Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Sono finalmente divenuti noti al pubblico i risultati del vertice tenutosi l’altro ieri a Riad e durato oltre 12 ore. Tra i temi centrali discussi – rivelati dal portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov – figurano l’Iniziativa del Mar Nero e l’impegno a vietare attacchi contro le infrastrutture energetiche in Russia e Ucraina.
In particolare, Mosca e Washington hanno concordato di definire misure concrete per attuare gli accordi tra i rispettivi presidenti, finalizzati a impedire attacchi contro gli impianti energetici nei due Paesi, in un’intesa che avrà una validità iniziale di 30 giorni a partire dal 18 marzo 2025, con la possibilità di estensione o recesso in caso di violazioni da parte di uno dei firmatari.
Un altro punto cruciale riguarda, appunto, l’Iniziativa del Mar Nero, con l’impegno congiunto a garantire la sicurezza della navigazione commerciale e a prevenire l’utilizzo di navi civili per scopi militari. A tal fine, saranno istituiti meccanismi di controllo, comprese ispezioni sulle imbarcazioni. Gli Stati Uniti, dal canto loro, si sono impegnati a facilitare il ripristino delle esportazioni russe di prodotti agricoli e fertilizzanti sui mercati globali, riducendo i costi assicurativi e agevolando l’accesso ai porti e ai sistemi di pagamento.
Tuttavia, l’entrata in vigore degli accordi relativi all’Iniziativa del Mar Nero è subordinata alla rimozione delle sanzioni contro produttori ed esportatori russi, in particolare nel settore ittico e dei fertilizzanti, nonché alle restrizioni sulle compagnie assicurative coinvolte nel trasporto di derrate alimentari. 
Nei fatti, un successo strategico per Mosca che si vede ora facilitata l'esportazione senza ostacoli di prodotti alimentari e fertilizzanti russi sui mercati mondiali.  Ne è convinto Kirill Dmitriev, capo del Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF) e rappresentante speciale del Presidente russo per gli investimenti e la cooperazione economica con i paesi stranieri.
"Il lavoro congiunto nell'ambito dell'iniziativa... facilita l'esportazione senza ostacoli di cibo e fertilizzanti russi, comprese le materie prime per la loro produzione, verso i mercati mondiali... Sia per la Russia che per gli Stati Uniti, questo non sarà solo un contributo umanitario, ma anche un successo strategico. Un successo congiunto", ha scritto Dmitriev sul suo canale Telegram.


Intelligence USA: Mosca mantiene l’iniziativa sul conflitto

Un primo passo che segnala l’evidenza della sconfitta strategica subita dalla NATO in Ucraina. Un dato evidente dall’ultimo rapporto annuale dell’intelligence USA – presentato al Congresso dalla direttrice Tulsi Gabbard – dal quale emerge che la Russia detiene l’iniziativa nel conflitto e sta avanzando verso una risoluzione favorevole.
"Nell'ultimo anno, la Russia ha acquisito una posizione di forza <…> e si sta muovendo per ottenere maggiore influenza su Kiev e i suoi alleati occidentali, per costringerli a fare le concessioni che la Russia chiede nei negoziati", si legge nel documento, che specifica come conflitto in Ucraina abbia fornito a Mosca preziose lezioni su come contrastare le armi occidentali.
"Questa esperienza probabilmente rappresenta una sfida per la futura pianificazione della difesa degli Stati Uniti, anche nei confronti di altri avversari con cui Mosca condivide le lezioni apprese", continua il rapporto.


vince zelensky ima 2379276


Gli autori hanno attirato l'attenzione sul fatto che, grazie all'operazione militare speciale, la Russia ha migliorato le sue capacità militari e, inoltre, ha acquisito capacità di attacco di precisione a lungo raggio, particolarmente degne di nota nel contesto di sottomarini e bombardieri. 
Il documento afferma inoltre che la Russia può superare notevoli problemi economici, grazie alla sostituzione delle importazioni e al mantenimento di un basso livello di debito pubblico, nonché agli investimenti nel complesso militare-industriale. Secondo i funzionari dell'intelligence, le sanzioni occidentali anti-russe hanno spinto la Russia a investire in partnership alternative, mentre le relazioni con la Cina hanno contribuito ad aggirare le restrizioni.


