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Ospite inaspettato, il fondatore di WikiLeaks si è presentato con una maglietta contro la strage di bambini a Gaza

Julian Assange è stato uno dei protagonisti inaspettati del festival del cinema a Cannes, attirando l’attenzione sulla terrazza dei fotografi all’ultimo piano del Palais con un messaggio potente. Vestito con un ampio camicione kaki, blue jeans e una maglietta bianca su cui erano stampati i nomi di quasi 5000 bambini sotto i cinque anni uccisi da Israele nella Striscia di Gaza. Sulla schiena, una sola scritta, chiara e decisa: “Stop Israel”.
La sua storia è raccontata nel documentario The Six Billion Dollar Man, diretto da Eugene Jarecki, che verrà proiettato questa sera fuori concorso. Il film, che ripercorre le vicende del creatore australiano di WikiLeaks, è già una delle sorprese più importanti del mercato, soprattutto dopo aver vinto il primo Golden Globe dedicato a un documentario, premio annunciato ieri dalla presidente della stampa straniera di Hollywood.
Accanto a Julian, la moglie Stella Morris Assange, avvocatessa che lo ha sposato durante gli anni trascorsi nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh (Londra), e il regista Jarecki, che ha sottolineato come oggi fare il giornalista sia diventato “il mestiere più pericoloso del mondo”, un dato reso ancora più drammatico dalla situazione a Gaza. In un clima di crescente tensione e conflitto, la presenza di Assange a Cannes e il messaggio della sua maglietta non sono passati inosservati, confermando il legame tra il potere dell’informazione e le battaglie per la verità e la giustizia in un mondo sempre più interconnesso e manovrato - spesso - dall’intelligenza artificiale.

Foto © Imagoeconomica

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