Dopo l’annullamento del vertice londinese, innescato dal rifiuto categorico di Volodymyr Zelensky di riconoscere la Crimea come territorio russo – uno dei termini cardine dei trattati di pace – il rischio è quello di un disimpegno totale degli Stati Uniti dal teatro europeo.
A lanciare l’allarme è ora il Times, secondo cui Trump minaccia di ritirarsi dal processo negoziale già la prossima settimana se non si raggiungerà un accordo. La pubblicazione riferisce inoltre che il tycoon è determinato a consentire alla Russia di conservare i territori da essa occupati.
"Il piano del presidente Trump di consentire alla Russia di mantenere i territori occupati dell'Ucraina è 'scritto nella pietra', mentre il presidente Zelensky è sottoposto a crescenti pressioni affinché accetti una pace forzata", afferma la pubblicazione.Reuters ha ottenuto e visionato un documento contenente una proposta dettagliata avanzata dagli Stati Uniti per cercare di porre fine al conflitto in Ucraina. Il testo, presentato dall'inviato speciale Steve Witkoff durante i colloqui tenutisi a Parigi il 17 aprile, è stato diffuso integralmente e senza modifiche.
La proposta americana prevede innanzitutto un cessate il fuoco permanente, con l'immediato avvio di negoziati tecnici per la sua attuazione. Per quanto riguarda la sicurezza dell’Ucraina, si offre una garanzia solida da parte di un gruppo di Stati europei e non europei disposti a fungere da garanti. Tuttavia, l’Ucraina dovrebbe rinunciare esplicitamente alla prospettiva di aderire alla NATO, pur restando aperta la possibilità di entrare nell’Unione Europea. Sul piano territoriale, il documento prevede che gli Stati Uniti riconoscano legalmente la Crimea come sotto controllo russo, e accettino di fatto la presenza russa nelle regioni ucraine di Luhansk, nonché in parti di Zaporizhia, Donetsk e Kherson. In compenso, l’Ucraina manterrebbe il controllo sulla regione di Kharkiv, riconquisterebbe la centrale nucleare di Zaporizhia – che verrebbe amministrata con il supporto degli Stati Uniti – e la diga di Kakhovka. A Kiev verrebbe inoltre garantito un passaggio sicuro lungo il fiume Dnepr e il controllo dello stretto di Kinburn. Dal punto di vista economico, il piano prevede una piena cooperazione economica tra Washington e Kiev, con l’avvio di programmi congiunti nel settore minerario e la promessa di una completa ricostruzione dell’Ucraina. Parallelamente, le sanzioni imposte alla Russia dal 2014 verrebbero gradualmente rimosse.
Una proposta che Kiev ha subito considerato irricevibile, col beneplacito dell’Unione Europea che continua ad incalzare le posizioni più intransigenti di Zelensky.
Steve Witkoff
Mentre Trump propone di riconoscere la Crimea e quattro regioni ucraine come sotto controllo russo, il documento europeo e ucraino evita qualsiasi riconoscimento e rinvia la questione territoriale a dopo un accordo di cessate il fuoco. Anche sulle sanzioni le posizioni divergono: Trump è disposto a revocarle completamente, mentre l’UE prevede un loro allentamento solo progressivo, legato al mantenimento di una pace duratura, con la possibilità di reintrodurle se la Russia violasse gli accordi. Quanto alla sicurezza, il piano di Trump offre generiche garanzie da parte di Stati amici, ma senza dettagli chiari, chiedendo inoltre all'Ucraina di rinunciare alla NATO. Invece, il documento europeo e ucraino propone garanzie di sicurezza robuste, ispirate all'articolo 5 della NATO, senza limitazioni per le forze ucraine o per il dispiegamento di truppe alleate. Infine, sul tema del risarcimento per i danni di guerra, la controproposta prevede di usare i beni russi congelati all'estero, mentre il piano americano si limita a promettere un compenso senza precisarne l'origine.
Proposte che molto difficilmente saranno accettatate da Mosca che ha sempre osteggiato categoricamente l’idea di ritrovarsi truppe dell’Alleanza in prossimità dei suoi confini. In precedenza, il portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova aveva avvertito come qualsiasi presenza militare della NATO in Ucraina, indipendentemente dalla forma, sarebbe stata considerata una minaccia diretta alla sua sicurezza e potrebbe innescare un conflitto diretto.
Una posizione ribadita dalla delegazione americana che non lascia a Zelensky più alcuno spazio di manovra, soprattutto anche sul tema del mancato riconoscimento dei territori occupati, Crimea in primis.
"Trump crede che questa terra sia stata confiscata e non tornerà. L'accordo sul tavolo delle trattative è che il territorio occupato dalla Russia rimarrà occupato. La Russia non ha alcuna intenzione di cederlo", ha detto al Times una fonte vicina a Witkoff, secondo cui, qualora Kiev rifiutasse l'accordo, la guerra andrebbe avanti per mesi e forse anni, con l’Ucraina dipendente dall'Europa per finanziamenti e munizioni.
Volodymyr Zelensky © Imagoeconomica
"Il taglio dei finanziamenti [degli Stati Uniti] avrà in realtà lo stesso impatto del taglio delle armi [di quest'anno], perché l'Ucraina usa quei soldi per acquistare altre armi da altri alleati", ha aggiunto la fonte che, alla domanda se per Zelensky si trattasse di un momento "prendere o lasciare", ha risposto che gli Stati Uniti lo vedevano come un momento "prendere o prendere".
Gli americani credono anche che l'opinione pubblica europea si rivolterà contro le ingenti spese necessarie per mantenere l'Ucraina in guerra, mentre il continente si avvia verso la recessione, causata in parte dai dazi di Trump.
Venerdì, lo stesso Witkoff ha tenuto tre ore di colloqui con il Presidente Putin a Mosca. Yuri Ushakov, un collaboratore del Cremlino per la politica estera che ha preso parte ai colloqui, ha descritto l'incontro come costruttivo e utile.
"Questa conversazione ha permesso a Russia e Stati Uniti di avvicinare ulteriormente le loro posizioni, non solo sull'Ucraina, ma anche su una serie di altre questioni internazionali", ha affermato. "Per quanto riguarda la crisi ucraina in sé, la discussione si è concentrata in particolare sulla possibilità di riprendere i negoziati diretti tra i rappresentanti della Federazione Russa e (di Kiev -ndr)”.
Il destino dell’Europa, diviso tra pace e guerra a bassa intensità fino allo scontro totale Mosca, sarà deciso nei prossimi giorni.
Foto di copertina © Imagoeconomica
ARTICOLI CORRELATI
Saltano gli accordi di Londra. L'Europa incalza Zelensky a non fare concessioni su Crimea e NATO
Guerra Ucraina-Russia, ''offerta finale'' di Trump per accordo di pace: cosa prevede
Kiev pronta ad ammettere la perdita del 20% dei territori, ma solo temporaneamente