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di AMDuemila
Rossi (Fdi) e De Biasio (Lega) hanno accusato il programma di violazione della par condicio. Ranucci si difende “non c’entra nulla”

Dopo il caso Siri la trasmissione Report del giornalista Sigfrido Ranucci è nuovamente riuscita a mandare su tutte le furie la Lega di Matteo Salvini. La puntata andata in onda lunedì sera ha messo il dito sul chiachieratissimo incontro del 18 ottobre dello scorso anno all’hotel di Mosca Metropol tra l’ex portavoce di Salvini, Gianluca Savoini, accompagnato da due intermediari italiani, e una delegazione russa durante il quale si sarebbe parlato di ottenere una tangente da 65 milioni di dollari per la campagna elettorale per le europee della Lega. Un argomento tabù per Salvini e i compagni di partito e coalizione che hanno negato ogni accusa o ricostruzione facendo scudo intorno al capo del Carroccio e puntando il dito contro l’inchiesta di Ranucci. Poche ore dopo la messa in onda dello spot che annuncia la seconda puntata, infatti, la trasmissione è finita sotto accusa nel consiglio di amministrazione della Rai in viale Mazzini, dove i consiglieri del Carroccio e di Fratelli d’Italia (Igor De Biasio e Giampaolo Rossi) hanno accusato il programma condotto da Sigfrido Ranucci di violare le norme sulla par condicio in vista delle regionali in Umbria. Da parte sua il giornalista Ranucci si è difeso dicendo che “le norme sulla par condicio sono costretto a studiarle e so che non c’entra nulla. Ma aggiungo che faccio il mio mestiere per chi paga il canone: se c’è una notizia che riguarda la salute della democrazia, la do a prescindere”. Nonostante lo scontro in cda, comunque, Ranucci ha confermato la fiducia nei confronti della Rai dove, ha detto, “mi sento e mi sono sempre sentito libero”. Nel frattempo in attesa della nuova puntata sul tema nella quale, ha anticipato il conduttore, “parleremo di nuovi collegamenti inquietanti”, due parlamentari del Pd, Dario Parrini e Franco Mirabelli, hanno presentato una interrogazione al primo ministro Giuseppe Conte per far luce sullo scandalo e chiedere “iniziative urgenti” da adottare. Secondo loro “la ricostruzione dei rapporti intessuti dalla Lega da quando Salvini ne diventò il segretario mostra l’esistenza di un disegno finalizzato alla nascita di un asse internazionale tra forze estremiste di destra”. Il premier deve ancora rispondere alla richiesta dei parlamentari ma sul punto è già stato molto chiaro. “Quel che mi sorprende è come Salvini non avverta la responsabilità di chiarire. - ha affermato mercoledì sera in conferenza stampa a palazzo Chigi, dopo l'audizione al Copasir, il Presidente del Consiglio - Sono andato al Senato a riferire al suo posto, per altro senza avere informazioni da lui”. E ancora: “Qui non c’è sensibilità istituzionale. Forse dovrebbe chiarire cosa faceva con Savoini negli incontri istituzionali con le autorità russe”. Ma da Matteo Salvini non è mai giunta risposta o chiarimento sulla vicenda da quando il caso è scoppiato. Nessuna replica a Ranucci, tantomeno in Parlamento, solo smentite espresse, tra l'altro, in maniera piuttosto vaga.

Foto © Imagoeconomica

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