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Il percorso negoziale si intensifica e Donald Trump, dopo che ieri ha avuto un colloquio telefonico di tre ore con il presidente russo Vladimir Putin, oggi ha sentito l’omologo ucraino.
“Ho appena avuto un'ottima conversazione telefonica con il presidente ucraino Zelensky. È durato circa 1 ora. Gran parte della discussione è stata dedicata al colloquio di ieri con il (presidente russo – dr) per coordinare le richieste e le esigenze di Russia e Ucraina”, ha scritto il tycoon sul suo profilo social, specificando che “siamo sulla strada giusta e chiederò al Segretario di Stato Marco Rubio e al Consigliere per la Sicurezza Nazionale Mike Waltz di esaminare in dettaglio tutti i punti discussi”.
Tra le principali affermazioni emerse dalla conversazione, gli Stati Uniti si sono dichiarati pronti ad aiutare l'Ucraina nella gestione delle sue centrali elettriche e nucleari, sostenendo che la proprietà americana di queste infrastrutture rappresenterebbe la migliore forma di protezione e sostegno per il sistema energetico ucraino.
L'amministrazione della Casa Bianca ha inoltre evidenziato il proprio impegno nel lavorare sulle questioni tecniche relative all'istituzione e all'estensione del cessate il fuoco. Gli esperti di sicurezza nazionale sono stati incaricati di definire al più presto i dettagli delle ulteriori misure che riguardano l'Ucraina, confermando nel contempo che Washington continuerà a fornire informazioni di intelligence a Kiev.
Il tycoon ha anche ventilato la possibilità di aiutare Zelensky a ottenere più difesa aerea dall’Europa. Ne ha parlato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt leggendo una nota sulla telefonata tra i due leader. Nella telefonata con Trump – ha aggiunto la portavoce della Casa Bianca – Zelensky ha chiesto “nuovi sistemi per la difesa” e “il presidente ha acconsentito a lavorare insieme per aiutare a trovare ciò che è disponibile, soprattutto in Europa”.
Nel quadro delle iniziative diplomatiche, gli Stati Uniti si stanno concentrando sulla ricerca di un accordo di pace a lungo termine, senza tuttavia rinunciare alla possibilità di firmare un'intesa sulle risorse minerarie.
Come riportato da Bloomberg, nel corso della conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti, Zelensky ha accettato di porre fine agli attacchi contro gli impianti energetici russi.
Lo stesso leader ucraino, ha reso noto di aver discusso un "cessate il fuoco incondizionato sul fronte", una "proposta della parte americana" che l'Ucraina "ha accettato", e su cui le due parti "continueranno a lavorare per metterla in pratica". "Riteniamo che questi passi siano necessari per creare la possibilità di preparare un accordo di pace globale durante il cessate il fuoco", ha scritto su X.
Il dado ormai è tratto, La Russia e gli Stati Uniti intendono procedere gradualmente verso la normalizzazione delle relazioni. Ne è sicuro anche il portavoce del presidente russo Dmitri Peskov.
"Posso affermare con un alto grado di sicurezza che i presidenti Putin e Trump si capiscono bene, si fidano l'uno dell'altro e intendono procedere gradualmente lungo il percorso di normalizzazione delle relazioni russo-americane", ha detto Peskov ai giornalisti.
L’altro ieri, entrambi i leader hanno discusso della necessità di pace e di un cessate il fuoco in Ucraina, con Putin che ha accettato una pausa di 30 giorni negli attacchi alle infrastrutture energetiche e ha dato ordini ai militari in tal senso. La Casa Bianca ha confermato che questo è un primo passo verso la cessazione delle ostilità e che presto inizieranno negoziati tecnici per una tregua navale nel Mar Nero e una pace permanente. Putin ha anche espresso richieste fondamentali, tra cui la cessazione degli aiuti militari stranieri a Kiev e la fine della mobilitazione forzata in Ucraina. Ha promesso di risparmiare la vita dei soldati ucraini che si arrendono e ha proposto uno scambio di prigionieri. Inoltre, i due leader hanno affrontato temi internazionali cruciali, come la situazione in Medio Oriente e nel Mar Rosso, sottolineando la necessità di collaborazione per stabilizzare queste aree. Putin ha ottenuto un importante successo legittimando la cooperazione Russia-USA su questioni globali, slegando le relazioni bilaterali dal conflitto ucraino.
I team ucraino e americano, assieme alle controparti russe sono pronti a incontrarsi in Arabia Saudita nei prossimi giorni per continuare a coordinare le misure volte al raggiungimento della pace.


Ucraina e Russia si accusano a vicenda di rompere la tregua

Nel frattempo, nonostante l‘accordo siglato ieri, Mosca e Kiev si sono già accusate reciprocamente di attacchi energetici.
Questa notte, dopo la conversazione di Putin con Trump, quando il leader del Cremlino ha detto che avrebbe dato l'ordine di fermare gli attacchi agli impianti energetici ucraini, durante la notte sono stati avvistati 150 droni, anche su tali strutture. “Se la Federazione Russa smette di colpire i nostri impianti, noi smetteremo sicuramente di colpire gli impianti in Russia. Ma le promesse di Putin da sole non bastano, ci deve essere un controllo. Il soggetto principale di questo controllo devono essere gli Stati Uniti", ha protestato Zelensky, mentre il Ministero della Difesa russo afferma di aver addirittura abbattuto ieri sette dei suoi droni, che stavano già volando verso impianti energetici nella regione di Nikolaev, dopo aver ricevuto un ordine da Putin. Si dice che sei droni siano stati abbattuti da un Pantsir e uno da un caccia.
Allo stesso tempo, Mosca ha accusato Kiev di "provocazione per ostacolare le iniziative di pace di Trump" a causa dell'attacco notturno con un drone su un deposito di petrolio nel Kuban. Mosca sostiene che l'impianto attaccato consente il trasbordo del petrolio dai serbatoi ferroviari al sistema di condotte della compagnia internazionale di trasporto petrolifero Caspian Pipeline Consortium (CPC), che appartiene a società straniere, tra cui americane.


Tentativi di sfondamento ucraini a Belgorod

Nella giornata del 19 marzo, unità delle Forze Armate Ucraine (VSU) hanno tentato senza successo di penetrare nella regione di Belgorod. Secondo il quotidiano russo Readovka, i tentativi di sfondamento da parte delle VSU sono stati respinti, nonostante i ripetuti attacchi e l'uso di mezzi ingegneristici per aprire varchi. I combattimenti si sono concentrati principalmente nelle aree di Demidovka, Grafovka e Prilesie, ma le forze ucraine non sono riuscite a ottenere alcun progresso significativo.
Secondo l'analisi del quotidiano, l'obiettivo principale delle VSU non sembra essere il semplice sfondamento della frontiera, ma piuttosto la creazione di una situazione di pressione che costringa il comando russo a ridistribuire le forze verso il distretto di Krasnoyaruzhsky. Questo approccio potrebbe essere parte di un piano più ampio per alleggerire la pressione sulle unità ucraine circondate nella regione di Kursk, in particolare a sud-ovest di Sudzha. L’esercito di Kiev sembra operare in una corsa contro il tempo, poiché le risorse delle unità circondate si stanno rapidamente esaurendo, sia in termini di munizioni che di approvvigionamenti.

Foto © Imagoeconomica

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