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marcha-patriot-webdi Stella Spinelli - 3 maggio 2012
In Colombia è iniziata una nuova fase di terrore ancora una volta scatenato contro il nuovo che avanza. Questa volta nel mirino c’è la Marcha Patriótica, il movimento politico nato da qualche settimana quale progetto ideato da centinaia di associazioni contadine, di lavoratori, di piccoli coltivatori, di indigeni, di difensori dei diritti umani provenienti da ogni parte del paese con l’unico scopo di costruire un paese giusto e democratico, contro ogni politica corrotta e collusa al narcotraffico e ai paramilitari.

Una nuova formazione che sta già riscuotendo tantissime simpatie e consensi e che quindi – come accadde all’Unión Patriótica, i cui esponenti vennero uccisi uno ad uno – deve essere o stroncata sul nascere o sterminata. Dietro a questo comune intento, i soliti soggetti che da sempre si muovono in Colombia per mantenere lo status quo: il governo, le alte sfere militari e della polizia nazionale, alcuni mass media locali, narcotrafficanti, multinazionali, le elite politiche e i proprietari terrieri. Metodo prescelto, i sicari, ma non disdegnano commando o squadroni segreti e ben addestrati.

La prima vittima di questa nuova fase è Herman Henry Díaz, leader contadino del Putumayo, scomparso nei pressi di Puerto Asis mercoledì 18 aprile mentre stava organizzando il viaggio dei contadini della zona verso Bogotá, dove domenica 23 si è tenuta la cerimonia di presentazione ufficiale della Marcha Patriótica.

La seconda vittima è Martha Cecilia Guevara Oyola, leader comunitaria di San Vicente del Caguán, Caquetá, scomparsa venerdì 20 nel centro del paese mentre stava per partire partecipare alla medesima cerimonia bogotana.

La terza vittima è Mao Enrique Rodríguez, trivellato di colpi da alcuni ‘sconosciuti’ venerdì 27 aprile a Bogotá. Mao Enrique era una delle guardie di sicurezza del Partico comunista colombiano, iscritto alla Unidad Nacional de Protección del Ministerio del Interior. In particolare era di scora a Carlos Lozano, direttore della Voz e uomo carismatico del movimento La Marcha Patriotica.

“Questi tre crimini non sono casi isolati, né semplici coincidenze – ha precisato Camilo Raigozo sul sito del Partico comunista – sono il risultato di una strategia criminale di sterminio pianificata dallo Stato. Il regime criminale che sta facendo soffrire la Colombia vuole sterminare il nuovo movimento politico proprio come ha fatto con l’Unión Patriótica. La stigmatizzazione, le accuse e le segnalazioni fatte dal presidente Santos, dagli alti ranghi militari e della polizia, dagli editorialisti e da alcuni giornalisti contro il movimento non possono che essere ordini velati di sterminio, che gli eserciti di sicari sanno ben capire”.

Tratto da: eilmensile.it

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