Nella notte improvvisamente il boato e in pochi minuti, intorno alle 22,30, un incendio si è propagato alla raffineria Api di Falconara.
Le fiamme sarebbero partite da un impianto ad alta pressione dove la rottura di un tubo ha rapidamente innescato un inferno di fuoco. La zona di innesco riguarda il settore della lavorazione del gasolio, ripartito da pochi giorni, dopo un fermo per manutenzione.
Fortunatamente non si registrano feriti ma, in via precauzionale, è stata momentaneamente interrotta la circolazione ferroviaria ed è stata chiusa la via Flaminia che passa vicina alla raffineria.
Il Comitato Mal’aria di Falconara Marittima ha denunciato la mancanza di comunicazione tempestiva alle autorità locali: “È partito subito il tam tam tra la popolazione, l’unica fonte di informazione disponibile per i cittadini”, hanno affermato, denunciando che le fiamme, alte e visibili, e le sirene dei vigili del fuoco intervenuti sul posto sono state l’unico segnale dell’emergenza.
L’incidente non è un caso isolato e rappresenta l’ultima sequenza di una lunga serie di disastri, molti dei quali mortali. Il 24 febbraio 2022 un incendio di Categoria 1 è divampato in una porzione di impianto relativa all’unita di “Thermal Cracking” a causa di una perdita di contenimento di sostanze combustibili, fortunatamente senza causare feriti. L’11 aprile 2018, il cedimento del tetto del serbatoio Tk61 portò alla fuoriuscita di migliaia di metri cubi di petrolio e virgin nafta, generando esalazioni idrocarburiche che persistettero per settimane. L’8 settembre 2004, un’esplosione nell’area deposito bitumi causò la morte di un camionista. Infine, il 25 agosto 1999, un’esplosione e il successivo rogo provocarono due vittime, bloccando completamente la ferrovia Bologna-Ancona, la Statale 16 "Adriatica" e l’aeroporto internazionale "Raffaello Sanzio".
Una lista che esclude una sterminata serie di incidenti minori, ma che già testimonia le evidenti croniche criticità nella sicurezza del sito nelle cui vicinanze, badate bene, questo governo ha con lungimiranza pensato di porre le basi per la costruzione di uno spazioporto.
“L’approvazione di un ordine del giorno alla Camera, all’interno del disegno di legge Spazio, rappresenta un’opportunità significativa per l’Ancona International Airport, inserendolo nel contesto della crescente space economy, un settore destinato a un forte sviluppo futuro”, ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia Stefano Benvenuti Gostoli, sottolineando orgogliosamente come il provvedimento impegni il Governo a valutare la valorizzazione di siti idonei alla realizzazione di spazioporti, tra cui l’aeroporto di Falconara. "La pista di tre chilometri, la vicinanza al mare e l’assenza di barriere urbanistiche nel raggio di dieci chilometri sono perfette per attività di aviolancio", ha proseguito, evidenziando le caratteristiche uniche dello scalo marchigiano.
L’aeroporto di Ancona era già stato al centro di un Accordo quadro siglato nel luglio 2023 tra la Regione Marche e il Cnr, finalizzato a promuovere progetti di ricerca e innovazione nel settore aerospaziale. Il 5 giugno 2024 sono stati condotti i primi voli test, e ora l’approvazione dell’ordine del giorno rappresenta un ulteriore passo avanti, colmando una lacuna normativa sulla definizione di spazioporti. Benvenuti Gostoli ha espresso orgoglio per la posizione di rilievo dell’aeroporto di Ancona, lodando la lungimiranza del governatore Francesco Acquaroli.
Il deputato Cinque Stelle Giorgio Fede ha fortemente criticato l’iniziativa, sottolineando la presenza della raffineria a meno di 8 chilometri di distanza. "Quindi a destra ritengono che le Marche e Falconara siano come Cape Canaveral?", ha ironizzato, evidenziando i rischi legati alla vicinanza di infrastrutture critiche e centri abitati.
Cosa accadrebbe se ai periodici incidenti dell’Api si aggiungessero potenziali fail di lancio dello spazioporto, in quello che si configura sempre più come un campo minato incendiario per la popolazione locale?
Foto Facebook Simona Mancuso
ARTICOLI CORRELATI
Esplode un deposito Eni a Calenzano, 5 morti. Indaga la procura guidata da Tescaroli