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funima int covid19 poverta italia internadi Giovanni Bongiovanni*
FUNIMA Intenational aiuta le famiglie che vivono in condizioni precarie nel Centro e Sud Italia, aggravate, dall'emergenza mondiale del Covid-19. Consegnamo pacchi spesa con beni di prima necessità ed offriamo assistenza on-line a genitori e ragazzi che aderiscono ai percorsi educativi che promuoviamo. Segue una raccolta di alcuni dati ISTAT per capire meglio la gravità della situazione a cui stiamo andando incontro.
L'Italia prima della pandemia era il sesto paese maggiormente a rischio di povertà in Europa (27,3%), dopo Bulgaria, Romania, Grecia, Lettonia e Lituania. Le famiglie che vivevano in condizioni di povertà assoluta nel 2018, erano oltre 1,8 milioni (l'8,4% della popolazione), per un totale di più di 5 milioni di persone. 1.260.000 sono i minori. Altri 3 milioni di famiglie, con più di 800 mila minori, si trovavano in povertà relativa per un totale di 9 milioni di persone. Le regioni maggiormente colpite: Campania, Calabria e Sicilia.

Questi dati sono cambiati nel 2019 dopo che il reddito di cittadinanza, ricevuto dalle famiglie, ha migliorato le condizioni di vita di moltissimi individui. Ma successivamente a questa grande crisi, (soprattutto dei lavoratori precari) le attività chiuse che vedono il loro futuro incerto, genereranno centinaia di migliaia di persone che si ritroveranno ad affrontare situazioni estreme che non avevano calcolato prima; difficoltà nei pagamenti, richiesta di cibo nelle mense comunitarie, prestiti e il rischio di cadere nell'illecito avvicinandosi ad offerte provenienti dalle organizzazioni criminali. Incentrando il focus sui minori, fascia di interesse principale per FUNIMA International, stando agli studi riportati da Save the Children, dopo il Coronavirus il rischio è di trovare un milione di bambini poveri assoluti in più, per un totale di 2.2 milioni. Ciò accadrà, conveniamo anche noi, se non verranno presi dal nostro Governo seri provvedimenti. Ma la nostra preoccupazione, oltre alla povertà materiale che sarà comunque difficile da affrontare, riguarda il fronte educativo.
La chiusura delle scuole ha peggiorato la situazione di molti studenti già a rischio. Secondo le nostre ricerche, la paura è quella di ritornare al 19% di dispersione scolastica che si registrava nel 2008, (14,5% statistiche 2018), nonostante molti istituti, con l'aiuto di associazioni locali, stiano cercando di garantire la didattica a distanza per tutti. La problematica è che non tutte le famiglie, su tutto il territorio nazionale, possiedono lo stesso accesso ad internet, e il 12,3% dei ragazzi tra i 6 e i 17 anni non possiede un computer o un tablet a casa, 850 mila ragazzi, di cui 470 mila solo nel Mezzogiorno.
Ed anche se nella maggioranza dei casi possiedono una connessione internet, questa è agganciata ad un dispositivo dei genitori. Per cui viene molto difficile seguire le lezioni per ore, svolgere compiti a distanza e scaricare materiale, considerando che per molti, cellulare e tablet sono da dividere con i propri fratelli, spesso in situazioni di sovraffolamento abitativo. Per tali ragioni nasce l'impegno di FUNIMA International nel trovare soluzioni per garantire un sostegno alle famiglie maggiormente in difficoltà e lottare contro il rischio di aumento della povertà materiale ed educativa.

Anche dal punto di vista psicologico, stiamo intervenendo per limitare le ripercussioni dovute dalla costrizione di bambini ed adolescenti nel rimanere chiusi nelle proprie case dove, per molti di loro, non è sempre garantito un ambiente di protezione e accoglienza.

* Presidente
FUNIMA International



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