La famiglia: “Ha sofferto per tutta la vita a causa degli abusi sessuali e del traffico di esseri umani”
È morta Virginia Giuffre, la donna che aveva denunciato gli abusi legati a Jeffrey Epstein e che aveva puntato il dito anche contro il principe Andrea d'Inghilterra. Si è tolta la vita nella sua fattoria immersa nella quiete dell’Australia Occidentale, a Neergabby. Aveva 41 anni e un passato evidentemente troppo doloroso da poter essere sopportato. A darne l’annuncio è stata la sua famiglia: “Virginia ha sofferto per tutta la vita a causa degli abusi sessuali e del traffico di esseri umani”. Come dicevamo, nei primi anni Duemila Giuffre era stata vittima delle reti di sfruttamento sessuale riconducibili a Epstein, il finanziere americano che, prima di suicidarsi in carcere nel 2019, era stato accusato di abusi su minori e della gestione di un vasto sistema di traffico sessuale. Aveva raccontato al mondo di essere stata ridotta in schiavitù e trasformata suo malgrado in un oggetto di piacere, trascinata in un vortice di violenza da cui non sarebbe mai riuscita a liberarsi del tutto. “Virginia - hanno spiegato i suoi familiari - era una guerriera feroce nella lotta contro gli abusi sessuali e il traffico di esseri umani. È stata la luce che ha illuminato così tante vittime. Nonostante tutte le avversità che ha dovuto affrontare nella sua vita, ha brillato intensamente”. Ma, alla fine, “il peso degli abusi è stato così pesante da diventare insopportabile”.
Il coraggio di Giuffre era emerso quando aveva denunciato pubblicamente, oltre al miliardario americano, anche il principe Andrea, duca di York e fratello del re Carlo III, spiegando di essere stata costretta ad avere rapporti sessuali con lui quando era ancora minorenne. Nonostante il principe abbia sempre negato e respinto le accuse, nel 2022 raggiunse con Giuffre un accordo extragiudiziale da milioni di dollari, chiudendo così la causa civile senza ammettere colpe. A marzo 2025, appena un mese fa, la donna era rimasta coinvolta in un incidente automobilistico. Non è chiaro se le conseguenze fisiche o psicologiche di quell’incidente abbiano avuto un ruolo nel tragico epilogo, ma le domande restano. Quello che invece sembra essere certo è che la sua esistenza era da tempo segnata nel profondo da un dolore continuo e costante.
Fonte: Ansa
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