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di AMDuemila
In una nuova lettera l'invito a riscuotere la tassa

Da tempo la Commissione europea invita i governi italiani ad intervenire e riscuotere l'Imu sulle proprietà della Chiesa. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica i primi di giugno un nuovo invito sarebbe partito da Bruxelles in una missiva spedita al Tesoro. Una lettera in cui si ribadisce che "le argomentazioni delle autorità italiane non dimostrano l’impossibilità assoluta di recuperare gli aiuti" concessi agli enti ecclesiastici. Una cifra che, secondo le stime Anci, si aggirerebbe attorno ai 5 miliardi.
Come ricordato non è la prima volta che l'Europa "bacchetta" l'Italia sul punto. Nel 2012 la Ue diede ragione al Partito radicale, che denunciò lo Stato italiano per le esenzioni fiscali concesse dal governo Berlusconi agli enti ecclesiastici impegnati in attività commerciali come scuole, cliniche, librerie o alberghi, certificando che quella esenzione dall’Imu costituiva un aiuto di Stato illegittimo che turbava la concorrenza. Al contempo accolse la tesi del Governo per cui non era possibile quantificare e recuperare i soldi non versati all’erario.
Lo scorso novembre, però, la Corte di giustizia europea ha bocciato questa interpretazione decretando che l'Italia deve recuperare l’Imu non versata tra il 2006 e il 2011. Il Tesoro, lo scorso marzo, avrebbe nuovamente scritto alla Commissione, evidenziando che "Gli argomenti a disposizione non appaiono idonei a garantire che i fatti alla base del presupposto imponibile siano ricostruiti in modo certo e obiettivo ma solo, in alcuni casi, possono portare eventualmente alla formulazione di mere presunzioni, e quindi non di elementi certi e obiettivi".
La replica della Comissione Ue, secondo quanto scritto da Repubblica, non si è fatta attendere e le argomentazioni dei funzionari del ministro Giovanni Tria sono state ribaltate. "Affermare che le informazioni necessarie al recupero sarebbero relative ad anni fiscali passati sembra insufficiente a dimostrare che non c’è alcun metodo alternativo per tutti i beneficiari". Secondo Bruxelles non è necessario che siano rintracciati tutti i beneficiari degli aiuti ma anche "solo alcuni" proprio "per raggiungere un recupero anche parziale degli aiuti".
E nella missiva vengono vagliati anche alcuni sistemi per recuperare gli stessi suggerendo anche la "via di rivolgersi ai Comuni" partendo dalla considerazione che sia "sorprendente che nessuno degli 8.000 Comuni italiani abbia tenuto un registro". Se Roma dovesse continuare a non collaborare la Commissione potrebbe aprire una nuova procedura d’infrazione questa volta per mancato rispetto della sentenza con un rinvio alla Corte, dove il governo rischierebbe una nuova condanna accompagnata da una multa che ricadrebbe su tutti i contribuenti italiani. Si vedrà come andrà a finire questa contesa.
Intanto nei giorni scorsi un gruppo di parlamentari laici di diversi partiti ha presentato una mozione laica che intende rivedere i rapporti con la Chiesa cattolica in occasione dei 90 anni del Concordato con lo Stato italiano. Nella mozione si elencano quattro punti destinati a far discutere il Parlamento perché al centro delle polemiche da diversi anni, ovvero: l'abolizione dell'ora di religione sostituendola con un’ora obbligatoria di educazione civica; la richiesta formale alla Conferenza episcopale italiana di avviare la procedura per modificare i criteri con cui viene attualmente ripartito l’8x1000 (grazie a questo meccanismo la quota non destinata viene risuddivisa percentualmente a seconda delle destinazioni indicate dai contribuenti con il risultato che metà dell’ammontare arriva sempre alla Chiesa cattolica); la revisione, appunto, delle norme sull’Imu sui beni immobili della Chiesa cattolica; la possibilità di intraprendere un’azione determinata a dare attuazione alla recente sentenza della Corte europea recuperando anche l’Ici non pagata dalla Chiesa negli anni passati.
"Tutti questi privilegi per la Chiesa Cattolica - è scritto nella mozione - contrastano con la crescente secolarizzazione della società italiana dove i cattolici praticanti sono circa il 30% della popolazione e scendono al di sotto di questa percentuale tra i giovani".
Le sollecitazioni rivolte al governo sono state depositate al Senato da Riccardo Nencini e firmate da Emma Bonino (+Europa), Maurizio Buccarella (M5S), Roberto Rampi (Pd), Loredana De Pretis (Leu), Carlo Martelli (Gruppo Misto), Elena Fattori (M5S), Tommaso Cerno (Pd) e Matteo Mantero (M5S).

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