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10di Sofia Capretta* - Foto
Our Voice sbarca in Argentina ed in Uruguay a partire dagli inizi dello scorso mese di Aprile, nel quale vari componenti di ogni gruppo del movimento si sono riuniti per la creazione di alcuni importanti eventi artistici, manifestazioni sociali e attività solidarie che hanno caratterizzato l'intero viaggio di circa tre settimane.
E’ trascorsa circa una settimana dal mio rientro dal Sud America. Ho il bisogno di esternare le mie sensazioni e di raccontarvi l’esperienza vissuta, tentando di esprimere tutto ciò che ho provato durante questo viaggio. Ci sono momenti in cui la nostalgia mi pervade e penso a quella terra così lontana dall’Italia, così diversa con la sua immensa semplicità, dove non conta chi sei o quanta ricchezza possiedi, ma prevalgono i valori che superano queste barriere umane, come l'amicizia, l’unione, il sacrificio e soprattutto l'Amore: l’unica chiave capace di abbattere ogni difficoltà. L’Amore permette di essere in sintonia con se stessi e con chi ci circonda, ti fa volare in alto e raggiungere confini impensabili, straordinari, concede di sentirti libero e felice senza avere nulla. Ogni cosa si trasforma: i tuoi pensieri, la tua vibrazione, il tuo stato d’animo, la luce dello sguardo,  all’improvviso cambiano in mezzo a quella gente, respirando l'aria di quella Terra. Ogni reazione del tuo corpo genera formule capaci di raggiungere e completare la risoluzione di ogni parte mancante di te, si riesce a trovare quella variabile, prima sconosciuta, necessaria per il tuo futuro e per la tua evoluzione.  
Tra le tante cose che ho visto, ciò che ha suscitato in me una profonda rabbia ed un totale disprezzo nei riguardi di questa società, è stato constatare una tale indifferenza! Come è possibile che ci siano bambini, donne e ragazzi costretti a compiere atti disumani per sopravvivere in condizioni spregevoli, in mezzo alla spazzatura mentre nessuno fa nulla?!  Mi rivolgo soprattutto ai ragazzi come me: noi non possiamo fare finta di niente. E’ inconcepibile non soffermarsi neanche per un istante a riflettere sull’esistenza di certe realtà nell’altra parte del mondo, dove la povertà, la fame e la droga prendono il sopravvento, ma non solo in Sud America. Basta guardarsi attorno, per rendersi conto che questa crudele realtà è diventata la normalità quotidiana in ogni parte del mondo. Noi dobbiamo ribellarci, dobbiamo informarci e non rimanere ignoranti, intrappolati da questo sistema corrotto e materialista, il quale ci inculca che il denaro e il lavoro contano più della nostra esistenza, perché non è così.  Io l’ho provato sulla mia pelle in questo viaggio durato quasi un mese, liberandomi di tutto. Forse all'inizio non è stato facile superare queste diversità, dovute ad abitudini e culture differenti, ma vedere gli occhi di quei bambini che correvano scalzi per le vie povere ed affamate, con solo una maglia sgualcita addosso o la carica e l’energia dei giovani che rianimavano anche l' angolo più abbandonato della città, mi ha fatto sentire una di loro, ma soprattutto viva. Ho compreso qual è il senso della vita, la profondità che racchiude l'universo, tutto questo mi ha reso cosciente di ciò che posso dare, di quanto valgono i nostri gesti; non dobbiamo dare niente per scontato.  
Io sento che attraverso Our Voice, un movimento culturale internazionale, composto da tanti giovani come me, possiamo davvero fare la differenza, forse non riusciremo a cambiare le sorti del pianeta, ma desideriamo rendere migliore la nostra vita e quella di altre persone attraverso l'arte e la vera cultura; gridando fin che avremo voce, senza mai fermarci, che dietro a tutto questo male c'è molto di più. Noi diffondiamo la speranza, per ricordare alle nuove generazioni che c'è sempre una soluzione, un motivo per vivere, perché dopo ogni tempesta ritornerà il sole. Vivere questa esperienza con Our Voice mi ha cambiato e rigenerato. Mi ha permesso di mutare direzione, di invertire la rotta, di aprirmi e liberare il massimo di me, come fa un girasole rivolto verso l’alto nel momento in cui il sole è al culmine del suo splendore, per lasciarsi baciare e riscaldare dalla luce, mostrando così la sua assoluta bellezza.
Non c'è una cosa che non rifarei, a partire dalla presentazione di un nostro spettacolo intitolato: “Victoria”, presso la Ex Esma di Buenos Aires (Argentina), un luogo dove sono state spezzate migliaia di vite nel periodo della dittatura argentina, ma che Noi, movimento Our Voice, non dimentichiamo. In quel posto, oggi chiamato “Centro Culturale della Memoria Haroldo Conti”, abbiamo organizzato e presentato l'“Our Fest”, un festival della tecnica di animazione “Stop-Motion”, che ha visto la partecipazione di numerosi professionisti i quali hanno svolto stage e diverse lezioni a riguardo. È seguito un concorso di video “Stop-Motion”, che ha coinvolto circa 500 partecipanti di diverse parti del mondo, incentrato sul tema delle ingiustizie sociali.


