di Alex Zanotelli - 9 gennaio 2012
Abbiamo memorie forzate e viziate. Confondiamo guerra con vittoria, pace con guerra. Padre Zanotelli lo spiega con i numeri. "Prendiamo il 4 novembre: viene ancora festeggiato come Festa della Vittoria militare del 1918, porta con sè la memoria degli altissimi costi umani di quella guerra. Italia: 680.071 morti, 1.050.000 feriti (di cui 675.000 mutilati). Austria-Ungheria: 1.200.000 morti, 3.620.000 feriti. I morti di tutti i Paesi furono quasi 10 milioni" ha detto di recente nella "sua" Rovereto.
Ed ha proseguito: "...per noi il 4 novembre sarà possibile come 'festa' solo quando celebrerà un mondo liberato da tutte le guerre e da tutte le armi. Per un futuro di giustizia e di pace vogliamo che siano tagliate le spese militari e che l'Italia ritiri il proprio esercito di occupazione dall'Afghanistan e da tutti gli altri teatri di guerra".
Zanotelli ricorda che in Italia le spese militari, ammontano a una cifra che stranamente coincide con il deficit che si tenta di reperire: 45 miliardi tra i 27 miliardi di euro (destinati ai cacciabombardieri) e i 17 miliardi (per armamenti e forze armate).
"Sono soldi sottratti ai lavoratori, alle pensioni, alle spese sociali. Soldi destinati a creare fame, disastri e guerre nel mondo. Ogni cittadino italiano paga per le spese militari oltre 400 euro l'anno" sostiene Zanotelli.
"Per questo chiedo di sostenere la campagna ‘Taglia le ali alle armi' che chiede la sospensione del programma di acquisto dei 131 cacciabombardieri F35" aggiunge padre Zanotelli che da tempo predica la necessità di una libertà che non sia fondata sulle armi.
"La nonviolenza delle culture, delle strutture e delle azioni, nei fini e nei mezzi, è l'obiettivo necessario e il solo degno dei popoli, dell'umanità. Lavoriamo tutti per questo. Se ce l'abbiamo fatta per l'acqua possiamo farcela anche per la guerra" dichiara ben conscio che si tratta di toccare un autentico tabù. Anche per la sinistra e per i cattolici che fan finta di non capire.
Tratto da: giornalesentire.it