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L’indagine coordinata da Europol ha smantellato una rete criminale che produceva e diffondeva materiale pedopornografico generato artificialmente

Europol ha coordinato un’operazione internazionale che ha portato all’arresto di 25 persone in 19 paesi, tutte coinvolte nella creazione e diffusione di immagini pedopornografiche realizzate attraverso l’intelligenza artificiale. L’operazione ‘Cumberland’ è stata guidata dalle autorità danesi e ha permesso di identificare 273 sospetti, sequestrare 173 dispositivi elettronici e condurre 33 perquisizioni in diverse nazioni. L’indagine ha preso avvio dopo la scoperta di una piattaforma online gestita da un cittadino danese, arrestato già nel novembre 2024, che produceva e distribuiva immagini di abusi su minori completamente generate dall’intelligenza artificiale. Il sistema era semplice quanto inquietante: dopo un pagamento simbolico, gli utenti ricevevano una password che consentiva loro di accedere ai contenuti illegali. Un metodo che ha permesso alla rete criminale di raggiungere utenti in tutto il mondo. L’utilizzo dell’AI nella produzione di materiale pedopornografico rappresenta una nuova e pericolosa frontiera per le forze dell’ordine. Il fenomeno sta crescendo rapidamente, poiché le tecnologie di generazione delle immagini sono sempre più sofisticate e accessibili anche a chi non ha competenze tecniche avanzate.


pedopornografia europol 2


L’intervento di Europol: una corsa contro il tempo

Europol, attraverso il suo Centro Europeo per il Crimine Informatizzato, ha fornito supporto investigativo alle autorità coinvolte, facilitando lo scambio di informazioni e analizzando le prove raccolte. Inoltre, la Joint Cybercrime Action Taskforce (J-CAT) ha coordinato le operazioni di polizia nei vari paesi, permettendo di condurre arresti simultanei in diverse giurisdizioni. "Queste immagini generate artificialmente sono sempre più realistiche e facili da produrre. Man mano che il volume di materiale cresce, diventa più difficile per gli investigatori identificare i responsabili e le vittime" ha dichiarato Catherine De Bolle, direttrice esecutiva di Europol. "Le forze dell’ordine devono sviluppare nuove tecniche per affrontare questa sfida emergente." Uno degli ostacoli principali incontrati dagli investigatori è la mancanza di una normativa chiara in molti paesi per contrastare il fenomeno della pedopornografia generata dall’AI. Se infatti il materiale tradizionale rappresenta un reato inequivocabile, i contenuti creati artificialmente pongono interrogativi legali: non esistendo una vittima reale, molte legislazioni attuali non contemplano la possibilità di perseguire penalmente la produzione e diffusione di tali immagini. L’Unione Europea sta attualmente discutendo una regolamentazione comune per colmare questo vuoto normativo e fornire alle forze dell’ordine strumenti adeguati per contrastare il fenomeno.

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