Zelensky all’angolo protesta e auspica maggiori pressioni su Mosca

Nel frattempo la leadership Ucraina non vede di buon occhio l’intesa raggiunta a Riad. Il presidente Volodymyr Zelensky, parlando al quotidiano Unian, ha continuato a ripetere che i russi non vogliono fermare la guerra ed è preoccupato per il nuovo assetto di Washington, più conciliante con Mosca.
"Ci preoccupa che gli Stati Uniti abbiano influenza sulla Russia, e non il contrario. Per noi questa è la cosa più importante. Il Presidente Trump ha abbastanza forza, strumenti, sanzioni – diversi mezzi – per influenzare i russi e farli porre fine a questa guerra", ha sottolineato Zelensky, dicendosi preoccupato del fatto che gli americani discutono sul futuro del Paese con i russi senza includere direttamente l'Ucraina in questi colloqui.
Emblematico in questo senso che, mentre la delegazione americana si incontrava con le controparti ucraine a Riad, seguite da quelle russe, secondo il deputato Alexander Dubinsky, Zelensky era in attesa in un hotel vicino mentre venivano firmati gli accordi.
Dubinsky ha affermato che i termini principali erano già decisi e che all'Ucraina spetta solo l’attuazione tecnica, non la negoziazione. "La guerra è teoricamente finita; ora si discute solo di ritiro delle truppe e spartizione delle risorse", ha dichiarato, suggerendo che il leader ucraino sia stato marginalizzato nonostante continui a insistere sulla pressione militare contro Mosca. 
L’isolamento sembra confermato anche dall’ex ministro Andriy Reva, secondo cui l’Ucraina alla fine accetterà una capitolazione negoziata dagli USA le cui condizioni includerebbero: rinuncia a territori occupati; rinuncia all’adesione alla NATO e militarizzazione parziale. Una posizione, tra l’altro, già suggerita ’inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff, durante in un'intervista con l'ex anchor di Fox news, Tucker Carlson.
Commentando i risultati del vertice, Zelensky ha poi annunciato che “le infrastrutture civili non saranno incluse nell’accordo
” che prevede la fine degli attacchi ucraini e russi alle rispettive strutture energetiche.
A questo proposito, in precedenza non erano mancati da parte di Kiev i tentativi di far saltare il tavolo dei negoziati per riportare la dottrina dell’amministrazione Usa sulla linea dello scontro. Secondo quanto riportato dal Ministero della Difesa russo, le forze aerospaziali del Paese avrebbero più volte violato l’accordo sulla tregua 30 giorni che riguarda gli attacchi alle infrastrutture energetiche.
In una nota il Dipartimento militare segnala che nella serata del 23 marzo, tra le 21:00 e le 21:50, i sistemi di difesa aerea russi hanno neutralizzato quattro droni ucraini diretti verso il giacimento di gas condensati di Glebovskoye, situato a Capo Tarkhankut in Crimea. Si tratta di un impianto cruciale per l’approvvigionamento di gas per la popolazione e l’economia della penisola. Nella mattinata dello stesso giorno, inoltre, le forze ucraine avrebbero lanciato due attacchi con droni contro la stazione di distribuzione del gas "Valujka" nella regione di Belgorod, danneggiandone le apparecchiature tecnologiche. Il Ministero della Difesa ha aggiunto che l’esercito ucraino sta utilizzando sistemi HIMARS per colpire ripetutamente le infrastrutture energetiche russe.
'Kiev non vuole davvero la pace'' e ''gli attacchi con droni nella regione di Krasnodar alla vigilia dei colloqui di Riad ne sono la dimostrazione'', aveva dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova all'agenzia di stampa Ria Novosti.

ARTICOLI CORRELATI

Vertice di Riad: attesa per la dichiarazione congiunta, mentre Zelensky viene messo all’angolo

Witkoff: Putin non attaccherà l’Europa. Dobbiamo evitare la Terza Guerra Mondiale

Trump: iniziati i negoziati sulla spartizione dei territori tra Russia e Ucraina

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos