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di AMDuemila
Lo sdegno della compagna del giornalista ucciso: “Nessuno ha il diritto di perdonarli

Colpo di scena nel caso Khashoggi. I figli del giornalista saudita brutalmente ucciso nel consolato di Riad a Istanbul il 2 ottobre del 2018, hanno incredibilmente deciso di ''perdonare'' gli assassini del padre, evitando quindi che venga attuata la pena capitale nei loro confronti. Su Twitter uno dei figli dell'editorialista del 'Washington Post', Salah Khashoggi, ha parlato di amnistia nei confronti degli assassini del padre. "In questa notte benedetta del mese benedetto (del Ramadan, ndr) ricordiamo il detto di Dio: se una persona perdona e si riconcilia, la sua ricompensa è dovuta da Allah", ha scritto la famiglia in una nota citando il Corano. ''Noi, figli del martire Jamal Khashoggi, annunciamo il perdono nei confronti di chi ha ucciso nostro padre, che sia in pace, con la speranza di ricevere una ricompensa da Dio misericordioso'', recita il comunicato su Twitter. L'anno scorso cinque uomini sono stati condannati a morte da un tribunale saudita, mentre altri tre sono stati condannati a scontare 24 anni di carcere perché ritenuti membri del commando che sequestrò, torturò, uccise e fece a pezzi il corpo del giornalista saudita. In base alla legge saudita, fortemente influenzata dalle tradizioni legali islamiche, le famiglie delle vittime di omicidio possono decidere di perdonare gli assassini, spesso in cambio di un risarcimento in denaro noto come ''diyah''. Non è chiaro se la famiglia di Khashoggi riceverà denaro per la sua decisione. Intanto però, da quanto si apprende dai media locali in queste ultime ore, su tutti Arab News, alla luce del loro perdono le 5 condanne a morte decise in Arabia Saudita dovrebbero essere commutate in pene inferiori.

L’indignazione della compagna
Dopo l’annuncio dei figli del giornalista la compagna Hatice Cengiz, che il giorno del delitto aveva accompagnato Khashoggi in ambasciata per firmare le carte del loro matrimonio, ha commentato su Twitter con tono durissimo “nessuno ha il diritto di perdonare gli assassini" di Jamal Khashoggi. "Jamal è diventato un simbolo internazionale più grande di tutti noi, ammirato e amato. L'imboscata e il suo efferato omicidio non vanno in prescrizione e nessuno ha il diritto di perdonare gli assassini. Io e altri non ci fermeremo finchè non avremo giustizia per Jamal", ha detto Cengiz. "Jamal è stato ucciso all'interno del consolato del suo Paese mentre prendeva dei documenti per il nostro matrimonio. Gli assassini - ha aggiunto la fidanzata dell'editorialista del Washington Post - sono venuti dall'Arabia Saudita con l'obiettivo premeditato di adescarlo, tendergli una trappola e ucciderlo. Noi non perdoneremo gli assassini né quelli che hanno ordinato l'omicidio". Della stessa idea è anche la relatrice speciale delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziali, Agnes Callamard, che in qualità di esperta indipendente non parla a nome delle Nazioni Unite. E' "scioccante" che i figli di Jamal Kashoggi possano perdonare gli assassini del padre, si tratta di un nuovo atto della "parodia della giustizia saudita". ha detto la funzionaria dell’ONU precisando comunque che “l’annuncio del perdono della famiglia di Khashoggi per i suoi assassini era atteso".

Foto © Afp

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