8 SETTEMBRE 2015
Giulio arriva al Cairo. La sua tutor a Cambridge, la professoressa Maha Abdelrhamann lo indirizza all’università americana del Cairo. E lo affida alla ricercatrice Rabab El Mahdi.
Giulio Regeni è un ricercatore dell'Università di Cambridge. Studia Scienze sociali. Gli viene proposta una tesi di dottorato sul ruolo dei sindacati in Egitto. Accetta. E torna per qualche mese dunque al Cairo, dove era già stato sempre per motivi di studio in precedenza. Cambridge lo affida a una docente dell'università americana del Cairo.
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FINE NOVEMBRE
Rabab lo mette in contatto con Hoda Kamel, responsabile dell’Egyptian center for economic and social rights
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FINE NOVEMBRE
Hoda Kamel presenta Giulio a Mohammed Abdallah, leader del sindacato degli ambulanti spiegandogli che potrà essere utile alla sua ricerca partecipata.
INIZIO DICEMBRE
Giulio ha i primi contatti con Mohammed Abdallah. Parte l'inchiesta segreta della National security, il servizio segreto civile egiziano. Abdallah denuncia come sospetta spia Giulio ad Aser Kamal Mohamed, capo dipartimento investigazioni municipali del Cairo.
Giulio Regeni incontra per la prima volta il sindacalista Mohamed Abdallah (in foto). Ex giornalista, è il responsabile di circa tremila venditori ambulanti tra il mercato di Ramses e il centro. Regeni non sa che Abdallah lavora anche come informatore della Polizia. E infatti non appena conosce Giulio, Abdallah decide di mettersi in contatto con gli apparati della sicurezza egiziana, nella convinzione di poter ottenere qualcosa per sè 'vendendo' Giulio.
INIZIO DICEMBRE
Aser Kamal affida Abdallah agli uffici della National Security di Nasr City. Il sindacalista viene gestito dal generale Tarek Ali Saber, dal colonnello Husan Eldin Helmi Mohamed e dal maggiore della Sicurezza Nazionale Sherif Magdi Ibrahim Abdel Aal
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11 DICEMBRE
Giulio partecipa a un incontro sindacale durante il quale si accorge di essere stato fotografato da una giovane donna.
E' il primo episodio che mette in allarme Giulio. Viene fotografato da una sconosciuta a un incontro pubblico, a cui partecipa con un suo amico italiano per motivi di studio (tanto che poi scriverà alcuni report sulla questione, pubblicati anche dal quotidiano 'Il Manifesto'). La vicenda lo inquieta ma lo rassicura comunque l'idea che di lì a pochi giorni rientrerà in Italia per le vacanze di Natale.
19 DICEMBRE
Giulio e Abdallah si incontrano al mercato Ramses il 19 dicembre. La National Security continua la sua inchiesta
Giulio si fida di Abdallah. Al punto da prospettargli la possibilità di partecipare a un bando internazionale di ricerca che avrebbe garantito, qualora avessero vinto, un finanziamento da 10mila sterline per il sindacato da utilizzare per lo studio e lo sviuppo dei sindacati.
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FINE NOVEMBRE
Approfittando dell'assenza di Giulio, in Italia per le vacanze, l'Nsa convince il coinquilino Mohamed Khaled Atwa Al Sayed, un giovane avvocato, a perquisire la casa di Dokki. Di lì a pochi giorni l'indagine viene chiusa. Un documento della National Security libera Giulio da ogni sospetto: Giulio, scrivono, è legittimamente in Egitto e non sta svolgendo alcuna attività politica contro il regime.
Il documento che apparentemente chiude l'indagine su Giulio ne riconosce lo status di studioso legittimamente residente in Egitto e, dopo la sua morte, sarà trasmesso alla magistratura e al ministero dell'Interno egiziani che indagano sulla sua morte.
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6-7 GENNAIO
Viene organizzata con l'Nsa la video registrazione dell'incontro nel mercato di Ramses
Nonostante l'inchiesta dell'Nsa fosse stata formalmente chiusa, Abdallah registra un suo incontro con Regeni con telecamere e cimici fornite dalla National security. In quell'occasione provoca Regeni: chiede di poter utilizzare a fini personali i fondi del bando di ricerca che gli aveva prospettato Giulio; chiede a Giulio se vuole organizzare manifestazioni contro il Regime il 25 gennaio, in occasione dell'anniversario della rivoluzione di piazza Tahrir. Giulio lascia cadere entrambe le provocazioni.
25 GENNAIO
Il 25 gennaio il colonnello della National security Husan Eldin Helmi Mohamed chiama il colonnello Muntaser Abdelrhaim di Dokki. 'Una telefonata di normale routine' spiegherà poi. Le celle telefoniche documentano che al momento della risposta si trovava nella zona di Doqqi, alla fermata di Al Buhuth.
Il 25 gennaio uomini della National security che avevano condotto l'inchiesta su Giulio hanno ripetuti contatti telefonici. Uno di loro, significativamente, parla dalla stazione della metropolitana dove, qualche ore dopo, Giulio scomparirà. Secondo Abdallah, l'Nsa, anche dopo la chiusura della sua indagine, gli aveva manifestato l'intenzione di continuare a tenere sotto sorveglianza il ragazzo.
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25 GENNAIO 2016
Giulio scompare all'interno della fermata della metropolitana di Al Buhuth. La sua ultima traccia è documentata dall'aggancio del suo cellulare alla rete wi fi del metro.
Alle 19:30 Regeni ascolta la canzone dei Coldplay “A Rush of Blood to the Head” — e manda un messaggio alla sua fidanzata. “Sto uscendo,” scrisse alle 19:41. La stazione della metropolitana dista solo pochi passi. Ma alle 20:18 Regeni ancora non era arrivato. Il suo amico italiano cominciò a tentare di raggiungerlo — all’inizio con dei messaggi sul cellulare, poi con chiamate frenetiche. Dalle 19:50 in poi il cellulare di Giulio Regeni tacerà per sempre
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Tratto da: lab.gedidigital.it/repubblica