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La Paz
. Il presidente della Bolivia Evo Morales ha firmato lunedì nella sede delle Nazioni Unite a New York il Trattato per la proibizione delle armi nucleari e un protocollo sulla trasparenza negli arbitrati tra investitori e stati. "Si è tenuta una cerimonia molto importante. Il presidente Evo Morales ha firmato due documenti, un trattato e una convenzione molto importante", ha detto l'ambasciatore boliviano presso le Nazioni Unite Sacha Llorenti intervistato da "Bolivia Tv". Aderendo al primo trattato, ha spiegato Llorenti, la Bolivia ha mandato alla comunità internazionale un monito per lo smantellamento delle armi nucleari come impegno a favore della pace. "È parte di una promessa con l'umanità e ancor di più con la regione dell'America latina che è libera dalle armi nucleari", ha spiegato.
Il trattato per la proibizione delle armi nucleari, è il primo trattato internazionale legalmente vincolante per la completa proibizione del particolare strumento bellico. Il documento è stato adottato da una conferenza delle Nazioni Unite nel luglio 2017, aperto alla firma a New York il 20 settembre 2017, ed entrerà in vigore 90 giorni dopo la ratifica di almeno 50 stati. Si tratta di una iniziativa ritenuta al momento poco più che simbolica, dal momento che i paesi che lo hanno promosso non dispongono di tecnologia bellica nucleare. I governi di Stati uniti, Russia, Cina, Regno Unito, Francia, India, Pakistan, Corea del nord e Israele, gli unici che dispongono dell'arma, non hanno partecipato al voto del trattato.
Il documento sulla trasparenza negli arbitrati, ha aggiunto Llorenti, è parte dell'impegno di La Paz nella lotta alla corruzione e u passo di più nella direzione del documento - sullo stesso tema - uscito dal Vertice delle Americhe tenuto a Lima dal 13 al 14 aprile. Morales era arrivato a New York per partecipare al XVII Foro permanente per le tematiche indigene delle Nazioni Unite. Il capo di stato ha eccepito il titolo dell'appuntamento, seghnalando che non si dovrebbe parlare di "tematiche" ma di diritti, e ha denunciato il fatto che il pianeta è sottoposto "all'umiliazione" del sistema capitalistico.

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Foto © Ansa

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