediabile? Forse dimostrare alla società paraguaiana la sensibilità parlamentare di fronte ad un fatto criminale che ha scosso la famiglia giornalistica e gettato nel dolore le famiglie delle vittime? Cosa sta avvenendo? Si presentano con queste iniziative dopo sei anni? Con che sfacciataggine, il senatore Blas Llano, fa simili proposte, quando non ricordiamo che si sia mai impegnato nella ricerca degli assassini di Pablo Medina, nel difendere la libertà di stampa o quando si denuncia il suo leader Horacio Cartes la cui integrità morale di presidente ha lasciato molto a desiderare, perché in realtà è un mafioso?
Blas Llano è artefice di un parlamento che abbraccia l'ipocrisia, si culla su reti mafiose e si prende sfacciatamente gioco della memoria di Pablo Medina. Blas Llano ci offende. Blas Llano quando propone iniziative di questo tipo, offende la democrazia, in un tempo in cui il Parlamento non ha l’altezza morale per farle.
Naturalmente, l'iniziativa sarebbe stata accolta molto bene e apprezzata come un gesto di lode e di riconoscimento, se provenisse da un Parlamento caratterizzato da trasparenza, etica e onestà. Ma la realtà è un'altra, perché il Paraguay vive una narcocrazia. Perché è un paese in cui una ventina di giornalisti sono stati assassinati per aver denunciato le mafie e la corruzione della politica. Perché è un paese i cui governanti di turno, in tempi di democrazia, non fanno altro che gettarlo nell'abisso dell'estrattivismo, della corruzione mafiosa, delle appropriazionii illecite, della criminalità organizzata e delle cospirazioni mafiose per falciare vite umane, con l'unico scopo di mettere a tacere la verità. Perché è un paese il cui Parlamento si è lasciato assoggettare dai mafiosi e in cui sono veramente pochi i legislatori onesti.
L'iniziativa di portare il nome di Pablo Medina ai seggi più importanti di un Parlamento onorevole e non corrotto, sarebbe stato da noi interpretato come un gesto lodevole. Ma oggi, per noi è una beffa. È un attacco alla verità. È un'enorme farsa. Non potremo impedire che la proposta si concrettizzi, ma neanche la applaudiremo.
Oggi, a metà del 2020, il mandante dell’omicidio di Pablo Medina è in prigione; gli assassini sono in carcere in territorio brasiliano e attendono che la Giustizia decida sul loro destino, per il duplice omicidio commesso.
Quando i sicari hanno premuto i grilletti delle loro armi mettendo fine alla vita di Pablo e di Antonia nell'ottobre di sei anni fa, stavano rispondendo agli ordini dati da altre persone: soggetti appartenenti ad un sistema politico mafioso? Sicuramente, ma i loro nomi sono custoditi nei cassetti protetti a doppia mandata dall’omertá. Soggetti integrati in un sistema politico mafioso radicato in un Parlamento che osa nominare Pablo Medina, in un covo di ladri? Ci scusino i legislatori onesti, se ce ne sono.
Lunedì 29 giugno, alle 8 e mezzo del mattino è stata inaugurata la Sala Stampa del Congresso della Nazione Paraguaiana con il nome di Pablo Medina, con una cerimonia contrassegnata dall'ipocrisia. Non eravamo presenti perché siamo coerenti e perché, se per alcuni questo evento è un onore, per noi è una vergogna, un atto blasfemo. Per noi, la memoria di Pablo Medina è stata calpestata.
Se Blas Llano e i parlamentari che hanno approvato la sua proposta avessero appeso delle targhe con i nomi dei corrotti e dei mafiosi del Congresso della Nazione Paraguaiana, la memoria di Pablo Medina e di tutti i giornalisti assassinati dalla narco politica paraguaiana, dal primo dei caduti, come Santiago Leguizamón, sarebbe stata pienamente onorata.
E noi, saremmo stati presenti.

*La proposta è stata presentata dal titolare uscente della Camera Alta, Blas Llano (PLRA) che 2 giorni fa ha presieduto la sua ultima sessione prima di passare l’incarico al suo successore Óscar Salomón (Añetete).

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