La conferenza stampa che ha fatto seguito agli incontri presieduti dal ministro degli Esteri turco Hakan Fidan al Palazzo Dolmabahçe di Istanbul tradisce un’impasse nei negoziati che rischia di trascinare il conflitto ancora per lunghi anni, ovviamente sotto le pressioni guerrafondaie dell’Unione Europea.
Il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov, che guidava la delegazione di Kiev, ha dichiarato che l'obiettivo principale dei colloqui era il cessate il fuoco e le "modalità" su come raggiungerlo, plaudendo all’accordo raggiunto per lo scambio di 1000 prigionieri tra le controparti.
Soddisfatto anche l’assistente del Cremlino, Vladimir Medinsky, secondo cui "abbiamo concordato che ciascuna parte avrebbe presentato la propria visione di un possibile futuro cessate il fuoco”, ritenendo opportuno “concordare anche di proseguire i colloqui su questo argomento".
Il capo della delegazione russa ha aggiunto che Mosca ha infine confermato la propria disponibilità a proseguire i colloqui con l’Ucraina.
Secondo Umerov, il “prossimo passo” ora dovrebbe essere un incontro Zelensky-Putin. “Abbiamo preso in considerazione questa richiesta”, ha risposto Medisky.
Apparenti piccoli passi, offuscati dalle posizioni massimaliste di Zelensky e dal clima di ultimatum creato dal partito della guerra del vecchio continente.
Durante gli incontri a porte chiuse nel Palazzo Dolmabahçe il clima era indubbiamente molto teso. “I rappresentanti russi, durante i negoziati in Turchia, hanno espresso opinioni inaccettabili per l'Ucraina”, ha riferito ai giornalisti Heorhiy Tykhyi, portavoce del Ministero degli Affari Esteri dell'Ucraina, dopo la conclusione dei negoziati con i russi.
In particolare, secondo il giornalista dell’Economist Oliver Carroll, i russi hanno chiesto all'Ucraina di ritirare le sue truppe dai quattro oblast e hanno minacciato di impadronirsi di Kharkov e Sumy. "La Russia ha affermato che accetterà un cessate il fuoco solo se l'Ucraina ritirerà le sue truppe da quattro regioni annesse, che la Russia non controlla nemmeno completamente. Mosca ha anche minacciato di conquistarne altre due: Kharkiv e Sumy", ha detto la fonte a Carroll che ha pubblicato tutto il dialogo su X.
Ieri Volodymyr Zelensky, dopo l’incontro con il presidente turco Erdogan, ha ribadito una linea intransigente nei confronti della Russia, escludendo qualsiasi concessione territoriale. “Non riconosciamo i territori temporaneamente occupati come russi" ha sottolineato con il sostegno turco, dichiarando che Kiev continuerà a chiedere un cessate il fuoco immediato e incondizionato. Una posizione si contrappone a quella del Cremlino, che lega una tregua alla cessazione del sostegno militare occidentale all’Ucraina.
Vladimir Medinsky
Tuttavia, alla luce del fatto che Zelensky a dicembre 2024, escludeva la possibilità ucraina di riconquistare i territori perduti, le richieste attuali sembrano mirare soprattutto a ottenere una pausa temporanea per consentire agli ucraini di riorganizzarsi.
Medisky ha chiarito che la delegazione russa ha "citato e ricordato" le condizioni concordate con l'Ucraina nel febbraio 2022 a Gomel. Trattative che, lo ricordiamo, avrebbero potuto portare la guerra a concludersi 3 anni fa, ma furono sabotate dall’Occidente.
In particolare, secondo quanto rivelato successivamente dal capo del partito di Zelensky, David Arakhamia, i russi erano pronti a chiudere la guerra se Kiev avesse accettato la neutralità. “Era l’accordo migliore che avessimo potuto fare”, dichiarò in seguito. Ma dopo il ritorno da Istanbul, il 9 aprile 2022, l’arrivo nella capitale del premier britannico Boris Johnson frenò immediatamente gli entusiasmi.
“Quando siamo tornati da Istanbul – continua Arakhamia – Johnson è venuto a Kiev e ha detto che non avremmo dovuto firmare nulla con i russi, ma solo combattere e basta”.
L’Ue prepara la risposta e paventa anche l’opzione militare
La distanza tra le controparti appare considerevole, ma è l’Europa che per l’ennesima volta soffia sul fuoco della guerra.