Successivamente, siamo stati presenti nella nostra mensa del quartiere Lubo a Campana (Argentina), “Nuestra Voz”, dove abbiamo organizzato una merenda e uno spazio di intrattenimento con musica, balli e giochi per i bambini residenti in quei quartieri poveri, con lo scopo di creare un momento spensierato e di unione insieme a loro.
Per continuare con altre attività, ogni giovedì presso la sede del nostro gruppo Our Voice di Montevideo (Uruguay) abbiamo consegnato dei pasti caldi a famiglie, donne, anziani e ragazzi che non hanno un posto dove andare e vivono continuamente nell'incertezza di quale sarà il loro destino.
In seguito, siamo stati ospiti in alcuni licei, piazze e centri culturali di Montevideo, dove abbiamo avuto l'onore di creare dei dibattiti con i ragazzi e mostrare alcune scene del nostro spettacolo Victoria (Liceo Zorilla, Parco Rodò, Istituto I.N.C.R.E., Centro Culturale Sebastopol).
Ci siamo presentati anche nella piazza Cagancha di Montevideo, realizzando una manifestazione che abbiamo chiamato “Todos Somos Responsables” nella quale una volta al mese condividiamo pane e cioccolata calda con le persone bisognose che vivono per la strada e denunciando, attraverso l'arte, l'indifferenza della società, l’emarginazione e la discriminazione di cui siamo responsabili. Proprio per questo motivo, se vogliamo una società migliore e più giusta, il cambiamento deve partire inizialmente da noi. Tutto questo e molto altro lo facciamo perché ci sentiamo in dovere di continuare la “lotta” dei martiri che hanno dato la propria vita per noi, in nome della verità e della giustizia, per testimoniare che insieme possiamo davvero rivoluzionare le sorti disgraziate di questo mondo. Noi siamo qui per darvi la testimonianza che non sarete mai soli, non abbiate paura di esternare ciò che siete, ma soprattutto non fatevi ingannare e condizionare da chi ha il potere di manipolare la società attraverso la droga, le ingiustizie sociali, le guerre ed altro. Noi valiamo molto di più, perché Noi esistiamo e non riusciranno mai ad ottenere il nostro silenzio, costi quel che costi, anche la vita stessa. Come ultima cosa, voglio ringraziare Giorgio Bongiovanni, giornalista e direttore della rivista ANTIMAFIADuemila, per averci guidati e seguiti sempre, ma soprattutto per averci salvato e dato un motivo per cui vale la pena vivere. Forse tutto questo non sarebbe mai esistito senza di lui ed è la ragione per la quale lo voglio ringraziare con tutto il mio cuore.
Amici del Sud America “hasta pronto”, è una promessa!!

*20 anni, gruppo Our Voice Marche (Italia)

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Tratto da
: ourvoice.it

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