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soldi-web04 aprile 2013
Zurigo. Trema la finanza offshore mondiale. Due milioni e mezzo di documenti che rivelano i conti segreti e le transazioni nascoste di 130 mila correntisti, individui e società, di oltre170 Paesi stanno infatti per essere diffusi da 38 testate di tutto il mondo, per quello che alcuni esperti di evasione fiscale definisco il "colpo più duro mai sferrato all'enorme buco nero dell'economia mondiale".
A svelare i segreti dei paradisi fiscali, un'inchiesta dell'International Consortium of Investigative Journalists (Icij) di Washington, che, dopo aver ricevuto per posta cd contenenti 260 gigabytes di dati, li ha trasmessi ai media partner mesi fa. Da allora circa 80 giornalisti esaminano l'impressionante massa di documenti e oggi hanno reso noti i primi risultati. Fra i media che indagano vi sono il 'Washington Post', la BBC, 'The Guardian', 'Le Monde', 'Die Suddeutsche Zeitung' e 'Asahi Shimbun'.

I documenti - contratti, fax, copie di passaporti, mail, corrispondenza bancaria - provengono da due società specializzate in domiciliazioni offshore: Commonwealth Trust Limited, delle Isole Vergini britanniche e Portcullis Trustnet, con base a Singapore, operativa alle Isole Cayman, Isole Cook e Samoa. Riguardano in totale 122.000 società e trust, 12.000 intermediari finanziari e 130.000 privati. Gli 'Offshore Leaks', come sono stati denominati dai media che partecipano all'inchiesta, contengono una quantità di informazioni superiore a tutte le fughe di dati bancari degli ultimi anni verso la Germania o la Francia, venti volte maggiore di quella messa in rete da Wikileaks nel 2010.
Una prima "vittima" eccellente si registra in Francia, già sotto i riflettori per lo scandalo Cahuzac. Secondo quanto pubblica oggi 'Le Monde', Jean-Jacques Augier, 59enne uomo d'affari francese edi François Hollande durante la campagna elettorale del 2012, risultata essere titolare di due società offshore alle Cayman, il paradiso fiscale nei Caraibi. Imbarazzato, Augier ha confermato al quotidiano francese l'esistenza di queste due società, ma ha affermato di "non avere un conto personale o investimenti personali diretti" nel paradiso fiscale. Ed ha spieagto di aver investito in queste società tramite la mediazione della filiale cinese di Eurone, la Capital Concorde Limited. "Non c'è niente di illegale", ha detto ancora.
In Svizzera tre giornalisti di 'Matin Dimanche' e 'SonntagsZeitung' lavorano sui documenti da dicembre. Secondo i due domenicali, nella vicenda sarebbero implicate 300 privati e 70 società in tutta la Svizzera, compresa Lugano. Fra questi una ventina di banche e numerosi intermediari finanziari che hanno aperto società offshores per nascondere i conti di clienti stranieri.

Adnkronos/Ign

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