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Artisti e intellettuali: “A Gaza è genocidio. Si adotti per Israele la stessa misura presa contro la Russia nel 2021”

Alcune personalità della società civile, del mondo accademico e dello spettacolo hanno lanciato una petizione per chiedere che la bandiera di Israele non venga esposta alle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina del 2026. Si tratta di un’iniziativa che nasce non solo come atto politico, ma anche simbolico. Per i promotori, questa iniziativa è più che mai necessaria di fronte al genocidio che, a Gaza, viene perpetrato dall’esercito israeliano ai danni della popolazione palestinese. Tra i firmatari ci sono persone note come il medico e attivista Vittorio Agnoletto, l’attore e regista Moni Ovadia, la cantante Fiorella Mannoia, ma anche il missionario comboniano Alex Zanotelli, Giovanni Impastato della “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” e molti altri ancora.

Tutti uniti per ricordare l’alto valore dello sport come strumento per costruire pace e rispetto dei diritti umani. Per questo motivo, è inaccettabile che la bandiera israeliana  “che ogni giorno sventola nei notiziari”, macchiandosi del sangue di migliaia di uomini, donne e bambini innocenti, sventoli anche durante un evento che, al contrario, dovrebbe rappresentare un momento di unità e armonia tra i popoli. La petizione è rivolta al presidente del CONI, Giovanni Malagò, e al sindaco di Milano, Beppe Sala, affinché si attivino presso il Comitato Olimpico Internazionale (CIO). I promotori sono consapevoli che solo il CIO ha il potere di decidere in materia di ammissioni e bandiere durante le Olimpiadi.

A sostegno della loro richiesta, i promotori della petizione hanno ricordato quando, nel 2021, il CIO ha vietato la bandiera russa dalle competizioni olimpiche in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. In quell’occasione, gli atleti russi poterono gareggiare solo a titolo personale, come “neutrali”, a patto di non avere legami con l’esercito e di non sostenere la guerra. I firmatari chiedono dunque che lo stesso tipo di misura venga applicata a Israele, per le sue azioni militari a Gaza.

CLICCA QUI per partecipare alla raccolta firme: LA PETIZIONE

 

Al Sindaco di Milano Giuseppe Sala

Al Presidente del CONI Giovanni Malagò

“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Ha il potere di unire le persone”. - Nelson Mandela

Di fronte a un genocidio che sta accadendo sotto i nostri occhi, il dolore, la compassione, la rabbia e lo sdegno di tanti di noi non bastano.
Questi nobili sentimenti possono forse tacitare le nostre coscienze ma non sono sufficienti per fermare la carneficina in corso, per questa occorrono concreti atti politici.
Milano, insieme a Cortina d’Ampezzo, sarà la sede dei prossimi XXV Giochi Olimpici Invernali 2026 con la cerimonia d’apertura che si terrà allo stadio di San Siro. É anche sede della Fondazione e del Comitato organizzatore e questo ne riflette la centralità e il suo coinvolgimento diretto nella organizzazione dell’evento. Una centralità che non può ridursi esclusivamente agli aspetti logistico/organizzativi ma che deve essere tale anche nel rilanciare il senso profondo dello sport come strumento per promuovere la pace e i diritti umani.

Per questo noi chiediamo al Presidente del Coni e al Sindaco di Milano di attivarsi presso il CIO affinché si decida – come già avvenuto in passato nei confronti di nazioni responsabili di eventi bellici e violazione del diritto internazionale- che gli atleti israeliani partecipino sotto le insegne olimpiche, simboli di pace e di fratellanza tra i popoli.

La bandiera dello stato di Israele che compare ogni giorno sugli schermi televisivi di tutto il mondo mentre sventola sui carri armati, sui veicoli militari, sulle macerie fumanti per le bombe e i missili che senza sosta vengono lanciati, risulta ora indissolubilmente legata alle decine di migliaia di vittime innocenti, ai bambini uccisi e mutilati, alla fame e alla carestia inflitte a esseri umani ormai stremati.
Quella bandiera è ora incompatibile con una manifestazione che, al contrario, è nata per essere un inno alla pace per i popoli di tutto il pianeta 

Eventi come le Olimpiadi sono grandi palcoscenici mondiali per poter lanciare messaggi che mettano al centro la dignità e il rispetto degli esseri umani. Facciamolo non solo per motivi umanitari ma per rispondere a un obbligo etico e morale che tutti noi e chi ci rappresenta nelle istituzioni abbiamo e dovremmo avere verso l’umanità sofferente.

I primi 21 firmatari

Vittorio Agnoletto, medico, associazione Costituzione Beni Comuni
Antonio Bruno, insegnante
Paola Caridi, giornalista
Franco Cavalli, medico oncologo
Massimo Cirri, giornalista
Tano D’Amico, fotografo
Tonio Dell’Olio, presidente Pro Civitate Christiana Assisi
Luigi Ferrajoli, giurista
Giovanni Impastato, Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato
Gaetano Liguori, musicista jazz e compositore
Uliano Lucas, fotografo
Fiorella Mannoia, cantante e attrice
Emilio Molinari, già Forum Mondiale dell’Acqua
Tomaso Montanari, rettore università stranieri di Siena
Moni Ovadia, attore e regista
Francesco Pallante, professore ordinario di Diritto Costituzionale all’università di Torino
Silvano Piccardi, attore, regista teatrale e direttore di doppiaggio
Basilio Rizzo, ex consigliere comunale di Milano
Guido Veronese, prof. ass. Psicologia Clinica e di Comunità università Milano Bicocca
Mariangela Villa, presidente associazione Costituzione Beni Comuni
Alex Zanotelli, missionario comboniano

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