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di Claudio Rojas
Gli avvenimenti accaduti mostrano un Piñera ben lungi dall'essere un onesto democratico ma bensì un dittatore e un despota. La repressione, con la sistematica violazione dei diritti umani, è ampiamente testimoniata, e la sua pretesa di creare una struttura ancora più repressiva è la priorità del suo programma di governo e dei suoi seguaci. Certamente il suo discusso opportunismo per quanto riguarda gli affari finanziari è stato esacerbato ancora una volta, mostrandoci il pericolo del legame tra il mondo finanziario e quello politico. La scaltrezza che lo caratterizza, governando a favore di una minoranza e non di tutti, si riflette in quella classe politica corrotta che continua ad accettare il suo Governo collaborando alla protezione dei capitalisti. Per il resto possiamo affermare che il Governo ha fallito e non si riprende più. La storia stessa renderà testimonianza dell'ignobile periodo di cui siamo partecipi in questi giorni.
Stanchezza, perché sono stati due mesi duri, ma con evidenti e visibili passi in avanti perché tutto quanto è accaduto ha riguardato sostanzialmente la strada, proteste nate dal basso e anonime, spontanee, al di là dei partiti e del parlamento.
L'arte basata su una sensibilità estetica rivoluzionaria e solidale è diventata il fondamento spirituale che dà forma a nuove espressioni. In milioni hanno cantato “El pueblo unido jamás será vencido”. In questi giorni, la difesa dei cittadini è stata la protagonista in svariate produzioni culturali. Un contributo rilevante che va oltre le statistiche e i sondaggi finanziari e agendo in modo riservato e profondo diventa un punto di riferimento nella centralità dell'essere umano. Questo è il frutto più tangibile del nuovo immaginario. Non abbiamo ancora abbattuto le barriere, ma ci siamo impadroniti dei parchi e invaso i muri con murales e graffiti. Le strade si sono trasformate nel Museo della Memoria vivente ed è fondamentale non sopprimerne la voce.
A quanto pare il Governo, nonostante il suo fallimento, rimarrà al potere con il Congresso. Gli anni a venire vedranno il consolidarsi dei guadagni di capitalisti spudorati. Il saccheggio di questi genocidi e dei loro complici sarà incessante, forse meno evidente, ma feroce. Esserci liberati dalla paura non significa che non continueranno a privarci di tutto ciò che possono.
Il percorso democratico della Nuova Costituzione sarà efficace solo se non parteciperanno i politici traditori, bisogna pretendere che non ne prendano parte. Al momento, l'unica cosa da considerare rilevante è la creazione della Nuova Costituzione, ma lo sarà davvero solo se sarà realizzata dalla Forza Costituente, cioè il popolo sovrano che si è manifestato in questa decisiva svolta rivoluzionaria.
La rivoluzione è iniziata e, come sempre, appare come la possibilità di un nuovo ordine. Non abbiamo ancora rinunciato alla felicità che ci hanno negato. La nostra nuova costituzione con una democrazia che garantisca benefici a tutti e non solo a loro, i privilegiati, è un compito da realizzare. La possibilità storica rimane intatta, non possiamo rinunciare a quanto abbiamo posto in essere, mentre loro continuano a votare a favore dell'impunità e delle indecenti garanzie per i capitalisti genocidi. Dobbiamo continuare a rafforzare la nostra lotta che è nostra e non loro.
A due mesi dal movimento che si è costituito, di recente c’è stato un voto popolare simbolico, che ha ottenuto oltre due milioni di voti e il consenso dei sondaggi che sta dando decisamente per sfavorito il governo.
Un presidente ed un governo estremamente indebolito. Anche se non lo ammetteranno mai nelle interviste, ma l'instabilità e la mossa di ripiego sono evidenti. Piñera è a metà del suo mandato presidenziale, ma non ha il minimo supporto né la pace che lo mettano in condizione di governare. Le autorità si nascondono e non ne parlano. Chi può presenziare e esporsi in luoghi pubblici senza affrontare il ripudio pubblico? In assenza di votazioni e consultazioni cittadine rimane solo la legittima espressione di malcontento. Le dimissioni di Piñera, ora hanno ancora più senso di due mesi fa e il cappio potrebbe stringersi anche grazie a nuove azioni legali. Non ci sono buone notizie per lui, il governo tedesco è stato il primo in Europa ad esprimere preoccupazione per le violazioni dei Diritti Umani in Cile.
Oggi scommettono sulla "falsa normalità" per mettere la protesta sociale sotto il tappeto e vedere se il consumo si normalizza nei giorni a venire. Questa è la normalità auspicabile.
Non c’è dubbio che il movimento sociale ha fretta di concretizzare richieste effettive almeno in materia di pensioni, istruzione e salute, e ciò richiede risultati concreti che si traducano in fiducia e una nuova ventata di energia. È certo che la prospettiva di due anni per un cambiamento costituzionale sono i termini di legge, ma non corrispondono ai tempi e ai desideri dei cittadini mobilitati.
Per molti giovani la partecipazione sostanziale è stata il controllo della strada, la manifestazione nelle strade e il tappezzare con l’espressione artistica le strade. La strategia della repressione attualmente mira a circondare luoghi simbolici ed esercitare la massima forza e repressione possibile su un numero ridotto di manifestanti. Queste immagini virali non solo moltiplicano la rabbia, ma anche l'impotenza e persino la paura. Le proteste possono abbandonare le strade e ritornarci. Lasciare luoghi simbolici e occuparli di nuovo. A questo riguardo c'è una elasticità di recupero diversa tra manifestanti e polizia repressiva.
La nuova politicizzazione del paese da parte di chi si mobilita e vuole essere di nuovo cittadino. Discutendo su quanto sta accadendo, nei consigli comunali, con gli striscioni, nelle assemblee, battendo pentole, essendo coscienti che andiamo in pensione con pensioni di merda. L’aumento di consapevolezza delle persone è il risultato di nuove esperienze e conoscenze, è invisibile ma è un passo gigantesco, anche se di ciò non ne danno notizia i telegiornali in TV.

Foto © Ansa

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