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di Jean Georges Almendras
Fisicamente ne sentiamo la mancanza. Ma ci mancano anche i suoi scritti. Scritti che oggi sarebbero dei missili diretti contro coloro che distruggono il pianeta e l’essere umano che in esso vive. Perché Galeano era un uomo che aveva la saggezza della vita, con quella sua particolarità di concepire la vita fuori dagli schemi, dell'ipocrisia che oggi sovrasta il nostro mondo; e ci allontana dalla sua filosofia.
Lo abbiamo sentito come ‘sentipensanti’. Sentiamo la mancanza ma allo stesso tempo lo sentiamo presente tra noi. Alla portata delle nostre riflessioni, dei nostri silenzi, delle nostre lotte, delle nostre resistenze.
Mentre il mondo continua a girare, uomini e donne continuiamo a immergersi nella religiosa routine, una e mille volte, i libri di Eduardo Galeano sono ancora oggi attuali come il primo giorno in cui furono pubblicati. Una e mille volte continuamo a ritrovarle sui libri di Eduardo Galeano per comprenderlo più a fondo e continuare a camminare, seppure barcollando, grazie alle utopie. Quella utopia che lo spingeva a camminare per il mondo e che ci spinge a camminare anche a noi.
Il mondo dei suoi anni infantili, dei suoi anni da adolescente, dei suoi anni da giovane e dei suoi anni maturi. Il mondo dei suoi anni eterni. Dei suoi anni universali, perché Eduardo Galeano diventò universale, perché la sua anima non conosceva frontiere.
Il suo corpo e la sua ragione si scontrarono con i limiti inesorabili della biologia crudele e un giorno ci fu strappato via in un instante. Ma ora, abbiamo capito che non ci è stato sottratto, che non è stata una fine, ma un inizio.
Così pensava Galeano. Era così pratico. Come pratiche e dirette era la sua voce e il suo impegno da rivoluzionario, qual era. Un rivoluzionario vero, la cui unica arma, molte volte letale, era la sua parola e i suoi scritti.
Perché la sua voce era quella di uomini e donne che, insieme ai loro figli, hanno vissuto oppressi e vulnerabili in questa società nefasta, ambigua e piena di menzogne. Società che lui smascherava e denunciava. Come faceva con i politici delle false promesse e delle dittature.
La sua sensibilità, i suoi sentimenti, le sue idee, continuano ad aleggiare nell'aria universale dei giusti.
Un universo di combattenti, di quelli che protestano contro le ingiustizie sociali fino a quando vengono stroncati dalle pallottole dei boia vestiti in uniforme, in giacca e cravatta, di un potere capitalista che va a nozze con il potere criminale.
L'Universo del giovane argentino Santiago Maldonado, scomparso forzatamente e morto durante una repressione della polizia contro i mapuche in Argentina; l'Universo di Marielle Franco, l'attivista brasiliana assassinata insieme al suo autista e collega, a Rio di Janeiro che denunciava la corruzione delle forze di sicurezza e ogni azione canaglia del sistema politico a danno di chi vive nelle favelas, e dei più bisognosi; l'Universo del nostro e suo collega Pablo Medina ucciso a colpi di arma da fuoco da un narcos protetto dal sistema narco-politico paraguaiano; l'Universo dell'attivista onduregna Berta Cáceres, assassinata dai sicari delle multinazionali e di sua figlia che porta avanti la sua stessa lotta correndo lo stesso rischio; il  giovane mapuche Rafael Nahuel, assassinato a colpi di pistola a Bariloche, dalle forze della Prefettura Navale; del bambino Facundo Ferreira morto da uno sparo alla nuca a Tucumán, per mano di forze di polizia che dissero maliziosamente che era un bambino delinquente; l'Universo del giovane colpito brutalmente dalla polizia nella provincia di Neuquén, Argentina, perché la polizia disse e sentenziò che aveva rubato un profumo, che poi risultò essere stato comprato legalmente.  
L'Universo di coloro che continuano a lottare per le strade reclamando il ritrovamento dei desaparecidos nella loro terra uruguaiana e nell’America Latina (che insisto, continua ad avere le ‘Vene Aperte); l'Universo dei contadini che reclamano le loro terre nella loro amata terra paraguaiana; l'Universo delle comunità mapuche, delle terre patagoniche dell'Argentina; l'Universo della giovane palestinese Ahed Tamimi, prigioniera a soli 17 anni, del regime sionista di quell’Israele di oggi che assomiglia spesso al nazismo di ieri; l'Universo dei 17 palestinesi morti recentemente, sotto gli spari delle forze militari israeliane; l'Universo dei palestinesi carcerati e perseguitati, vittime della malizia razzista e nazista del sionismo in Cisjordania e nella Striscia di Gaza; l'Universo dei rifugiati che morirono e muoiono nelle acque del Mediterraneo, alla ricerca della vita e della libertà.   
L'Universo dei giudici e dei pubblici ministeri del mondo che lottano contro la corruzione ed il crimine organizzato; l'Universo del Pubblico ministero italiano Nino Di Matteo e di chi chiede insieme a lui il carcere per gli uomini dello Stato italiano avrebbero partecipato alla trattativa Stato-mafia. Trattativa scoperta dai giudici Falcone e Borsellino, che per questa furono fatti saltare a pezzi per ordine di Cosa Nostra ed incredibilmente dello Stato italiano stesso.  
L'Universo dei giovani, sparsi per il mondo che come i nostri giovani del Movimento Our Voice cercano un cambiamento nella nostra società e cercano giustizia, verità e memoria per i desaparecidos, vittime ai tempi delle dittature del Piano Condor, in America Latina; l'Universo delle Nonne di Plaza de Mayo che cercano di localizzare i loro nipoti e nipote sottratti dai genocidi argentini; l'Universo delle Madri di Plaza de Mayo e delle organizzazioni di Diritti Umani che cercano in tutti i modi di impedire che l'impunità continui a proteggere i torturatori dell'ESMA, i cui avvocati oggi - con l’appoggio nefasto del governo di Mauricio Macri - si affannano per ottenere gli arresti domiciliari, cinicamente come se niente avessero fatto.  
Eduardo Galeano ha parlato e scritto di tutti questi concetti universali; e se fosse ancora tra noi continuerebbe a farlo, con il suo stile, il suo sguardo incisivo e la sua sensibilità rivoluzionaria.  
Fisicamente lo rimpiangiamo. Così come rimpiangiamo i suoi scritti.  
Ma non ho il minimo dubbio che ogni, ogni giorno, siamo più vicini alle idee e all'uomo Eduardo Galeano.  
(13 aprile 2018)

Foto di copertina: diariodenavarra.com

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