di Jean Georges Almendras
La giustizia argentina inizia a chiudere il cerchio attorno al caso della “ruta del dinero K”
In Argentina per il reato di riciclaggio di denaro sono stati processati e condannati al carcere l’imprenditore kirchenerista Lázaro Báez ed il suo commercialista Daniel Pérez Gadín. il Giudice Sebastián Casanello ha disposto anche la confiscati ad entrambi di 7 milioni di dollari.
Dal Centro di Información Judicial si apprende che Casanello “si è avvalso dalla collaborazione dell’Unidad de Investigación Financiera (UIF), per individuare e localizzare tutti i beni che gli imputati (…) possono aver registrato in altri paesi. Così da recuperare i prodotti delle attività illegali oggetto di indagine.
Si apprende inoltre che il Giudice Federale ha avanzato nuovamente delle rogatorie a: Svizzera, Belice, Panama, Stati Uniti, Uruguay e Spagna. Tra i beni che risultano essere in possesso di Báez e Gadín figura anche il terreno “L’Entrevero” in Uruguay. Il cui acquisto sembra avesse spinto la dottoressa Adriana de los Santos ad avviare in Urugay le indagini per l'eventualità di riciclaggio di denaro sporco, scambiando informazioni in diverse occasioni con Casanello. Un indagine però che rimase “congelata” a causa anche di ritardi da parte della Cancelleria Argentina nel passare le informazioni richieste. Ora, a seguito della recente sentenza, sarebbe possibile la riapertura.
Nella sentenza del Giudice Casanello viene specificato inoltre che sono stati confiscati e sequestrati i veicoli e i beni registrati a nome di tutti gli imputati e contrassegnati dalla firma “Top Air”, oltre al blocco e congelamento di tutti i conti bancari.
Secondo quanto riferito da portavoce del potere giudiziario, il giudice ha confiscato aerei e disposto la valutazione di 50 immobili intestati agli imputati –principalmente attribuiti alla famiglia Báez – tra abitazioni e altri beni. La stessa misura è stata adottata dal magistrato nei riguardi di SGI, Argentina SA e OACI (proprietaria della finanziaria La Rosadita), Helvetic Services, Gropu SA e OACI SA. L’Unidad de Información y Análisis Financiero del Banco central ha individuato diversi movimenti dall’Uruguay verso un conto della Helvetic Services nel principato del Litchestein per 16 milioni di dollari. L’azienda che aveva girato il denaro spiegò alle autorità che i trasferimenti corrispondi al pagamento di un terreno sulla spiaggia Brava di Punta del Este. Infatti, l’operazione è sotto indagine della Giustizia dell’Uruguay.
Cos’è “Top Air”? È un’azienda di taxi aereo che Báez, secondo quanto dichiarato da il “valigero” Leonardo Fariña, utilizzava per trasportare il denaro in contante in Uruguay.
Ricordiamo che il Giudice Casanello chiamò a testimoniare l’ex presidente Cristina Fernández affinché spiegasse i legami con Báez ma, come ormai noto all’opinione pubblica, la vedova Kirshner si rifiutò di testimoniare presentando uno scritto.
Il Giudice Federale ha condannato, sebbene non preveda la reclusione, César Fernández, presidente di SGI, la finanziaria che a Buenos Aires era conosciuta come La Rosadita; appartenente al figlio di Baéz Martín che venne ripreso (in un video diffuso lo scorso mese) mentre conta delle banconote di dollari; di Fabián Rossi, membro della rete di riciclaggio (anche lui presente nei video); di Walter Zanzot, ex direttore di Top Air e di Sebastián Pérez Gadín, figlio del commercialista Daniel Pérez Gadín, un’altro soggetto che appare nel conteggio di dollari nordamericani nelle immagini divulgate dal Canal 13.
Facendo un salto indietro nella storia ricordiamo - come già spiegato nel dettaglio nel precedente articolo, che i tre processati facevano parte di una rete di riciclaggio di denaro che portò via dal paese 50 milioni di dollari, come rivelato dal finanziere Federico Elaskar nel programma tv “Periodismo Para Todos”, nel 2013. Elaskar, proprietario del SGI raccontò il sistema del riciclaggio di denaro quando Pérez Gadín lo mandó via dell’organizzazione nel 2011. Nel 2014, i due denuncianti, cioé Elaskar e Fariña furono processati per riciclaggio di denaro: il primo senza reclusione in carcere ed il secondo invece in prigione. Fariña, negli ultimi giorni, ha continuato ad offrire alla giustizia le proprie dichiarazioni, in qualità di pentito godendo infatti delle norme a tutela dei pentiti.
Sempre nell’ambito del caso denominato “La ruta del dinero K”, il Giudice Casanello ha disposto che sia chiamato a dichiarare il titolare dell’AFIP, Ricardo Echegaray, vietandogli di lasciare il paese.
La stampa argentina ha riferito nelle ultime ore che l’AFIP è finito sotto indagine per un giro di fatture false a Bahía Blanca da parte di Austral Construcciones, appartenente a Báez.
Casanello ha disposto anche un mandato di cattura internazionale a carico dell’avvocato di Lázaro Báez, Jorge Chueco, considerato uomo chiave dell’intrigo di affari e presunto riciclaggio di denaro. Sebbene il professionista era scomparso dalla sua abitazione da diversi giorni, è stato ritrovato dopo la sentenza del Giudice Federale Casanello.
Jorge Chueco, fiduciario di “Helvetic Service Group SA” il cui nome era stato citato dal pentito Leonardo Fariña, è stato fermato il pomeriggio di martedì 19 aprile nella città paraguaiana di Encarnación, al confine con il Paraguay.
Stando a quanto riferisce il diario Clarçin, una telecamera di sicurezza riprese a Chueco uscendo da un Hotel di Porto Iguazú. Porta voce della polizia paraguaiana informarono che Chueco arrivò ad Encarnación a notte inoltrata il giorno 19 aprile, dopo aver lasciato il suo automobile Peugeot 408, targa LBE813, nel parcheggio di un ipermercato di Posadas, a circa 300 km da Cataratas. Più tardi è stato visto a Puerto Iguazú alcoolizzato e sotto gli effetti di tranquillanti.
Adesso si attende il trasferimento a Buenos Aires, dove la sua testimonianza contribuirà senza altro a fare luce su uno dei casi di riciclaggio di denaro più complessi e mediatici, dato che le persone coinvolte per la maggior parte sono riconducibili all’amministrazione Kirchner-Fernández.
Il Giudice Federale Sebastián Casanello ha previsto altre udienze dove le persone indagate, incluse quelle già processate, saranno ancora interrogate al fine di continuare a districare un caso complesso che ha profonde ripercussione sulla struttura politica argentina considerando che gli imputati formavano parte del governo precedente a quello attuale di Macri.
Foto copertina: www.eltribuno.info
Foto (2) Giudice Sebastián Casanello: www.lanacion.com.ar
Foto (3) Avvocato Jorge Chueco: www.losandes.com.ar