L’analisi del sociologo: “Tajani dirà ai palestinesi che si è rifiutato di votare per il cessate il fuoco?”
“Hamas è vivo e vegeto: Israele non è riuscito a liberare gli ostaggi con le proprie forze. Questo pone tre problemi per gli sviluppi futuri: un problema etico-politico, un problema democratico e un problema militare”. Inizia in questo modo l’analisi di Alessandro Orsini sul Fatto Quotidiano per spiegare, tra le altre cose, come, in realtà, la superiorità morale di Israele rispetto a Hamas sia ormai crollata, in particolare a causa degli atti di violenza inaudita commessi da Israele a Gaza. Il noto sociologo ha spiegato, infatti, che sarebbero stati proprio i crimini commessi da Netanyahu contro il popolo palestinese a comprometterne la reputazione su scala internazionale, superando in termini di efferatezza Hamas, un’organizzazione terroristica che spesso si è macchiata di crimini brutali, come quello avvenuto il 9 agosto 2001 all’interno del ristorante Sbarro, a Gerusalemme. “Dove un kamikaze di 22 anni, Izz al-Din Shuheil al-Masri, uccise anche una madre incinta. Il ristorante - scrive Orsini - era pieno di madri con i bambini: 16 morti e 160 feriti”.
Tuttavia, dato che Israele ha usato il terrorismo a Gaza come pochi Stati hanno fatto nella “storia universale” - ha ribadito il sociologo citando Max Weber - la superiorità morale d’Israele rispetto a Hamas è svanita. L’altra questione sollevata da Orsini è di natura democratica e riguarda l’aumento del consenso popolare nei confronti di Hamas tra i palestinesi, in parte per l’odio nei confronti di Israele, in parte per la scarsa fiducia nell’alternativa rappresentata da Fatah. Dunque, il governo di Hamas a Gaza rifletterebbe in modo inequivocabile la volontà della popolazione palestinese, diventando così un governo democratico nella sua essenza. La terza questione, invece, è di natura militare. “Hamas ha resistito a tutte le bombe americane che Israele gli ha rovesciato addosso. Questa resistenza, che forse non ha pari nella storia delle resistenze, legittima Hamas al governo di Gaza anche sul piano militare. Questa resistenza – ha proseguito Orsini – non basta ad affermare che Hamas ha sconfitto Israele. Però è sufficiente per dire che Israele non ha vinto contro Hamas”. In ultimo, il direttore di “Sicurezza Internazionale” ha commentato anche la condotta del ministro della Difesa, Guido Crosetto, e quella di Antonio Tajani, ministro degli Affari Esteri, accusandoli di star lucrando elettoralmente sui morti di Gaza. Crosetto ha usato il sito del Ministero della Difesa per annunciare: “‘Oltre 50 tonnellate di aiuti umanitari partiti per Gaza’. Peccato che Crosetto non pubblichi su quel sito - usato spesso come se fosse la sua pagina Facebook - le armi che Meloni ha dato a Netanyahu a sterminio in corso”. E aggiunge: “Tajani, invece, ha annunciato che si recherà in Palestina per sostenere la pace. Chissà se avrà il coraggio di dire ai palestinesi che si è sempre rifiutato di votare in favore del cessate il fuoco umanitario all’ONU mentre Netanyahu li massacrava. Chissà se avrà il coraggio di dire che attacca tutti i giudici che cercano di indagare sui crimini di Netanyahu a Gaza e in Cisgiordania. Chissà se Tajani dirà ai palestinesi ciò che ha detto a Report: ‘Israele non ha compiuto crimini di guerra’. Ricordare che Tajani ha sostenuto Netanyahu è importante - ha concluso - perché tornerà a sostenerlo al prossimo bombardamento”.
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