Il primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, ha affermato che la posizione di Putin è "chiaramente inaccettabile. La gente in Ucraina e in tutto il mondo ha pagato il prezzo dell'aggressione di Putin; ora lui deve pagare il prezzo per aver evitato la pace. Non accetterò che la Russia rinvii il cessate il fuoco”, ha affermato in una dichiarazione congiunta con il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il primo ministro polacco Donald Tusk. I leader europei si sono incontrati a Tirana, poco dopo la conclusione di un ciclo di colloqui in Turchia.
Volodymyr Zelensky
“Rifiutando il cessate il fuoco e il dialogo con l'Ucraina, la Russia dimostra di non volere la pace e di cercare semplicemente di guadagnare tempo continuando la guerra", scrive su X il capo dell’Eliseo. "In questo contesto, mentre la Comunità politica europea si riunisce per un vertice a Tirana, continueremo a coordinarci con i nostri partner europei, gli Stati Uniti e la Coalizione dei Paesi intenzionati a definire una risposta unitaria", ha aggiunto.
Secondo il quotidiano Politico, che cita funzionari europei, sono in discussione dazi punitivi sulle importazioni russe, nella direzione di un embargo commerciale totale contro Mosca. Già mercoledì, gli ambasciatori dell'UE hanno concordato un 17° pacchetto di sanzioni contro la Russia, che include l'attacco a quasi 200 navi della cosiddetta flotta ombra, utilizzata per aggirare le sanzioni esistenti sulle esportazioni di petrolio e gas.
Ovviamente non mancano discussioni sull’intensificazione del supporto bellico “a sostegno della pace”. Il segretario alla Difesa del Regno Unito, John Healey, ha chiesto di esercitare pressione sulla Russia "su tutti i fronti", anche attraverso un continuo flusso di armi all'Ucraina.
"Dobbiamo fare pressione su Putin in ogni modo possibile, combinando il sostegno militare che abbiamo all'Ucraina con la pressione diplomatica ed economica", ha chiarito Healey ai giornalisti durante un incontro dei ministri della Difesa del gruppo E5 (Polonia, Germania, Francia, Italia e Gran Bretagna) in Italia.
Allo stesso tempo, secondo Healey, il premier britannico Keir Starmer ha chiarito che il Regno Unito è pronto, se necessario, a dispiegare truppe nazionali in Ucraina dopo il raggiungimento di un accordo di pace. "La pianificazione delle attività della Coalizione dei volenterosi è sotto l'esame dei militari, che stanno esaminando come mettere in sicurezza i cieli e i mari, oltre a cooperare con le autorità ucraine", ha precisato il ministro della Difesa britannico.
Summit della politica Ue a Tirana
Ma il crescente riarmo europeo non rappresenterà certamente un buon antidoto per la cessazione delle ostilità nel continente, se determinerà una crescente fonte di minaccia per le rivendicazioni di sicurezza della Federazione russa.
“Gran Bretagna e Germania svilupperanno congiuntamente una nuova arma per attacchi di precisione profonda con una gittata superiore a 2.000 chilometri (1.242 miglia)”, ha annunciato giovedì il governo britannico, mentre le due maggiori economie europee intensificano la loro cooperazione in materia di difesa. Un progetto che si basa sull'impegno assunto lo scorso anno di sviluppare nuove armi, quando entrambi i Paesi hanno firmato un patto bilaterale di difesa e hanno sottolineato la necessità che l'Europa sia in grado di difendersi da qualsiasi escalation della guerra in Ucraina.
Il Cremlino, dal canto suo, ha respinto ogni forma di pressione e il portavoce Dmitrij Peskov ha affermato che "il linguaggio degli ultimatum non è accettabile nel dialogo con la Russia".
L’unica speranza di distensione arriva ora Donald Trump che, come dichiarato oggi dalla vice inviata speciale del presidente, Morgan Ortagus, è convinto che la precedente strategia occidentale di condurre una guerra di logoramento contro la Russia non stia funzionando.
“Ora Trump cerca di promuovere la pace in Ucraina”, ha aggiunto.
Foto © Imagoeconomica
ARTICOLI CORRELATI
Ucraina, accordi in bilico: Kiev intransigente con appoggio dei guerrafondai europei
A 24 ore da Istanbul l'UE soffia sul fuoco. Merz: pace imposta dalla Russia va rifiutata
Zelensky pronto a parlare solo con Putin e continua a chiedere la tregua incondizionata